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Fnsi 04 Mar 2005

Ora deve continuare la mobilitazione per la liberazione di Florence, Hussein e degli altri ostaggi

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Ora deve continuare
la mobilitazione
per la liberazione
di Florence, Hussein
e degli altri ostaggi

Purtroppo la notizia dell aliberazione di Giuliana Sgrena che aveva suscitato soddisfazione e gioia, è stata turbata dai gravissimi avvenimenti che sono seguiti alla sua liberazione. Pubblichiamo comunque le prime reazioni alla liberazione che è stata comunicata tempestivamente al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Il capo dello Stato ha incaricato Letta di esprimere le sue più vive congratulazioni a tutti coloro che hanno collaborato all'esito positivo della vicenda. La notizia è giunta mentre Ciampi era impegnato in colloqui con il presidente tedesco Koehler a Villa Rosebery a Napoli. «È una notizia che ci riempie di gioia. Una giornalista capace e autorevole è stata restituita al suo lavoro, alla sua famiglia e alla sua vita». Così Piero Fassino ha commentato la notizia della liberazione di Giuliana Sgrena. Fassino stava parlando a una iniziativa dei Ds e quando è arrivato il flash d'agenzia sulla liberazione della Sgrena ci sono stati applausi scroscianti e manifestazioni di gioia. Atmosfera di gioia nella sede del quotidiano Il Manifesto dove pochi minuti fa è giunta la conferma del rilascio di Giuliana Sgrena. La conferma l'ha data il direttore del giornale, Gabriele Polo da Palazzo Chigi, dove si trova insieme con il compagno della giornalista, Pier Scolari. I colleghi della Sgrena avevano appreso la notizia dalla televisione ma, fino al momento della conferma sono rimasti con il fiato sospeso. «Ora siamo più che felici - ha detto Vittorio Paternò, della redazione - io sto piangendo e come me anche i miei colleghi». La Fnsi esprime grande felicità per la liberazione di Giuliana Sgrena avvenuta questa sera in Iraq dopo 30 giorni di sequestro. È una notizia bellissima - si legge in un comunciato del sindacato dei giornalisti - che cade proprio nella giornata in cui tutti i giornali italiani e tutti i giornalisti italiani hanno manifestato la loro solidarietà a Giuliana Sgrena pubblicando sui loro quotidiani un appello. È una giornata importantissima per tutta la stampa italiana. Questo - prosegue la nota - è il risultato anche della grande mobilitazione che in tutto il paese e in Europa si è manifestato per la liberazione degli ostaggi. Ora aspettiamo stessa sorte sia per Florence Aubenas e Hussein Hanoun al Saadi». «Una grande gioia e enorme soddisfazione» viene espressa per la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena dal vicepremier e ministro degli Esteri Gianfranco Fini, il quale evidenzia il «ruolo centrale» svolto in questa vicenda dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e «le sinergie istituzionali che hanno prodotto questo splendido risultato». Si festeggia al 'Manifesto' con brindisi e abbracci tra i redattori per la liberazione della collega Giuliana Sgrena. Appena il flash di agenzia è arrivato in redazione tutti hanno urlato di gioia e il direttore più di tutti ha urlato: 'libera'. Prima di uscire Pier Scolari ha abbracciato tutti i redattori che in questo mese gli sono stati vicini. «Sono enormemente felice e ringrazio innanzitutto Giuliana perché ha vissuto una sofferenza indicibile. Ringrazio la sua famiglia, Franco, Antonietta, l'impagabile Pier. Ringrazio il governo italiano tutti coloro, a iniziare dai colleghi del manifesto, che hanno dato vita ad una mobilitazione senza precedenti per la liberazione di Giuliana e per la pace». Lo ha detto il segretario della Fnsi, Paolo Serventi, raggiunto dalla notizia dell'avvenuta liberazione a Santo Domingo dove è in missione per la Federazione internazionale dei giornalisti. «Il mondo del giornalismo italiano ha, più di ogni altra volta, segnato un momento impagabile di impegno e solidarietà al dilà di ogni opinione e cultura -ha proseguito Serventi- nelle prossime ore comprenderemo cosa è successo, ma in questo momento il nostro animo è pieno di gioia. Il giornalismo italiano ha concluso - si impegnerà ora per la liberazione di Florence Aubenas e del suo autista». Un improvviso rialzo della pressione arteriosa ha richiesto l'intervento del medico, ma sono stati sufficienti alcuni minuti per riportare Franco Sgrena alla serenità che lo ha contraddistinto in tutto il mese del sequestro. Più a sangue freddo la moglie Antonietta, invece, non ha avuto un attimo di cedimento ed è lei in queste ore a fare gli onori di casa a quanti si recano nella villetta di Masera. Non c'è voluto molto tempo, infatti, perché il passaparola della liberazione di Giuliana Sgrena, portasse amici, conoscenti, autorità della piccola comunità della val d'Ossola, nella villa dove papà Franco, il fratello Ivan e la madre Antonietta hanno consumato l'attesa dal 4 febbraio scorso quando è avvenuto il rapimento. Il più emozionato di tutti, però, è stato il padre della giornalista del Manifesto. C'è voluto un pò di tempo per convincerlo che la prima notizia diffusa da al Jazira fosse fondata. Poi la telefonata definitiva di Gianni Letta che, al telefono, ha dato la conferma. ). - «Grande sollievo e gioia» sono stati espressi dal presidente della Federazione nazionale della Stampa Franco Siddi alla notizia della liberazione di Giuliana Sgrena. «È la notizia che tutta la stampa italiana e milioni di donne e uomini di pace attendevano con tredipazione», ha commentato Siddi. «La nostra gratitudine - ha aggiunto - va alle Istituzioni che si sono mosse con grande responsabilità e unità. Questa bella notizia ci conferma anche che non c'è contraddizione tra le azioni per la liberazione degli ostaggi e i movimenti di pace che si sono mobilitati in questo mese di sofferenza. È un patrimonio prezioso - ha sottolineato il presidente della Fnsi - per continuare ad essere testimoni di verità e di pace e promuovere i valori della libertà». Ma il pensiero è tutto per l'ostaggio liberato. «Abbracciamo Giuliana - ha detto ancora Siddi -, i suoi familiari e i colleghi del Manifesto che hanno sofferto con noi e si sono impegnati nel tenere alta l'attenzione». «Ora non possiamo dimenticarci di chi è ancora nelle mani dei rapitori - ha concluso il presidente della Fnsi - Restiamo impegnati con le stesse motivazioni e la stessa intensità civile, assieme a tutti i giornalisti del mondo, per la liberazione di Florence Aubenas, Hussein Hanoun e di tutti gli altri ostaggi». (ANSA).

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