Nell’Italia di oggi, sempre più multiculturale e multireligiosa, la presenza dei musulmani è ormai una realtà consolidata e incontrovertibile. La fase di transizione, da immigrati di prima generazione a musulmani nati e cresciuti in Italia, è in avanzato stato di compimento. Il numero dei giovani con un background islamico che si affacciano sulla scena sociale nei diversi ambiti è in sensibile aumento. Ciononostante, l’Italia – Stato e società civile – non sta prestando la dovuta attenzione a questa presenza che, insieme ad altre realtà di minoranze culturali e religiose, sta trasformando sensibilmente il suo tessuto sociale.
La religione islamica – seconda nel paese per numero di aderenti – è politicamente strumentalizzata, giuridicamente tralasciata e socialmente emarginata. Oggi di islam si parla prevalentemente in termini negativi e con i musulmani ci si relaziona spesso in maniera stereotipata e ideologica. Nel contesto storico attuale, questo orientamento è determinato in gran parte dalle dinamiche geopolitiche internazionali che si sono sviluppate dopo l’11 settembre 2001. Quella data in effetti ha segnato l’inizio della nuova èra politica di diffidenza e discriminazione nei confronti del mondo islamico. Tra i bersagli di tale politica ci sono i milioni di musulmani che oggi vivono in Occidente. Le leggi anti-velo, le campagne anti-moschee, i referendum anti-minareti... sono sintomi di un orientamento politico che tende a restringere il campo dei diritti e della cittadinanza per le minoranze islamiche in Europa.
La strumentalizzazione di queste minoranze ha fatto la fortuna dei partiti di destra premiati da un elettorato disorientato e terrorizzato da una propaganda ideologica e mediatica che da anni suona senza tregua l’allarme di un’avviata invasione islamica. Ciò ha generato da un lato un diffuso sentimento di islamofobia tra i cittadini europei (e non solo) e la chiusura su se stesse di diverse realtà islamiche. Tale chiusura ha favorito lo sviluppo e la diffusione di una visione radicale e fondamentalista in alcuni ambienti islamici (minoritari) in Europa.
In Italia, negli ultimi anni la “questione islamica” è diventata politicamente scomoda. Gli spazi di incontro e di riflessione costruttivi si sono drasticamente ridotti perché è una questione che riporta sempre e inevitabilmente ai temi dei diritti, della libertà religiosa, della cittadinanza: principi sanciti dalla nostra Costituzione. E l’integrazione della realtà islamica passa inevitabilmente attraverso la messa in pratica di questi principi, ma in Italia il mondo politico fa orecchie da mercante e mantiene un profilo basso.
Questo quadro preoccupante oggi ci interroga tutti: società civile, istituzioni, mondo politico e media. Oggi più che mai è doveroso affrontare razionalmente la “questione islamica”, rilanciare la sfida del confronto e del dialogo politico e sociale per integrare – nel senso positivo del termine – le comunità islamiche, per scongiurare il rischio di consegnare alle generazioni future una società multiculturale e multiconfessionale frammentata e conflittuale.
Con questo spirito, la rivista Confronti – da anni impegnata nella sensibilizzazione sui temi della diversità culturale, della libertà religiosa e della laicità – organizza nei giorni venerdì 21 e sabato 22 ottobre un convegno intitolato: L’islam in Italia tra fondamentalismo e islamofobia. Si tratta di uno spazio di riflessione, di testimonianza e di dibattito, alternativo a quello generalmente offerto dai media dominanti, che spesso affrontano il tema in maniera riduttiva e strumentale; ma allo stesso tempo vuole essere complementare a quello che altre piccole realtà come la nostra cercano faticosamente di diffondere in nome della non-discriminazione, della libertà e della democrazia.
IL PROGRAMMA
L’islam in Italia tra fondamentalismo e islamofobia
21/22 ottobre 2011
Convegno nazionale sull’islam in Italia promosso dalla rivista “Confronti”
Federazione Nazionale della Stampa Italiana
corso Vittorio Emanuele II, 349 Roma
VENERDÌ 21 OTTOBRE
ore 14,30-16,00
Messaggio del Presidente della Camera dei Deputati
Gianfranco Fini
Anna Nardini
Coordinatore Ufficio Studi e Rapporti Istituzionali, Presidenza del Consiglio dei Ministri
Sandra Sarti
Direttore centrale degli affari dei culti, Ministero dell’Interno
Cecilia D’Elia
Assessore alla cultura della Provincia di Roma
Franco Siddi
Segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana
Giuseppe Giulietti
Portavoce di Articolo 21
coffee break
ore 16,30-19,30
Occidente e oriente islamico: pregiudizi e fondamentalismi
Mahmoud Salem Elsheikh
Università di Firenze
Giulio Soravia
Università di Bologna
Paolo Naso
Sapienza - Università di Roma
Renzo Guolo
Università diPadova
coordina
Gian Mario Gillio, direttore di Confronti
dibattito
SABATO 22 OTTOBRE
ore 9,30-12,30
La donna musulmana tra identità e integrazione
Shahrazad Houshmand
Teologa
Patrizia Khadija Dal Monte
Vice presidente dell’UCOII
Maria Immacolata Macioti
Sapienza - Università di Roma
Karima Moual
Giornalista, presidente di Genemaghrebina
coordina
Carmelina Chiara Canta, Università Roma Tre
coffee break
dibattito
ore 14,30-19,00
Comunità islamica e spazio pubblico italiano
Stefano Allievi
Università di Padova
Abdellah Redouane
Segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia
Izzedin Elzir
Presidente dell’UCOII
Yahya Pallavicini
Vicepresidente della COREIS
Brunetto Salvarani
Direttore di CEM Mondialità
coordina
Mostafa El Ayoubi, caporedattore di Confronti
dibattito
ore 19 chiusura lavori