“La Federazione Nazionale della Stampa esprime profondo dolore per la scomparsa di Paolo Murialdi, maestro di giornalismo, storico e scrittore, Presidente del Sindacato unitario dei giornalisti dal 1974 al 1981.
Paolo Murialdi è stato per la Fnsi un grande Presidente, interprete dei migliori valori del giornalismo italiano, trasparente e onesto, serio e documentato. In una fase molto difficile per la professione, Murialdi ha indicato alla categoria la strada dell’affermazione dell’autonomia da ogni forma di potere, dell’indipendenza da ogni pressione, del rifiuto di ogni commistione. Una generazione intera di colleghe e colleghi, specie coloro che hanno lavorato con Paolo nel Sindacato, si è formata alla sua scuola etica e civile promuovendo le migliori battaglie per la libertà dell’informazione. Al termine di un lungo lavoro, con continui confronti nelle sedi istituzionali, Murialdi fu tra i principali artefici di quella legge di riforma dell’editoria che ha contribuito in maniera determinante al risanamento del settore, al rinnovo tecnologico e alla difesa dell’occupazione giornalistica. Si è trattato della prima legge che nel nostro Paese ha posto limiti alla concentrazione delle testate sviluppando il pluralismo dell’informazione. Da consigliere di amministrazione della Rai, Paolo Murialdi ha valorizzato il ruolo e la funzione del servizio pubblico radiotelevisivo in un sistema di competizione sempre più accentuata nel settore delle tv e della distribuzione nelle risorse pubblicitarie. In questo ambito la Fnsi e il Sindacato dei giornalisti della Rai Usigrai hanno potuto contare su uno strenuo difensore dell’indipendenza del servizio pubblico dal potere politico. Una scelta ancora oggi attualissima. La Federazione Nazionale della Stampa ricorderà solennemente Paolo Murialdi in una cerimonia che si svolgerà nel prossimo mese di luglio. Il 20 giugno la figura e l’opera di Paolo Murialdi saranno ricordate in occasione della prevista riunione del consiglio nazionale della Fnsi”. Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Ricordo con vera commozione Paolo Murialdi, una bella persona che ha segnato la vita e gli ideali di molti di coloro che hanno scelto di rappresentare e difendere una categoria difficile come i giornalisti. Paolo, uomo di cultura e di ingegno, aveva trasmesso profondi valori di dignità e di rettitudine nei lunghi anni che lo videro guidare il Sindacato, in una delle fasi più dure della grande riorganizzazione tecnologica e industriale del mondo dell’informazione. Ci siamo formati studiando sui testi di storia del giornalismo di Paolo e poi lo abbiamo conosciuto al nostro fianco nelle battaglie sindacali, contrattuali ed etiche. Ci ha guidato sin dai tempi del movimento dei giornalisti democratici per poi aiutarci a fondare la componente sindacale di Autonomia e Solidarietà, divenuta negli anni ‘90 maggioranza della Fnsi. Paolo ci ha esortato con grande determinazione ad affermare sempre l’autonomia dell’azione sindacale dai poteri, dalla politica, riuscendo ad essere punto di riferimento anche per le colleghe e i colleghi delle altre componenti sindacali. Grazie alla sua autorevolezza, il prestigio e la forza del Sindacato unitario dei giornalisti sono negli anni progressivamente aumentati. Ultimamente ci aveva espresso la sua preoccupazione per la credibilità dei giornali, si era battuto per rafforzare il ruolo della Rai, e ci aveva esortato a non mollare nella difesa del pluralismo e della tutela soprattutto delle giornaliste e dei giornalisti più deboli e precari. Paolo aveva, ha ragione, ed anche in nome dell’amicizia di cui ci ha onorato, non dobbiamo deluderlo”. Il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, ha dichiarato: “Rompendo il silenzio, doloroso, dopo aver rispettato le volontà espresse in vita da lui, a funerali avvenuti, ricordo con grande rimpianto, commozione e affetto Paolo Murialdi. E il ricordo vivo dell’uomo, del giornalista, dello scrittore, del docente, del sindacalista di categoria, del maestro che riesce ad essere sempre compagno di lavoro e amico sincero. E il ricordo di un grande Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (1974-1981) nella fase di grande evoluzione del giornalismo democratico e pluralista del nostro Paese e di iniziativa sindacale riformatrice, nella quale portò l’impronta di grande intellettuale che aveva partecipato in prima linea alla lotta di liberazione, nella Brigata Garibaldi guidata da Italo Pietra. Fino all’ultimo impegnato sul terreno della ricerca e della promozione dei valori della libera informazione non ha fatto mai mancare, a tutti i giornalisti e al loro sindacato, il suo apporto prezioso di idee e consigli. Giornalista attento, curioso e scrupoloso, che scoprì questa passione professionale proprio durante la Resistenza, lavorando al Secolo XIX, al Corriere della Sera e al Giorno, è stato protagonista sempre di processi democratici e innovazioni avanzate in ogni ambito dalla sua attività. Trasformò la terza pagina del Giorno in pagina della cultura e, da Presidente della Fnsi, costituì il gruppo di intellettuali con il quale il Sindacato si misurava, alla fine degli anni Settanta, per elaborare la riforma del sistema dell’editoria. Chiamato alla Presidenza della Federazione Nazionale della Stampa, nel 1974, ha rappresentato, da allora un punto di riferimento autorevole e prestigioso per tutti nella formazione e nella tutela della dignità del lavoro giornalistico. L’affetto e la delicatezza con cui, ancora negli ultimi tempi, ha seguito e incoraggiato le iniziative della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, anche attraverso appunti e straordinari intensi colloqui, lascia in me e in tutti noi una memoria ricca e feconda. Che tuttavia non colma il vuoto di una perdita, che d’ora in poi si alimenterà attraverso le sue carte, i suoi libri il ricordo privilegiato delle sue parole”.