Fnsi 17 Feb 2010
Oltre 250 deputati firmano in maniera bipartisan un appello per il reintegro dei fondi per i giornali di partito, cooperativi, di minoranze linguistiche, no profit e di idee
La Fnsi apre una vertenza nazionale
Prorogare fino a tutto il 2011 i sussidi alle testate giornalistiche cooperative, di minoranze linguistiche, non profit e di partito; approvare entro la prossima primavera un ddl per la riforma ai contributi all'editoria: sono queste le richieste contenute in un appello bipartisan firmato da 252 deputati, 46 del Pdl, 177 del Pd e 29 dell'Udc.
Prorogare fino a tutto il 2011 i sussidi alle testate giornalistiche cooperative, di minoranze linguistiche, non profit e di partito; approvare entro la prossima primavera un ddl per la riforma ai contributi all'editoria: sono queste le richieste contenute in un appello bipartisan firmato da 252 deputati, 46 del Pdl, 177 del Pd e 29 dell'Udc.
Promotori dell'iniziativa sono stati Roberto Giachetti (Pd) e Flavia Perina (Pdl). ''Non possiamo rimanere insensibili – si legge nell'appello - all'emergenza che colpisce decine di testate. E' un'emergenza nella quale sono a rischio sia la tutela del fondamentale valore della libertà di informazione che la salvaguardia di migliaia di posti di lavoro in un contesto nel quale i grandi gruppi editoriali continuano a usufruire delle sovvenzioni indirette da parte dello Stato''.
Il documento fa poi proprio l'appello lanciato dalle direzioni e dalle direzioni delle testate colpite affinché venga recepito nel decreto milleproroghe all'esame della Camera un ordine del giorno già approvato dal Senato e rivolto a prorogare le sovvenzioni.
I 252 deputati delineano infine i contenuti della riforma di contributi all'editoria da presentare entro il prossimo 30 giugno: maggior rigore nei criteri di accesso e di assegnazione dei contributi e riduzione del fabbisogno per far fronte a questo impegno. (ANSA)
Rilevante appello di quasi 300 deputati. Il Governo ascolti la voce del Parlamento.
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:
“L’appello al Governo di quasi trecento deputati di tutte le aree politiche, perché siano prorogati fino al 2011 i contributi all’editoria no profit, di partito, di giornali gestiti da cooperative, di idee e di espressione di minoranze linguistiche, è rilevante perché coerente con gli indirizzi di una riforma organica condivisa, da far partire dopo una idonea fase di transizione.
L’appello non può essere lasciato senza risposta dal Governo. Sono in gioco il pluralismo delle voci, un bene che lo Stato deve preservare e proteggere, e migliaia di posti di lavoro.
E’ opportuno che sia fatto ogni sforzo per recuperare i fondi già nel passaggio del decreto “Milleproroghe” alla Camera dopo essere stato approvato dal Senato. E’ altresì indispensabile stringere i tempi per una riforma del sistema delle provvidenze, al fine di sostenere con rigore le voci del pluralismo, facendo chiarezza sui requisiti e prestando attenzione alla reale organizzazione editoriale e alla consistenza dell’ occupazione qualificata e certificata.
La Fnsi resta impegnata con i comitati di redazione e le organizzazioni di settore a compiere ogni sforzo perché questi temi siano recuperati coerentemente dal Governo e dal legislatore.
Il Sindacato dei giornalisti illustrerà le preoccupazione della categoria al Sottosegretario Paolo Bonaiuti, che ha comunicato di aver messo in agenda questo appuntamento a brevissima scadenza”.
“Non sarà lasciato nulla di intentato per impedire la chiusura delle testate dei giornali di idee, delle minoranze linguistiche e delle testate gestite da cooperative. La cancellazione dei diritti soggettivi al contributo decisa in finanziaria, nonostante gli impegni di legge che ne assicuravano la prosecuzione per due anni (in attesa del passaggio ad un nuovo regime), può essere un colpo mortale per quasi 100 testate, circa 4mila lavoratori e per il pluralismo.
Il rigetto in Senato dell’emendamento al “mille proroghe” che, con proposta bipartisan doveva ripristinare i fondi, necessita di un ripensamento immediato alla Camera. La Fnsi, i Comitati di Redazione delle testate di partito, cooperative, delle minoranze linguistiche, no profit e di idee, questa mattina si sono ritrovati nella sede della Fnsi insieme ad esponenti di Mediacoop, della Slc-Cgil, del Sinagi e di Articolo 21 e hanno deciso di aprire una grande vertenza nazionale. Non si possono cambiare le regole a partita in corso, tanto più, mentre si sta discutendo in Parlamento del nuovo regolamento per l’editoria e di stati generali di settore. Lo stop ai tagli deve essere anche un’operazione di buon senso. L’incertezza che c’è oggi sulle dimensioni del finanziamento pubblico impedisce ai giornali, sotto la scure dei tagli, di accedere ad anticipi bancari mettendo a rischio persino la prosecuzione immediata dell’attività con perdita di migliaia di posti di lavoro. Questa operazione non produrrebbe risparmio per lo Stato, giacché l’onere per gli ammortizzatori sociali sarebbe ancora più alto di quanto il Governo vorrebbe risparmiare riducendo i contributi diretti. Tutti gli intervenuti all’incontro di oggi hanno sottolineato che nella vertenza per impedire lo spegnimento di queste voci si gioca una partita decisiva per il pluralismo dell’informazione italiana. Una battaglia di libertà che è insieme richiesta di una radicale riforma dei criteri di erogazione delle risorse pubbliche, di cui fin qui hanno beneficiato anche troppe esperienze editoriali fittizie. Una battaglia che - hanno sostenuto numerosi CdR - deve crescere fino a coinvolgere anche le rappresentanze sindacali delle più diffuse testate nazionali. Ampio il ventaglio delle iniziative proposte. Non sono escluse alcune clamorose che verranno comunicate all’ultimo momento. Intanto si comincerà con incontri con le più alte cariche istituzionali, conun appello dei parlamentari, con la sensibilizzazione dei candidati alle imminenti elezioni regionali. Ipotizzate pagine di informazione specifica sulla carta stampata, sollecitata l’attenzione concreta del servizio pubblico, previsti spot su radio e tv locali. Forme di intervento che dovranno essere attivate già a partire dai prossimi giorni, in occasione del passaggio del “mille proroghe” alla Camera; qualora l’emendamento non fosse recepito, la pressione dovrà proseguire per sfruttare ogni altro possibile testo parlamentare nel quale inserire il ripristino del diritto soggettivo. Insieme alle azioni che ogni redazione metterà in atto nella sua realtà, la Federazione della Stampa, il coordinamento dei Cdr e le altre organizzazioni interessate a questa battaglia pianificheranno una manifestazione pubblica a Roma. Entro i prossimi tre giorni è anche previsto un incontro con il sottosegretario all’Editoria, on. Paolo Bonaiuti”.
@fnsisocial