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Intercettazioni 21 Ott 2015

No a una nuova legge bavaglio, la Clan Fnsi aderisce all’iniziativa e invita a firmare la petizione

Anche la Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi aderisce alla petizione contro una nuova legge bavaglio lanciata da Stefano Rodotà, Marino Bisso, Arturo Di Corinto e Giovanni Maria Riccio e invita i colleghi e i cittadini a sottoscrivere la raccolta di firme “perché la libertà d'informazione – scrivono i componenti della Commissione – è un interesse e un diritto di tutti i cittadini”.

Anche la Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi aderisce alla petizione contro una nuova legge bavaglio lanciata da Stefano Rodotà, Marino Bisso, Arturo Di Corinto e Giovanni Maria Riccio e invita i colleghi e i cittadini a sottoscrivere la raccolta di firme “perché la libertà d'informazione – scrivono i componenti della Commissione – è un interesse e un diritto di tutti i cittadini”.

La Commissione nazionale Lavoro autonomo (Clan) della Fnsi aderisce e invita tutti i colleghi e i cittadini a firmare la petizione contro il rischio di nuova legge bavaglio ai giornalisti. Il rischio deriva dal disegno di legge già approvato alla Camera, e ora all'esame del Senato, che delega il Governo a predisporre le norme sulla pubblicazione delle intercettazioni.
La petizione on line, promossa da Articolo 21, Associazione Arci, Gruppo Abele, Libera, Libertà e Giustizia, Libertà e Partecipazione, Pressing - Giornalisti in rete, vede come primo firmatario il giurista Stefano Rodotà, assieme a Marino Bisso, Arturo Di Corinto, Giovanni Maria Riccio.
Tra i primi firmatari alcune centinaia di giornalisti, tra i quali i segretari della Fnsi, Raffaele Lorusso, dell'Usigrai, Vittorio Di Trapani, il presidente dell'Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino, assieme a personaggi pubblici, comuni cittadini e giornalisti freelance, e con l'adesione di Don Luigi Ciotti.
La petizione denuncia come non possa essere il Governo a stabilire quali siano le notizie rilevanti da far conoscere ai cittadini, sottraendo al Parlamento la competenza a decidere su un diritto fondamentale come quello all'informazione, e determinando una censura preventiva sul diritto di cronaca. La richiesta è che dal disegno di legge venga stralciata la disciplina delle intercettazioni, per restituire al Parlamento le decisioni in materia “tutelando la pienezza del diritto di informare e ad essere informati, solennemente riconosciuto dall'articolo 21 della nostra Costituzione”.
La Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi invita tutti, colleghi e cittadini, personalità, associazioni e organizzazioni a sottoscrivere l'appello, perché la libertà d'informazione è un interesse e un diritto di tutti i cittadini.
Testo integrale della petizione e adesioni online su http://nobavaglio.org

@fnsisocial

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