Di fronte alla nuova marea montante di attacchi ad “Annozero”, dopo la puntata dedicata al terremoto, c’è da chiedersi se tutti coloro che si indignano abbiano visto la trasmissione.
Chi l’ha seguita, e può parlare sulla base dei dati di fatto, ha constatato che lo straordinario impegno dei soccorritori è stato ripetutamente evidenziato, anche dal conduttore Santoro; che alcune delle voci dei sopravvissuti esprimevano forti critiche all’organizzazione dei soccorsi; che una parte della trasmissione è stata dedicata a capire se alcune delle conseguenze del sisma potessero essere attenuate o evitate, visto che l’Aquila stava tremando da 3 mesi; che erano rappresentate voci politiche e istituzionali diverse. “Indecente” non è un programma giornalistico che fa domande. 294 morti, 50mila sfollati e il crollo di strutture di recente costruzione le giustificano pienamente, queste domande. Indecente è pretendere che l’informazione Rai debba limitarsi a dar conto del dolore dei sopravvissuti e dell’eccezionale prodigarsi di chi ha portato aiuto, senza potersi interrogare su eventuali responsabilità: come invece stanno facendo in questi giorni, in ruoli diversi, la carta stampata e la magistratura. Al vertice Rai appena insediato compete la responsabilità di non incoraggiare, con i suoi primi atti, il conformismo, che è uno dei rischi peggiori per l’informazione del servizio pubblico. Roberto Natale Presidente Fnsi Roma, 13 aprile 2009