«Il quotidiano Metro, le cui pubblicazioni sono state improvvisamente sospese lo scorso 11 marzo, privando i lettori, durante la generale chiusura del Paese, di una fonte preziosa di informazione, oggi torna in stampa e in distribuzione». Lo annuncia, in una nota pubblicata anche sul sito web del quotidiano, l'assemblea dei giornalisti.
«Anche il sito www.metronews.it – aggiungono i redattori – è tornato attivo già da qualche giorno, grazie al coinvolgimento dei giornalisti previsto dall'accordo di cassa integrazione Covid. Fin qui, buone notizie. Tuttavia i giornalisti di Metro non possono fare a meno di rimarcare il quadro di incertezze che continua a incombere sulla testata: l'accordo di cassa integrazione è stato rinnovato ancora una volta con senso di responsabilità da parte dei giornalisti, ma la cessione delle quote ad una società che mai si è occupata di editare quotidiani rimane piena di incognite».
Una preoccupazione, incalza l'assemblea, «non ancora dissipata dopo il primo incontro con l'editore Paola Garagozzo, che ha esposto progetti ancora vaghi sul rilancio di una testata storica, e dopo la presentazione, da parte del direttore, di un piano editoriale davvero scarno e deludente, che prevede almeno per il momento un ridimensionato dei contenuti locali. Gli stessi contenuti locali che invece, purtroppo, i lettori hanno potuto trovare in riviste settimanali con testata e logo identico a quelli di Metro, ma realizzati da un editore a tutti gli effetti concorrente, la cui pubblicazione, nelle scorse settimane, ha preceduto il ritorno alla diffusione del nostro quotidiano, che così ne risulta ulteriormente colpito e impoverito».
Sconcerta i giornalisti di Metro, conclude l'assemblea, «il fatto che l'editore sostenga che nessuna confusione tra testate è possibile, anche se i promoter dei settimanali dell'editore concorrente hanno sulla pettorina il logo della nostra testata. Anche questo è un segno incontestabile del perdurare di pesanti incertezze sul presente e sul futuro di una testata la cui storia e valore non possono essere messi in discussione».