Il XXVI Congresso Nazionale della Stampa Italiana, riunito a Bergamo dall’ 11 al 14 gennaio 2011, ascoltata la relazione del Segretario Generale, Franco Siddi, la approva.
Il Congresso valuta positivamente il lavoro svolto ed il programma per il futuro che ritiene capace di affrontare le complesse problematiche che stanno di fronte alla categoria.
ha realizzato, in condizioni di estrema difficoltà, ma con una fondamentale unità interna, obbiettivi di assoluto rilievo che, alla luce degli sviluppi successivi che hanno caratterizzato il mondo del lavoro italiano, appaiono ancor più positivi:
1 – La Fnsi è stata protagonista nella battaglia per la difesa del diritto di cronaca e della libertà e dell’indipendenza della informazione nel nostro Paese. Lo ha fatto in piena autonomia, senza alcuna subalternità né culturale né politica nei confronti di altre organizzazioni e senza nulla concedere a schieramenti di parte. La Fnsi rilancia la proposta di un grande patto sociale per la libertà d’informazione. Rilancia l’idea dello statuto di impresa a tutela di utenti e giornalisti.
2 – Dopo anni di vertenza è stato sottoscritto il contratto con la Fieg, riuscendo a mantenerne l’impianto di garanzie e riaprendo la dinamica economico-salariale.
3 – E’ stato rinnovato il contratto con Aeranti-Corallo, mantenendo e sviluppando la contrattazione giornalistica in un settore per molti anni segnato dalla presenza preponderante del lavoro nero o impropriamente regolato da altro tipo di contrattazione. Nato come contratto di emersione la sua “maturazione” resta uno degli obiettivi principali del Sindacato.
Questi contratti, assieme agli accordi di settore, come quello sottoscritto con l’Unione della stampa periodica (Uspi), sono strumenti imprescindibili di tutela della professione nonché base fondamentale dello “stato sociale” della categoria.
4 - Le iniziative messe in campo dal Sindacato, dall'Inpgi e dalla Casagit hanno evitato che la crisi del settore compromettesse l'equilibrio dei conti e quindi l'autonomia degli Istituti della categoria.
5 - E’ proseguita con determinazione, pur tra difficoltà crescenti, l’iniziativa per la piena applicazione della legge 150 e la definizione del profilo professionale degli addetti stampa pubblici.
6 - Contemporaneamente si è rafforzata e consolidata l’attenzione al mondo del lavoro autonomo con l’istituzionalizzazione di strutture sindacali tese a rendere permanente e più efficace l’azione di tutela di questo settore del giornalismo. Questa scelta sarà fondamentale per affrontare una crisi non ancora esaurita e che rischia di colpire soprattutto le fasce più deboli del giornalismo, il che richiede una forte capacità di interlocuzione del Sindacato con la politica e le istituzioni allo scopo di mantenere l’intervento pubblico su basi eque e corrette, la definizione, urgente, di una legge di riforma dell’editoria, un grande piano straordinario per affrontare la precarietà, l’allargamento della base produttiva puntando su innovazione e qualità del prodotto. Ad integrazione di quello pubblico si propone di costituire un Fondo per la libertà di stampa al quale partecipino in primo luogo le fondazioni bancarie con una quota dei loro proventi obbligatoria per legge e da donatori diversi (organizzazioni no profit o istituti culturali, ecc.) da gestire con governance e criteri di assoluta indipendenza finalizzati alla sola promozione del bene informazione. Per casi di dissesti gravi ed improvvisi potrebbe, inoltre, anche, intervenire per evitare la prosecuzione di attività editoriali altrimenti destinate al fallimento o alla chiusura immediata, in attesa di ripresa con altri soggetti imprenditoriali. In ogni caso si potrà intervenire solo per testate effettivamente disponibili sul mercato dell’informazione e in presenza di organizzazione con lavoro giornalistico qualificato, correttamente inquadrato ed ove non vengano previsti benefit milionari.
Tutte queste tematiche dovranno restare al centro dell’azione della Fnsi.
In particolare:
1- Sviluppare politiche che sfidino la controparte imprenditoriale ad una progettualità che consenta l’uscita dalla crisi del settore e la riapertura del mercato del lavoro, costruendo un meccanismo che sappia dare pari dignità al lavoro dipendente ed a quello autonomo, comprese le forme di auto imprenditorialità.
2- Rendere più moderno il Sindacato nazionale dei giornalisti elevandone la capacità di prestare assistenza ai colleghi, specie a quelli “autonomi” (professionali o collaboratori che siano), attraverso la valorizzazione del ruolo delle Associazioni regionali di stampa, mediante assistenza e consulenza specialistica e politiche di formazione dei quadri sindacali.
3- Utilizzare il massimo delle sinergie con gli altri organismi della categoria - Inpgi, Casagit e Fondo complementare - facendo leva sulle eccellenze dimostrate e ottimizzando le risorse a disposizione, lo scambio delle informazioni e lo sviluppo delle politiche di formazione sulle normative del settore e di aggiornamento professionale.
4 - Agire su forze politiche e gruppi parlamentari perché siano garantite risorse certe e selettivamente distribuite per assicurare alle imprese editoriali cooperative di testate “d’idee e di partito” la possibilità di assolvere al loro ruolo costituzionalmente rilevante.
La Federazione della stampa deve confermare, anche con questo Congresso, il proprio impegno perché il Parlamento approvi una inderogabile riforma del nostro Ordine professionale. Non una riforma qualsiasi, ma un complesso di norme che consentano all’Ordine dei giornalisti di rispondere alla propria missione: interpretare la vera realtà professionale della categoria attraverso una rigorosa gestione dell’accesso e delle norme deontologiche.
Nella reciproca autonomia e nel rispetto dei rispettivi ruoli, la Fnsi continuerà a perseguire il massimo di collaborazione con tutti gli organismi della categoria.
Riteniamo essenziale rilanciare un'azione coordinata degli Enti che renda sempre più efficace e solido il sistema di welfare dei giornalisti italiani dipendenti e autonomi.
(Firmato: Daniela Stigliano, Giovanni Negri, Guido Besana, Giovanni Rossi, Luigi Ronsisvalle, Raffaele Lorusso, Camillo Galba, Marina Amaduzzi, Gianluca Croce, Sarah Buono, Gianluca Zurlini, Maurizio Blasi, Rossella Matarrese, Pino Nardi, Maria Luigia Casalengo, Enrico Ferri, Giuliano Doro, Renato Cantore, Vincenzo Varagona, Pier Giorgio Severini, Enrico Romagnoli, Celestino Tabasso, Maurizio Bekar, Gino Falleri, Giorgio Maria Leone, Gianluca Croce, Paolo Ciampi, Domenico Marcozzi, Anna Lucia Visca, Daniela Scano, Paolo Francesconi, Lucia Aterini, Marzio Fatucchi, Mauro Lozzi, Cristiano Lozito)
Approvata con
220 voti favorevoli
1 voto contrario
49 astenuti