“In relazione alla risposta – apparsa sul sito dell’Ordine – del Segretario dell’Ordine Nazionale, Enzo Iacopino alla lettera che il Segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana aveva inviato al Presidente Lorenzo Del Boca per denunciare gravi inesattezze in alcuni testi diffusi nei seminari di Fiuggi ai praticanti, l’ufficio stampa della Fnsi precisa:
La Federazione non ha nessuna intenzione di inseguire polemiche personali o strumentali ricostruzioni finalizzate a tenere alta la tensione della categoria e tra i suoi organismi. Non può accettare però, che in situazioni nelle quali è richiesto il massimo rigore, come la formazione dei praticanti, possano diffondersi, da parte dell’organo giurisdizionale della professione, informazioni sulla normativa non corrispondenti al vero. Il testo delle novità introdotte al contratto Fieg- Fnsi, con il rinnovo firmato dalle parti il 26 marzo scorso, è pubblico dal giorno dopo. Al Consiglio nazionale dell’Ordine è stato portato e illustrato personalmente dal Segretario e dal Presidente della Fnsi nel corso di una riunione convocata nell’hotel Massimo D’Azeglio nella sessione 30 marzo-1 aprile 2009. Da allora il testo dell’accordo è consultabile permanentemente nell’home page del sito della Fnsi, nella casella intitolata il punto sui contratti ben visibile e accessibile a tutti. Nella stessa casella vi sono le note illustrative ufficiali.
Una dispensa specifica per i corsi di formazione tenuti dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti è stata consegnataallo stesso Ordine Nazionale dal direttore della Fnsi, Giancarlo Tartaglia. Di conseguenza i testi normativi e le note ufficiali sono nella piena disponibilità dell’Ordine, che ha potuto sempre, come capita con regolarità da oltre vent’anni, far tesoro delle lezioni asettiche del direttore della Federazione Nazionale della Stampa Italiana in tutti i seminari di Fiuggi dedicati ai praticanti ammessi all’esame di Stato. In un luogo di confronto politico – si possono mettere a punto a confronto opinioni e giudizi differenti sulle scelte fatte e sul valore delle stesse. Ma le leggi sono leggi e le norme che vi sono contenute non sono scambiabili con un’opinione. Le scrivono – e se lo ritengono – le modificano solo i soggetti che ne hanno titol negli Statii Parlamenti, nelle Regioni i Consigli; nel caso di atti negoziali le parti sociali rappresentative delle categorie. La Fnsi non ha nulla altro da aggiungere e auspica che la competizione politica tra opinioni e linee diverse che animano una categoria molto impegnata sui terreni della libertà e della democraziasi faccia tenendo esenti gli essenziali riferimenti istituzionali – leggi e contratti – che restano la base di un’identità professionale e dell’esercizio dei diritti del lavoro comune.”
Pubblichiamo la risposta, che appare sul sito dell’Ordine, di Enzo Iacopino, segretario del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, alla lettera del Segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana inviata al Presidente Lorenzo Del Boca
Confesso: sono stato io, Enzo Iacopino, ad inoltrare ai colleghi praticanti - che sollecitavano informazioni sul contratto - le note che scandalizzano ad orologeria la Fnsi. Sono state inviate per la grandissima parte alla fine di settembre e le altre circa tre settimane fa. Le dispense sul contratto sono state chieste alla Fnsi prima, durante e dopo il seminario di Fiuggi del settembre scorso. Le commissioni d'esame potevano, legittimamente, porre ai colleghi praticanti domande sulle novità dello stesso. La risposta della Fnsi è stata il silenzio. Il testo del contratto è stato chiesto al segretario della Fnsi, a margine di una audizione in Senato, all'inizio di novembre.
Il segretario della Fnsi si è detto sorpreso nel sentire che il testo non fosse sul sito della Federazione. Lo era e lo è anche l'Ordine dei giornalisti visto che siamo a 7 mesi dalla firma del contratto. Dispense integrative sono state sollecitate al presidente della Fnsi la scorsa settimana con l'impegno di inoltrarle immediatamente ai praticanti, così come è stato fatto con due diverse versioni della sintesi di una lezione tenuta a Fiuggi proprio dallo stesso presidente della Fnsi. La risposta della Fnsi è stata il silenzio. Arriva ora una lettera del segretario della Fnsi al presidente Lorenzo Del Boca con allegata la trascrizione di quella che non è una lezione tenuta a Fiuggi, ma un testo inviato dopo il seminario di Fiuggi per rispondere alle richieste di chiarimenti dei colleghi praticanti i quali, in tutta evidenza, sentivano il bisogno di qualcosa in più rispetto alla lezione frontale tenuta nel seminario dal direttore della Fnsi. Val solo la pena di far notare che a Fiuggi ha potuto partecipare solo il 20 per cento circa di quanti hanno preso parte alle ultime due sessioni d'esame. Come dire, che l’80 per cento avrebbe dovuto sfidare al buio la roulette degli esami. La nota attribuita all’”oratore ignoto” è un semplice cappello di accompagnamento nel quale il segretario dell’Odg avverte i colleghi praticanti che si tratta delle considerazioni di Fabio Morabito, presidente della Associazione della stampa romana: “Le sue…”, si chiarisce, le uniche che l’Ordine fosse riuscito ad avere e di cui a tutto oggi dispone. L’idea che il presidente di una così importante Associazione di stampa possa avere posizioni “legittime” solo se non le partecipa è alquanto singolare così come l’affermazione che si tratta di un “manipolatore” perché fornisce interpretazioni non collimanti con quelle del vertice della Fnsi. A tutto oggi, le risposte alle richieste fatte prima, durante e dopo Fiuggi; in Senato direttamente al segretario della Fnsi; nella sede dell’Odg al presidente della Fnsi sono state il silenzio. Un silenzio rumorosamente interrotto da una nota polemica, diffusa con raffinata eleganza e con una sconcertante coincidenza temporale prima che il destinatario e l’Ordine la avessero ricevuta. Anche questo è un comportamento che la Fnsi può ritenere “legittimo”. Gli altri, tutti, senza chiamate alle armi come la Fnsi fa con le Associazioni regionali di stampa, possono trarre autonome conclusioni. Il segretario della Fnsi non corregge le risposte, non le integra, ma decreta la scomunica del presidente di una così importante Associazione di stampa e spiega all’Odg come avrebbe dovuto comportarsi.Continuando, però, a non fornire le informazioni richieste e sollecitate e dimenticando le sue scorrerie pubbliche sulla riforma dell’Ordine che dovrebbe comportare, a suo dire, un Consiglio nazionale di 12 persone e la decimazione dei pubblicisti.