“Il sindacato dei giornalisti, come l’onorevole Capezzone apprezzerà, non cambia posizione a seconda delle legislature e del colore dei governi: aveva scioperato tre anni fa contro il ddl Mastella, torna a farlo ora contro il ddl Alfano. Né sceglie gli articoli della Costituzione da difendere: la proposta dell’udienza-stralcio consente di tenere in perfetto equilibrio il diritto alla riservatezza (che è un valore anche per noi giornalisti) con il diritto dei cittadini ad essere informati.
Non si spiega perché questa proposta non ottenga l’assenso di chi proclama di avere a cuore la difesa della privacy e di non perseguire alcun intento censorio. Anziché lanciare alla Fnsi ridicole accuse di allineamento politico, l’onorevole Capezzone abbia piuttosto il coraggio di spiegare la bontà del disegno di legge Alfano a Patrizia Aldrovandi e Ilaria Cucchi: in piazza Navona sono venute a testimoniare che le drammatiche vicende che hanno sconvolto le loro famiglie non avrebbero potuto essere raccontate, se questo pericoloso testo fosse già legge. E’ anche per queste ragioni che i giornalisti italiani sono in sciopero”.