Il Comitato Esecutivo dell’Unione Nazionale Giornalisti Pensionati, nel corso della sua riunione del 27 gennaio 2009, ha preso in esame la situazione della Casagit, alla luce delle recenti comunicazioni del presidente Andrea Leone, dell’andamento dei bilanci negli ultimi anni e delle decisioni adottate dal CdA della Cassa
L’Esecutivo dell’Unione esprime il suo sconcerto e la sua profonda preoccupazione sia nei confronti della conduzione dell’ ente (che per troppi anni ha fatto apparire come utili della Casagit quelle che erano, in realtà, pesanti passività), sia nei confronti dei provvedimenti presi per risanare una situazione che si è lasciata diventare insostenibile, ma che, da una parte, appaiono vessatori e, dall’altra, non offrono alcuna garanzia di effettiva utilità, soprattutto in funzione dei necessari adeguamenti che, per legge, dovranno essere affrontati nei prossimi anni. In sostanza, l’Esecutivo dell’Unione ritiene che l’operato dell’organismo dirigente della Casagit abbia deteriorato irrimediabilmente il rapporto fiduciario che lega i giornalisti ad un istituto della categoria che si occupa di una questione delicata come la salute, e che avrebbe meritato ben altro rapporto, basato sulla verità e non sul nascondimento della realtà. Per queste ragioni e poiché la Casagit è statutariamente una “emanazione del sindacato unitario della categoria” (art. 1) l’ Unione pensionati ritiene che la FNSI abbia l’obbligo morale e politico di un suo deciso ed esplicito intervento finalizzato a determinare la creazione di un nuovo gruppo dirigente della Casagit che dia garanzie di saper affrontare i problemi dell’immediato e del futuro, con l’ autorevolezza ed il consenso che sono necessari, e che non sia la pura e semplice emanazione di un compromesso deplorevole fra le correnti sindacali. A questo scopo l’Unione pensionati invita la Giunta esecutiva della FNSI ad aprire rapidamente un serio dibattito nella categoria ed a promuovere (nelle forme che riterrà più opportune) il ricorso ad elezioni primarie per l’indicazione dei prossimi presidente e vicepresidenti che dovranno scaturire dalle votazioni programmate per i primi di giugno.