Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa diramato dai consiglieri di amministrazione giornalisti dell'Inpgi Roberto Carella, Silvia Garambois, Raffaele Lorusso, Marina Macelloni, Massimo Marciano, Giuseppe Marzano, Edmondo Rho, Claudio Scarinzi e Paolo Serventi Longhi in risposta alla nota di Presidente e segretario dell'Ordine sulla decisione del Tribunale di Milano di respingere la costituzione di parte civile dello stesso Ordine professionale nel procedimento contro i fratelli Magnoni per la vicenda Sopaf.
Il Presidente e il segretario del Consiglio Nazionale dei Giornalisti, Enzo
Iacopino e Paolo Pirovano, hanno commentato con una nota stonata e demagogica
la decisione del Tribunale di Milano di respingere la costituzione di parte
civile dello stesso Ordine professionale nel procedimento contro i fratelli
Magnoni per la vicenda Sopaf.
Il commento del duo Iacopino-Pirovano è assurdo, come lo è il tentativo,
peraltro naufragato, di coinvolgere una istituzione di diritto pubblico come il
Consiglio Nazionale dell’Ordine in una vicenda giudiziaria che riguarda un
altro Ente della categoria, l’Inpgi, che assicura, in base alla legge di
privatizzazione, vantaggiose prestazioni previdenziali e di assistenza sociale
a decine di migliaia di giornalisti.
L’Inpgi svolge con correttezza e trasparenza il suo dovere istituzionale e cura
l’interesse generale della categoria nonostante i ripetuti attacchi alla sua
autonomia.
L’Ordine ha cercato di sostituirsi all’Istituto di Previdenza in un
procedimento giudiziario delicato e controverso: una iniziativa inaccettabile e
pericolosa, assunta dal Presidente dell’Ordine con lo scopo evidente di
delegittimare l’intero gruppo dirigente dell’Inpgi. E questo, alla vigilia di
importanti elezioni per il rinnovo degli organismi dell’Istituto di previdenza
e dello stesso Consiglio Nazionale dell’Ordine.
Ogni atto, sia nella vicenda Sopaf sia in centinaia di altre transazioni, è
stato deciso dal gruppo dirigente dell’Inpgi seguendo le procedure previste
dallo statuto e dai regolamenti dell’Istituto, compresi i dovuti passaggi
presso gli organismi previsti, tra cui il collegio sindacale, ed è stato
adeguatamente istruito dagli uffici amministrativi.
Definire “risibili” le cautele assolutamente legittime e necessarie manifestate
dai nostri legali rispetto all’ipotesi che vi sia stata una truffa e un
effettivo danno all’Inpgi e rispetto alla costituzione di parte civile è
l’atto arrogante di chi, consapevolmente, lede l’autonomia professionale e
previdenziale dei giornalisti italiani.
I consiglieri di amministrazione giornalisti Roberto Carella, Silvia Garambois,
Raffaele Lorusso, Marina Macelloni, Massimo Marciano, Giuseppe Marzano, Edmondo
Rho, Claudio Scarinzi, Paolo Serventi Longhi