Un grave lutto ha colpito il mondo del giornalismo sardo, è morto Gianni Massa, per numerosi anni responsabile a Cagliari della sede dell'Agenzia Italia e attivo sia nel Sindacato che nell'Ordine. Nato a Tripoli, avrebbe compiuto 80 anni a dicembre. "Ha dato voce a chi non aveva voce, un giornalista e un cittadino di grande sensibilità sociale", ha detto di lui Franco Siddi, ex segretario della Fnsi.
Massa ha ricoperto varie cariche, da vicepresidente dell'Assostampa a
segretario dell'Ordine regionale. E' stato anche nella commissione d'esame per
i futuri giornalisti. Ma oltre alla sua attività nell'Agenzia di stampa è stato
anche direttore del Messaggero Sardo, il mensile diffuso in tutto il mondo agli
emigrati sardi, ed ha partecipato all'attività sindacale prendendo parte a sei
Congressi della Fnsi. La sua carriera è iniziata a 17 anni quando entrò al
Corriere di Tripoli, quotidiano in italiano di cui a 20 anni divenne direttore.
Ma il giornale venne costretto dal governo della Tripolitania a cessare le
pubblicazioni e Massa dovette abbandonare la Libia trasferendosi in Sardegna.
"E' stato uno dei primi profughi quindi - racconta ancora Siddi - ed è diventato
anche testimone di tutti i fatti più importanti dell'Isola. Ma di Massa bisogna
ricordare anche la sua battaglia per difendere il ruolo del giornalista. E'
stato anche arrestato per non aver voluto rivelare la fonte di alcune
informazioni.
Una vicenda che ha fatto scuola nell'ambito della giurisprudenza legata al
segreto professionale, riconosciuto dalla legge dell'Ordine ma non dal Codice Penale".
(CAGLIARI, 10 APRILE - ANSA)