A un mese dalla scomparsa, la Federazione Nazionale della Stampa, l’Ordine dei giornalisti del Lazio, l’Associazione Stampa Romana e Articolo 21, hanno ricordato Massimo Rendina, giornalista partigiano.
La carriera giornalistica di Rendina fu
di grande rilievo: iniziò a Bologna con il Resto del Carlino occupandosi di
cronaca bianca. Dopo aver preso parte come partigiano alla liberazione di
Torino, riprese la professione di giornalista a l’Unità. Terminata la guerra
entrò in Rai, dove dirigerà il telegiornale.
Quello a Max, giornalista partigiano, è stato un omaggio doveroso a un uomo che, nel
suo impegno giornalistico, ha portato avanti in maniera instancabile la
testimonianza e il ricordo della resistenza partigiana, la difesa del
giornalismo libero ed autonomo e la valorizzazione dei principi della
Costituzione.
Sono intervenuti il presidente della Fnsi, Santo Della Volpe, il vicepresidente dell'Anpi Nazionale, Luciano Guerzoni, il segretario Asr, Lazzaro Pappagallo, la presidente Odg Lazio, Paola Spadari e Stefano Corradino, direttore di Articolo 21. Per i familiari presenti la moglie Grazia ed i due figli Sebastiano e Federico.