In primo piano
La lezione giornalistica di Piazza Fontana
Piazza Fontana segnò profondamente il giornalismo italiano, producendo l’ esperienza del movimento dei giornalisti democratici e la nascita della controinformazione: non informazione ideologica, ‘’rivoluzionaria’’, ma informazione-contro, che non accettava veline e tesi preconfezionate, ma scavava in profondità.
A 45 anni da quel terribile 12 dicembre 1969 pubblichiamo la tesi magistrale con cui uno studente lombardo, Matteo Pedrazzini*, si è laureato alla Statale di Milano in Cultura e Storia del Sistema Editoriale, ricostruendo la ‘’lezione giornalistica di Piazza Fontana’’ attraverso l’ analisi del modo con cui i giornali – quotidiani e settimanali – affrontarono la ricostruzione della strage e ne seguirono gli effetti.
>>
Giornalismo e pubblicità. Il ‘’muro’’ è destinato a cadere?
Il problema di una possibile caduta del ‘’muro’’ che finora ha separato pubblicità e informazione (quell’ insieme di pratiche che al New York Times chiamano separazione fra ‘’Stato’’ e ‘’Chiesa’’) è al centro di una tesi con cui una studentessa, Barbara Zippo, si è laureata in Comunicazione all’Università di Padova qualche settimana fa (relatore il professor Raffaele Fiengo) e che qui pubblichiamo.
‘’Il meccanismo di raccolta delle informazioni e delle inserzioni pubblicitarie sta mutando in un processo osmotico, dove si deve necessariamente realizzare una contaminazione fra le une e le altre e fra di esse e gli utenti finali’’.
>>
La professione
Se le fonti parlano sempre di più in prima persona cresce il bisogno di giornalisti
Le vicende che in questi giorni hanno visto come protagonisti alcuni dirigenti di Uber – il controverso servizio di trasporto privato – accusati di monitorare in maniera scorretta i comportamenti di alcuni giornalisti stanno alimentando un interessante dibattito sul ruolo dei media sociali nella ‘’copertura’’ in tempo reale della cronaca.
Secondo Mathew Ingram (Gigaom) il pullulare di ceo, presidenti e fondatori di grandi aziende che twittano e ritwittano in prima persona ‘’può essere una buona cosa’’, ma ‘’il rischio è che questa infinita offerta di fonti – molte delle quali con interessi ed agende propri – porti a un maggior rumore e a una maggiore confusione, e orientarsi in tempo reale diventi sempre più difficile. Un buon motivo per cui ci sarà bisogno di più giornalisti di prima’’.
>>
Direttrice della Scuola di giornalismo di Scienze politiche di Parigi sospesa per plagio
La direttrice esecutiva della Scuola di giornalismo di Scienze Politiche a Parigi, Agnès Chauveau, accusata di plagio dal sito Arrêt sur Images, è stata sospesa dall’ incarico in via cautelare in attesa delle conclusioni di una inchiesta sulla vicenda.
>>
L’ Italia e l’estero visti dai free lance. Nasce Radio Bulletts
Da venerdì 21 novembre è in onda Radio Bullets, notiziario radioofnico a cura di Barbara Schiavulli, reporter di guerra, e Alessia Cerantola, giornalista in Asia, che sarà messo online ogni giorno.
Obbiettivo: diffondere ‘’le notizie che non leggerete sui vostri giornali (qualcuna si ma non a lungo). Un breve notiziario via social media e web con le notizie dal mondo’’
>>
WhatsApp come nuovo ‘’canale’’ giornalistico
L’ instant messaging nell’ informazione, come accade per altre piattaforme social, è sia strumento per individuare fonti dal basso sia terreno di diffusione dei propri contenuti.
Ne abbiamo parlato a Digit, il 20 settembre scorso, in un workshop che si è concentrato su WhatsApp.
Torniamo sull’ argomento con alcune considerazioni aggiuntive.
>>
Media e potere
Amnesty lancia Detekt, un programma per scoprire le intrusioni dello spionaggio governativo
Per aiutare giornalisti e militanti per i diritti dell’ uomo a proteggersi dallo spionaggio degli apparati governativi Amnesty International ha messo a punto uno strumento digitale gratuito con cui si potrà verificare se i propri pc siano sorvegliati da programmi di spionaggio.
Il programma, battezzato ‘’Detekt’’, è stato presentato – spiega l’ AP – come il primo del genere, destinato al pubblico, che consente di scoprire «sui computer e gli apparecchi mobili la presenza dei principali programmi di sorveglianza conoscuuti, alcuni dei quali vengono utilizzati dai governi« ha spiegato l’ ONG in un comunicato.
>>
Giornalismo digitale
Glocalnews: 8mila partecipanti al Festival di Varese
Quattro giorni di grande partecipazione di pubblico da ogni parte d’Italia: oltre 8mila persone hanno preso parte al festival colorando il centro cittadino. Giovannelli: «Un momento unico di condivisione e, letteralmente, di rete». I bustocchi di Unburied News vincono Bloglab
>>