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La sede della Nuova Sardegna a Sassari (Foto: lanuovasardegna.it)
Cdr 03 Dic 2022

La Nuova Sardegna, giornalisti contro l'ipotesi di stato di crisi

«Sconcerto e preoccupazione» fra redattori e redattrici dopo gli ultimi incontri con i vertici aziendali. «Da parte dell'editore non si nota la giusta attenzione verso il prodotto giornalistico e verso il patrimonio umano e culturale che i lavoratori onorano ogni giorno», rileva il Cdr. L'assemblea ribadisce lo stato di agitazione deciso a luglio.

Informata dettagliatamente sull'incontro di giovedì 1° dicembre 2022 tra il Comitato di redazione e il direttore generale dell'azienda editrice Sae Sardegna, «l'assemblea dei giornalisti della Nuova Sardegna ribadisce lo stato di agitazione deciso a luglio a tutela del proprio lavoro, delle proprie professionalità e del prodotto che i vari corpi redazionali presentano ogni giorno ai lettori. La stessa assemblea – spiega un documento del Cdr – pur comprendendo che la situazione economica generale sia complessa, ha dato mandato al Comitato di redazione di coinvolgere nella vertenza gli organi sindacali a livello regionale e nazionale e di sollecitare un incontro con l'intero consiglio di amministrazione di Sae Sardegna per conoscere quale futuro questa compagine societaria intenda garantire al giornale e a coloro che tutti i giorni ne garantiscono la pubblicazione».

«Profondo sconcerto e preoccupazione – prosegue il documento – ha creato tra i giornalisti la decisione dell'azienda, a soli dieci mesi dall'ingresso della nuova compagine societaria che aveva annunciato un piano di rilancio del giornale, di proporre alla redazione l'avvio dell'iter per aprire lo stato di crisi finalizzato ai prepensionamenti con la Legge 416. Lo stato di crisi prevede infatti una serie di requisiti che comporta ai giornalisti sacrifici certamente economici, ma anche professionali perché avranno pesanti ripercussioni sulla qualità del lavoro. Pur ritenendo tutt'ora il dialogo tra azienda e dipendenti imprescindibile, questi ultimi confronti tra Cdr e vertici aziendali hanno accresciuto la preoccupazione delle redattrici e dei redattori per il futuro di un giornale che esiste da 130 anni».

L'assemblea rileva inoltre che «da parte dell'azienda non si nota la giusta attenzione verso il prodotto giornalistico e verso il patrimonio umano e culturale che i lavoratori della Nuova Sardegna onorano ogni giorno».

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