Muore a Nassirya il militare Simone Cola. Serventi Longhi:"Un fatto doloroso in una situazione che si va aggravando.Fondamentale anchese ad alto rischio, il ruolo degli inviati"
Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Sono profondamente addolorato per la morte del militare Simone Cola a Nassiriya. Purtroppo una dura guerra, nella quale è coinvolto un contingente militare italiano di pace, continua a mietere vittime tra la popolazione e le forze armate dei paesi coinvolti. La situazione si va aggravando, alla vigilia delle elezioni generali in quel paese, ed a rischiare sono anche i giornalisti inviati presenti in Iraq. A questo proposito, la forte preoccupazione per l’incolumità delle colleghe e dei colleghi non può lasciare spazio alla tentazione di chiederne l’immediato rientro. Proprio la gravità della situazione, la difficoltà nel reperire notizie certe sugli eventi, rendono indispensabile la presenza dei giornalisti in tutte le località dell’Iraq. E’ evidente che la presenza dei giornalisti italiani è richiesta anche a Nassiriya, dove opera il nostro contingente. Sarebbe inconcepibile che le Autorità di governo e militari, e gli stessi organi di informazione come la Rai, impedissero o tentassero di limitare questa presenza. Giornalisti qualificati, consapevoli dei rischi che corrono, devono essere aiutati a svolgere il loro lavoro e protetti. L’assenza di testimoni che sappiano informare sarebbe un attentato alla libertà di informazione in un momento tanto delicato per gli sviluppi della vicenda irachena”.