“E’ da respingere nel modo più fermo - si legge nella nota approvata all'unanimità dalla Giunta della Fnsi il 16 dicembre 2009 - l’attacco ad alcuni settori dell’informazione che sta montando ad opera di una parte del centro-destra. La gravissima aggressione di domenica sera ai danni del Presidente del Consiglio, che è stata condannata in modo tempestivo e inequivocabile da tutti i media italiani e dalla Federazione della Stampa, sta diventando il pretesto per un tentativo di intimidire e imbavagliare voci del giornalismo italiano che hanno l’unico torto di aver espresso posizioni critiche nei confronti del governo e del suo leader.
Alle redazioni e ai colleghi sotto tiro va la solidarietà del sindacato dei giornalisti: hanno lo stesso diritto di esprimere le loro posizioni che hanno i colleghi di orientamento molto diverso dal loro e che, altrettanto legittimamente, esprimono totale sostegno al governo e all’azione del Presidente Berlusconi. Chi si ingegna ad individuare i “mandanti morali” dell’aggressore di Milano fra i giornalisti sta dando un contributo potente all’ulteriore avvelenamento del clima del Paese. Difenderemo nel modo più intransigente il diritto di ogni giornalista italiano di dissentire o di consentire - naturalmente nel rispetto della deontologia professionale - senza per questo dover finire su liste che nessun politico ha il diritto di compilare. In questo clima, il sindacato dei giornalisti vede avanzare inoltre allarmanti propositi legislativi di rendere più difficile l’attività dei siti di informazione sulla rete. Gli incitamenti alla violenza vanno perseguiti senza esitazione, in rete e altrove, ma non possono diventare la leva per manovre censorie”.