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Inpgi 10 Giu 2013

Pensioni oltre 90.000 Euro, la Consulta dice no al taglio

Con la Sentenza n. 116 del 3 giugno 2013, i giudici della Consulta hanno dichiarato costituzionalmente illegittimo il “contributo di solidarietà” applicato ai trattamenti pensionistici, pubblici e privati, superiori a 90.000, 150.000 e 200.000 euro lordi annui, rispettivamente del 5%, 10% e 15%.  Il suddetto prelievo, introdotto dal Decreto Legge 98/2011 (successivamente convertito in Legge) contenente disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria, è stato infatti ritenuto dalla Corte Costituzionale “irragionevole, arbitrario e discriminatorio” poiché in contrasto col principio generale di uguaglianza, in quanto diretto ad una sola categoria di cittadini.

Con la Sentenza n. 116 del 3 giugno 2013, i giudici della Consulta hanno dichiarato costituzionalmente illegittimo il “contributo di solidarietà” applicato ai trattamenti pensionistici, pubblici e privati, superiori a 90.000, 150.000 e 200.000 euro lordi annui, rispettivamente del 5%, 10% e 15%.  Il suddetto prelievo, introdotto dal Decreto Legge 98/2011 (successivamente convertito in Legge) contenente disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria, è stato infatti ritenuto dalla Corte Costituzionale “irragionevole, arbitrario e discriminatorio” poiché in contrasto col principio generale di uguaglianza, in quanto diretto ad una sola categoria di cittadini.

Ai circa 980 giornalisti con pensioni Inpgi superiori a 90.000 Euro - che dall’agosto del 2011 hanno visto applicarsi tale taglio - torneranno ad essere erogati, subito dopo la pubblicazione della Sentenza, i trattamenti pensionistici in misura intera.
“Si tratta di una decisione importante - commenta il Presidente dell’Inpgi Andrea Camporese - che i colleghi pensionati attendevano. Gli Uffici sono in attesa che la sentenza venga pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, momento dal quale per legge il provvedimento inizierà a produrre i suoi effetti, per poter interrompere le trattenute finora applicate. Nel contempo, l’Istituto ha già avviato le verifiche presso il Casellario centrale delle pensioni per stabilire modalità e termini della restituzione di quanto dovuto ai colleghi destinatari del provvedimento”.

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