«È paradossale che il sottosegretario con delega all'Editoria, Vito Crimi, addebiti all'Inpgi la presenza nel Cda dell'Istituto di due esponenti di nomina governativa, espressione del precedente esecutivo. Se non si stesse parlando di questioni drammaticamente serie, sarebbe un passaggio esilarante, degno di una gag o di un numero di cabaret. Appare poi alquanto inverosimile che ci sia stato qualcuno all'interno degli enti della categoria dei giornalisti che possa aver promesso al sottosegretario di risolvere la questione. In questo caso, infatti, si sarebbe di fronte ad uno spettacolo folkloristico». Lo afferma il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, rispondendo al nuovo attacco del titolare del Die all'ente di previdenza.
«Se il sottosegretario Crimi – prosegue Lorusso – vuole sostituire i due consiglieri di amministrazione dell'Inpgi di nomina governativa può farlo liberamente perché rientra nelle prerogative del governo. Se l'operazione non gli riesce, farebbe bene a prendersela con se stesso, senza tirare in ballo l'Inpgi che, al contrario di quanto afferma il sottosegretario, nulla ha mai chiesto a lui che invece, come dimostrano atti e dichiarazioni ripetute, ha messo da tempo nel mirino l'Istituto di previdenza dei giornalisti italiani, insieme con tutta la professione, perché si illude di colpire l'informazione e di cancellare il pluralismo».
«L'editoria – conclude in segretario della Fnsi – ha bisogno di un processo di rilancio che deve passare attraverso un confronto serio e responsabile e non può non coinvolgere il governo. La Federazione nazionale della Stampa italiana porterà il proprio contributo al tavolo su lavoro e previdenza, di cui il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha annunciato la convocazione per i prossimi giorni, nella certezza che il confronto avverrà con personalità dotate di professionalità e competenze».