Il presidente della Federazione nazionale della Stampa, Roberto Natale, intervenendo al VI Congresso dell'Associazione della Stampa di Puglia, ha sottolineato che le nuove nomine dell'Agcom (Autorità per la garanzia nelle comunicazioni) "hanno un significato di scambio politico che non ci interessa, si stanno compiendo con un metodo che ci può fare arrabbiare da cittadini", ma quello che "mi interessa è sottolineare il nesso con la situazione anche di qui, perché si sta andando a nomine che significheranno che per i prossimi sette anni, sui temi di radicale struttura dell'assetto delle comunicazioni in Italia non si toccherà nulla".
Secondo Natale, "è possibile cambiare in due settimane le norme sulle pensioni, è possibile fare una riforma del lavoro per molti aspetti devastante, non è possibile modificare in nulla l'anomalia italiana, questo significa che per quanto riguarda l'emittenza locale continuerà lo strangolamento". Cioè, continuerà "una concentrazione delle risorse pubblicitarie per cui il duopolio imperfetto si prende quasi tutto e tutti gli altri, emittenza locale e carta stampata inclusi, si spartiranno la povertà". (TARANTO, 6 GIUGNO - AGI)
“E' impressionante la sordità di istituzioni e partiti alle richieste di trasparenza dell'opinione pubblica. Nella vicenda delle nomine per l'Agcom, Camera e Senato andranno al voto domani senza nessuna discussione pubblica sui criteri di scelta. Alla raccolta dei curricula non si è avuto il coraggio di far seguire l'indispensabile confronto in sede parlamentare. Non ci si può limitare a rispondere che la legge non impone questo passaggio. La trasparenza non dovrebbe essere una faticosa concessione, ma un dovere istituzionale: tanto più ora che il rapporto di fiducia tra la politica e i cittadini è ai minimi storici.
La Fnsi (insieme alle tante voci che hanno dato vita alla campagna "Vogliamo trasparenza") rinnova l'appello ai Presidenti di Camera e Senato e ai capigruppo parlamentari perché decidano il rinvio del voto e assicurino un percorso decisionale comprensibile ai cittadini. E' ormai impossibile spacciare per tutela del pluralismo quelle che sono soltanto logore logiche di scambio politico”. Roma, 5 giugno 2012