Quotidiani: anche in Usa ancora paralizzati dalla “cultura dell’inerzia”
Per ogni dollaro guadagnato in pubblicità sull’ online ci sono 7 dollari che vanno persi sulla carta. E’ una delle indicazioni più pessimistiche di una ricerca compiuta dal Project for Excellence in Journalism, sulla base di dati interni a diversi gruppi editoriali e di una serie di interviste ai massimi vertici del management editoriale di 38 quotidiani di varie dimensioni e collocazione geografica - A 15 anni dall’ inizio dell’ era digitale, anche nella stampa Usa sembra ancora dominare quella che un manager chiama ”cultura dell’ inerzia”, che rende molto difficile il cambiamento. Mentre gran parte delle testate non sembrano in grado di diversificare i flussi di entrate o di inventare dei prodotti innovativi con la necessaria tempestività
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Quotidiani: in Usa hanno perso il 28,4% degli addetti in cinque anni (mentre internet vola)
Se punti a fare il giornalista fallo nell’ online. Almeno negli Stati Uniti - E’ l’ indicazione che emerge da una serie di dati pubblicati ieri da Linkedin, secondo cui negli ultimi cinque anni il settore industriale che ha perso più addetti è quello dei quotidiani, mentre quello che è maggiormente cresciuto è internet
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Matter, per un giornalismo di qualità
Se fatto bene, il giornalismo indipendente può colmare il vuoto lasciato dei vecchi media - E’ l’ impegno che si è assunto Matter, un nuovo progetto di giornalismo di approfondimento che punterà soprattutto su questioni di scienza e tecnologia. Chiedendo ai lettori di sostenerlo comprando i servizi, che dovrebbero costare 99 centesimi l’ uno - Ma, avvertono i fondatori della start-up californiana, Jim Giles e Bobbie Johnson, ogni articolo sarà ‘’un lungo pezzo di grandissima qualità’’, ‘’non una recensione da 4 soldi, un articolo irriverente, o una classica lista di 10 link. Sarà proprio una storia imperdibile’’
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Dopo le emoticon anche il # va in prima pagina
L’ Hashtag, il nostro ‘cancelletto’, il simbolo utilizzato su Twitter per ‘’aprire’’ un tema di conversazione, è sbarcato sulla prima pagina di un quotidiano, lo spagnolo El Pais, segnando ulteriormente quel processo di contaminazione – anche simbolica – tra carta e digitale che già era emerso in occasione dell’ emoticon pubblicato in un titolo dal New York Times
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Facebook, un ‘’diario’’ anche per i media. Ma non porta fuori strada?
Facebook propone un nuovo layout per le pagine dedicate ai brand e in particolare per le testate giornalistiche. Si tratta di una Timeline che consente di ripercorrere le azioni, gli eventi, i post che l’azienda ha inserito sul social network. Simile al diario degli utenti di FB – In un articolo per il sito del Poynter Institute, Jeff Sondermann, esperto di digital media, esprime le sue perplessità, sostenendo che queste Timeline danno più forza alle immagini e meno ai contenuti:è vero che permettono di inserire elementi interessanti ma a scapito dello scopo primario per cui una testata appare su FB, cioè accogliere nuovi visitatori e farli diventare fan - A questo si aggiunge la difficoltà, che si riscontra nel nuovo layout, di avere a portata di mano le ultime news, gli ultimi post, fondamentali per una testata – Il cambiamento avverrà entro il prossimo 31 marzo, FB pare sia alla continua ricerca di miglioramenti, staremo a vedere
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Media e potere
Il diritto d’ autore nell’ era della riproducibilità infinita e della creazione collettiva
“Abbiamo bisogno di trovare le regole giuste, il modello giusto per alimentare l’arte, e gli artisti. Abbiamo bisogno che il quadro giuridico sia flessibile. Questa è la mia ricetta, il mio comandamento, il mio adesivo sul paraurti per nutrire la creazione. Il mondo digitale cambia rapidamente, e se gli si permette di farlo può consentire la creatività in tutte le fasi della catena. Quindi non si dovrebbe prescrivere un particolare modello, ma stabilire un quadro che consenta lo sviluppo di molti nuovi modelli.” (Nellie Kroes – Vice Presidente Commissione Europea)
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Foia, negli Usa il Sunshine Week. I Pink Floyd salveranno il giornalismo?
E' in corso negli Stati UNiti fino al 17 marzo la Sunshine Week, un’ iniziativa a sostegno dell’Open Governement e della libertà di informazione (Freedom of Information)- Nata grazie ad un finanziamento iniziale della Knight Foundation (da sempre impegnata anche nel campo dell’ innovazione nei media e nel giornalismo), la Sunshine Week è stata lanciata nel 2005 dall’American Society of News Editors - Dal 2011 il coordinamento nazionale dell’iniziativa conta anche sul sostegno del Reporters Committee for Freedom of the Press
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Tg, le donne conducono, gli uomini fanno notizia
In Europa l’ Italia fanalino di coda: solo il 10% degli esperti intervistati in tv è donna. Ma le donne sono le prescelte come vittime di cronaca nera. Una ricerca svolta dall’ Osservatorio di Pavia e presentata in un incontro nella sede della Fnsi in occasione della Festa della donna
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La professione
Blogger o giornalisti? Gli esperti di tecnologia fra etiche troppo ingombranti e pubbliche relazioni
Ogni tanto il dibattito sui rapporti fra giornalismo e blogosfera, che sembrava superato, si rinfocola e riesplode qualche polemica – Questa volta l’ occasione viene da un aspro attacco rivolto da Dan Lyons, di Newsweek, a due blogger molto noti, accusati di reinventarsi come uomini di pr, spacciando le pubbliche relazioni per giornalismo – In un articolo di qualche giorno fa sul Guardian, Charles Arthur ricostruisce i pesanti attacchi di Lyons a Michael Arrington (nella foto) e MG Siegler sorpresi a scrivere di aziende in cui hanno investito con un loro Fondo di venture capitalism - Una situazione che segnala un divario crescente tra i media tradizionali, con le loro etiche ingombranti, e la fiorente blogosfera tecnologica, dove va bene un po’ tutto
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Giornalisti a scuola dagli hacker per proteggere le fonti e loro stessi
Che la maggior parte dei giornalisti italiani (ahimè, non soltanto quelli che, per motivi anagrafici, sono stati costretti a prendere il treno in corsa) non sappia usare in profondità gli strumenti digitali è cosa nota. Hanno una Ferrari e la guidano solo in prima. Sarebbe utile, per molti, andare a scuola dagli hacker! Come hanno fatto la settimana scorsa numerosi colleghi francesi, per iniziativa di Telecomix, collettivo di cyberattivisti che agisce soprattutto in Siria, Reflets.info , sito gestito da giornalisti e hacker, e Reporters sans Frontières
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Relazioni pubbliche, una nuova definizione
‘’Le Relazioni pubbliche sono un processo strategico di comunicazione che costruisce relazioni reciprocamente vantaggiose tra le organizzazioni ed i loro pubblici’’ - E’ questa la nuova definizione di Relazioni pubbliche scelta dopo una lunga serie di consultazioni compiute in vari paesi del mondo
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Fotogiornalismo
Un reportage sui bambini di strada a Nairobi
Francesco Cavalli ha realizzato nei giorni scorsi un reportage sui bambini di strada a Nairobi (Kenia), pubblicato su Flickr - Non ci sono dati precisi su quanti siano i bambini e i ragazzi che vivono in strada a Nairobi – racconta Cavalli -. Dei quattro milioni di abitanti nella capitale del Kenya, più della metà vive negli oltre 200 slums che attanagliano la città, da quelli più vicini al centro a quelli più in periferia
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