Sono giorni decisivi per la salvaguardia del pluralismo dell'informazione nel nostro paese. Mentre in Parlamento si discute di come reintegrare le risorse destinate all'editoria politica, cooperativa e no profit, molte storiche testate rischiano già di chiudere i battenti di fronte all'impossibilità di accedere al credito e in assenza di garanzie minime sulle entrate future.
Il Governo Monti deve perciò intervenire immediatamente o sarà responsabile della morte di tanti giornali, oltre un centinaio, e della perdita di migliaia di posti di lavoro, oltre cinquemila. Per questo giornalisti e poligrafici delle testate che rischiano di chiudere in questi giorni, o che hanno già sospeso le pubblicazioni dall'inizio dell'anno, porteranno la loro voce fin sotto Palazzo Chigi mercoledi (18 gennaio) dalle 11 alle 15 e si accamperanno, alla maniera degli indignados, in piazza del Pantheon, per l'intera giornata di giovedì (19 gennaio). Quello partito in questi giorni è un conto alla rovescia che deciderà del futuro e della qualità dell'informazione libera in Italia: nessuno può fingere di non saperlo, servono impegni e risposte immediate.
Cdr e Rsu dell'Unità, Manifesto, Liberazione e Terra
Associazione Stampa Romana