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Fnsi 05 Ott 2009

La giunta esecutiva della Fnsi oggi incontra i vertici del Parlamento Europeo. Il segretario generale Siddi: "No a restrizioni della informazione"

Il segretario generale della Fnsi Franco Siddi ha commentato la manifestazione di sabato per la libertà di informazione: “Giovedì 8 ottobre, a Bruxelles, la Giunta della Federazione Nazionale della Stampa incontrerà i vertici del Parlamento Europeo per un confronto con le Istituzioni sul diritto all’informazione e sulle problematiche che richiedono azioni perché in Italia e in tutti i Paesi aderenti sia garantita la piena efficacia dell’articolo 11 della Carta fondamentale dei diritti dell’Unione su questa materia. Allentare e eliminare impedimenti e restrizioni alla libera stampa è un obiettivo primario, che la manifestazione di sabato scorso a Roma ha espresso con un moto di grande civiltà democratica. 

Il segretario generale della Fnsi Franco Siddi ha commentato la manifestazione di sabato per la libertà di informazione: “Giovedì 8 ottobre, a Bruxelles, la Giunta della Federazione Nazionale della Stampa incontrerà i vertici del Parlamento Europeo per un confronto con le Istituzioni sul diritto all’informazione e sulle problematiche che richiedono azioni perché in Italia e in tutti i Paesi aderenti sia garantita la piena efficacia dell’articolo 11 della Carta fondamentale dei diritti dell’Unione su questa materia. Allentare e eliminare impedimenti e restrizioni alla libera stampa è un obiettivo primario, che la manifestazione di sabato scorso a Roma ha espresso con un moto di grande civiltà democratica. 

L’Europa ha un compito primario perché siano assicurati in tutti i Paesi la piena ed effettiva libertà di stampa e di opinione ed il pluralismo dei media senza interferenze delle pubbliche Autorità e di altri poteri.

Il senso più profondo della manifestazione popolare di sabato scorso non andrà disperso. Esige ascolto e confronto, con serenità e senza preconcette strumentalizzazioni e manipolazioni, che pure non mancano da qualche parte della politica. Uomini e settori della maggioranza politica, settori di una stampa verso di essa orientata hanno cercato in questi giorni di raccontare e criticare una cosa diversa dai contenuti e dai caratteri più profondi di una partecipazione libera e di popolo come mai si era vista in Italia. Chi è stato in Piazza del Popolo a Roma, chi ha seguito le dirette della manifestazione non potrà mai accettare nessuno di questi tentativi di manipolare la realtà.

A quanti preferiscono manipolare e insultare, pacatamente, chiediamo di dare conto e di misurarsi con la concretezza delle denunce fatte: i tentativi di blocco delle cronache giudiziarie, con il ddl Alfano; azioni per omogeneizzare l’informazione radiotelevisiva, dando manifesta visibilità all’anomalia italiana di conflitti d’interesse senza eguali nel mondo occidentale; intimidazioni e minacce a giornali e giornalisti critici verso il potere; rancorose tentazioni vendicative verso il Sindacato che non rinuncia alla propria indipendenza e alla propria autonomia.

E chiediamo anche, a maggioranza e a opposizione politica, di accogliere la pacifica e seria richiesta, di una Piazza del Popolo consapevole e allarmata che chiede siano affrontati questi temi sul piano delle regole di convivenza cui ancorare qualsiasi stagione.

La gran parte delle richieste è oggi largamente condivisa anche dall’opinione pubblica: il ritiro delle norme che vietano la cronaca sulle inchieste giudiziarie;  il ritiro delle azioni di risarcimento in sede civile avviate dal Presidente del Consiglio verso i giornali  che hanno osato criticarlo; il ritiro di analoghe cause dei politici di punta di ogni schieramento per critiche espresse entro gli ambiti della responsabilità professionale e dei principi fondamentali della Costituzione; l’apertura di una discussione sui limiti delle azioni civili contro giornali e giornalisti, prevedendo da parte dei denuncianti il deposito di una aliquota cauzionale per riparare il danno compiuto verso i denunciati;

l’adeguamento pieno della legislazione italiana alle norme e agli indirizzi giurisprudenziali delle istituzioni europee e degli organismi internazionali a tutela dei diritti dell’uomo; la sottrazione del servizio pubblico dalla barbarie dell’invadenza della politica; l’apertura degli Stati generali dell’editoria italiana, per una nuova stagione della democrazia dell’informazione, anche attraverso lo statuto dell’autonomia dell’impresa editoriale, prima Carta per superare i conflitti d’interesse.La manifestazione di Roma carica, inoltre, di una grande responsabilità tutti i giornalisti che credono nell’autonomia professionale, che vogliono tenere la schiena dritta e che, senza rinunciare alle proprie idee e anche a esporle, non intendono prestarsi a manipolazioni della realtà; e perciò non si inginocchiano verso nessuno per una soluzione dei propri problemi o per una scorciatoia per la propria carriera, accettando per convenienza o viltà posizioni o cadute nell’autocensura.

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, che ha chiamato la società civile a manifestare in Piazza ottenendo una risposta straordinaria di partecipazione e sensibilità democratica, non si farà trascinare sulla strada di volgari e squallide provocazioni, non si farà intimidire da nessuno e tiene idealmente aperta la Piazza, nel senso che non cancellerà dalla sua iniziativa quotidiana nessuna delle denunce e nessuno dei temi proposti finché non ci saranno soluzioni reali di carattere morale e materiale.

Nelle prossime settimane sarà avviata una riflessione aperta a tutti gli organismi di categoria sul pluralismo dell’informazione, sull’autonomia professionale del giornalismo, sulla responsabilità dei giornalisti verso i cittadini destinatari dei frutti del loro lavoro.

Il 5 novembre, prossimo, peraltro, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, aderendo all’iniziativa della Federazione Europea dei Giornalisti (EFJ) che chiama i colleghi di tutta Europa alla giornata del giornalismo che non si piega a nessun potentato, terrà una manifestazione che sarà il proseguimento ideale, ancorché a carattere interno, della manifestazione di Piazza del Popolo all’insegna del motto: “Informazione è libertà. Diritto di sapere, dovere di informare”.

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana continuerà perciò a tenere aperto il canale della cooperazione con tutte le espressioni vive della società civile che hanno cooperato per promuovere e organizzato la manifestazione di sabato scorso, nella consapevolezza che la piena e libera informazione sia sempre una condizione, mai un impedimento:l’ossigeno che fa respirare la democrazia.

 Franco Siddi

@fnsisocial

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