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Fnsi 09 Set 2013

Per Domenico Quirico, finisce l'incubo Siddi: liberazione fa tirare un sospiro di sollievo

"E' una gran bella notizia quella della liberazione di Domenico Quirico, l'inviato de La Stampa rapito in Siria nell'aprile scorso. Fa tirare un sospiro di sollievo ai familiari, ai colleghi del suo giornale, a tutti coloro che lavorano per i media nel mondo cercando di illuminare con notizie di verità la tragica vicenda siriana''. Così Franco Siddi, segretario nazionale della Fnsi, commenta l'esito positivo del rapimento dell'inviato del quotidiano torinese.LINK INTERVISTA A FRANCO SIDDI SU SKY TG24

"E' una gran bella notizia quella della liberazione di Domenico Quirico, l'inviato de La Stampa rapito in Siria nell'aprile scorso. Fa tirare un sospiro di sollievo ai familiari, ai colleghi del suo giornale, a tutti coloro che lavorano per i media nel mondo cercando di illuminare con notizie di verità la tragica vicenda siriana''. Così Franco Siddi, segretario nazionale della Fnsi, commenta l'esito positivo del rapimento dell'inviato del quotidiano torinese.
LINK INTERVISTA A FRANCO SIDDI SU SKY TG24

"E' una gran bella notizia quella della liberazione di Domenico Quirico, l'inviato de La Stampa rapito in Siria nell'aprile scorso. Fa tirare un sospiro di sollievo ai familiari, ai colleghi del suo giornale, a tutti coloro che lavorano per i media nel mondo cercando di illuminare con notizie di verità la tragica vicenda siriana''. Così Franco Siddi, segretario nazionale della Fnsi, commenta l'esito positivo del rapimento dell'inviato del quotidiano torinese.
''Le parole di pace che ieri hanno ispirato l'impegno di tanti credenti e laici con il pensiero rivolto alla Siria - prosegue Siddi - trovano nella liberazione di Quirico e di un cittadino belga oggi un segno di speranza in più. La situazione resta molto delicata per molti altri giornalisti francesi, americani, palestinesi, dei quali ancora non si hanno notizie. 
Nella vicenda di Quirico vanno ringraziati con calore ed affetto gli operatori dell'Unità di Crisi della Farnesina che hanno operato con intelligenza e abnegazione eccezionali e con loro i rappresentati degli organismi di sicurezza e garanzia dello stato italiano". (ROMA, 8 SETTEMBRE - ANSA)

LA IFJ E LA EFJ ESPRIMONO IL PROPRIO APPREZZAMENTO PER LA LIBERAZIONE DEL GIORNALISTA ITALIANO DOMENICO QUIRICO

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:
“La Federazione Internazionale dei giornalisti (IFJ) e la Federazione Europea dei Giornalisti (EFJ) hanno accolto con favore la liberazione del giornalista italiano Domenico Quirico e hanno ringraziato la Federazione Nazionale della Stampa Italiana per l’instancabile lavoro e impegno per garantire la libertà del collega.
“Accogliamo favorevolmente la fantastica notizia che Domenico Quirico è stato rilasciato, dopo essere stato prigioniero in Siria per quasi cinque mesi: ora può tornare alla sua famiglia e ai suoi colleghi.  - ha detto il Presidente della Ifj Jim Boumelha. “In questo giorno di grande sollievo e gioia, ci congratuliamo con la Fnsi e la ringraziamo per la dedizione e il costante impegno per garantire un ritorno sicuro del collega.” ha proseguito il Presidente della Ifj.
La IFJ e la EFJ, insieme con la FNSI, hanno fatto ripetuti appelli per la liberazione di Quirico negli ultimi cinque mesi. Nel mese di maggio la IFJ e la FNSI hanno scritto una lettera al Presidente della Siria (24.5.2013), chiedendo con forza che fossero intensificati gli sforzi per ritrovare Quirico.
La IFJ, nella sua riunione generale che si è svolta a Verviers, il maggio scorso, ha adottato una risoluzione, proposta dalla FNSI e da altri quattro affiliati, chiedendo l’immediato rilascio di Quirico e di tutti gli altri colleghi che erano stati rapiti e che stavano svolgendo il loro lavoro in Siria.
“Il rilascio del collega è un passo avanti positivo nella lotta per la libertà di stampa, la giustizia e il diritto dei giornalisti di lavorare liberamente e in sicurezza in Siria.” - ha detto il Presidente della Federazione Europea dei Giornalisti (EFJ) Mogens Blicher – Bjerregard - “ma, - ha proseguito -  ci sono altri casi di giornalisti internazionali tenuti in ostaggio.  Esortiamo tutte le fazioni coinvolte nel conflitto siriano a rispettare la libertà di stampa e a liberare gli altri giornalisti affinché possano tornare nei loro Paesi e alle loro famiglie”.

DA URUGUAY PER LA LIBERAZIONE QUIRICO

Caro Franco, enorme felicidad tenemos los colegas de Uruguay al confirmarse la liberación de Domenico luego de 5 meses de cautiverio en Siria.
 Felicitaciones a la Federación, al gobierno Italiano y a todos los colegas.
 La negociación y la paz, son los únicos caminos para una salida a la crisis Siria.
 La salida es política y no militar.
 Espero encontrarnos pronto en alguna actividad.
 
 Con el afecto de siempre.
 Manuel Méndez
 
 Primer presidente de la Fepalc
 10 años presidente de la Asociación de la Prensa Uruguaya 

RAI. DICHIARAZIONE DELL’ESECUTIVO USIGRAI

Domenico Quirico è tornato dopo 5 mesi di prigionia: "un'esperienza molto dura ma anche una grande esperienza". In queste poche parole rivolte al suo direttore cogliamo la passione del giornalista per il proprio lavoro, fatto andando sul posto, tra la gente, in mezzo alle lotte e alle violenze,tra i diritti negati e conquistati.
Nel rallegrarci per il suo rientro pensiamo a quanti ancora sono prigionieri per il loro lavoro di giornalisti in tutto il mondo e a padre Paolo dall'Oglio di cui non si hanno notizie da mesi.
Il fiocco giallo per la libertà di informazione quindi resta, come resta la richiesta alla Rai di dare maggiore spazio all'informazione da e sul mondo.
Non è vero che solo le guerre, e solo alcune,fanno notizia o solo le crisi economiche e politiche. C'è un intero mondo da raccontare e c'è la ricerca della pace.
Sabato scorso la Rai ha perso un'occasione non prevedendo nessuna programmazione speciale sulle reti generaliste sull'evento mondiale della veglia per la pace in piazza San Pietro. Di chi la responsabilità?
Esecutivo Usigrai

 

QUIRICO: SU FACCIATA COMUNE ASTI LA SCRITTA "BENTORNATO"

Fino a ieri sulla facciata del Comune di Asti c'era uno stendardo di solidarietà per Domenico
Quirico, da oggi è comparsa una fascia con la scritta "Bentornato" all'inviato de 'La Stampa'. "Ho accolto con grande gioia - dice il sindaco di Asti Fabrizio Brignolo - la notizia e ho sentito la moglie Giulietta per condividere questo momento di felicità, dopo aver condiviso alcuni momenti difficili, nei periodi più bui della vicenda". Ed ancora il sindaco di Asti ricorda che "la città, in questi mesi, ha manifestato in molti modi il proprio affetto e il proprio apprezzamento per la professionalità di Domenico Quirico che, ogni volta che ha partecipato alle nostre iniziative e ai nostri convegni ha dimostrato di saper portare un punto di vista sempre originale e straordinario". (TORINO, 9 SETTEMBRE - AGI)

QUIRICO:FASSINO,LIBERAZIONE È SODDISFAZIONE PER INTERA CITTÀ
'AUGURO PER RAPIDO RITORNO A LAVORO, CI MANCAVANO SUE ANALISI'

"La notizia della liberazione di Domenico Quirico, inviato della Stampa, giunge finalmente a dare
sollievo alla famiglia, ai suoi colleghi, alla Città e a tutti coloro che hanno vissuto con apprensione e speranza i difficili mesi di prigionia in mano a una fazione nella guerra che sta ormai da troppo tempo insanguinando la Siria". Lo afferma il sindaco di Torino, e presidente dell'Anci, Piero Fassino.
"Si deve essere grati alla Farnesina e alla sua Unità di crisi - aggiunge il primo cittadino - che con costante e intenso impegno non ha mai fatto venir meno i continui contatti con i rapitori conducendo così a buon fine la liberazione di Quirico".
"Esprimo dunque - conclude Fassino - la profonda soddisfazione della Città e mia personale e condivido la felicità della famiglia per questo ritorno a casa. Auguro a Domenico Quirico un rapido ritorno alla sua professione di inviato: ci mancavano le sue analisi della Primavera araba e delle contraddizioni che l'attraversano di cui, lui stesso, è stato vittima per cinque lunghi mesi". (ROMA, 9 SETTEMBRE - ANSA)

QUIRICO: DIRETTORE LA STAMPA,NON GLI HANNO RISPARMIATO NULLA
CALABRESI, HA VOGLIA DI RACCONTARE E RIABBRACCIARE FIGLIE

"È stato un sequestro terribile e molto pesante: non gli è stato risparmiato nulla". Così il
direttore del quotidiano La Stampa, Mario Calabresi, parlando in Procura a Roma con i giornalisti che stanno seguendo l'interrogatorio dell'inviato tornato libero ieri dopo 5 mesi di prigionia in Siria.
Il direttore del quotidiano ha aggiunto che "Domenico sta bene ma anche se molto affaticato. Ha
in testa un diario lucido di questi 150 giorni di prigionia".
Calabresi ha spiegato che Quirico è fisicamente stanco "ma sveglissimo e con tanta voglia di raccontare quanto vissuto".
L'inviato si è detto anche commosso per l'affetto ricevuto in queste ore e per gli incontri con il presidente del Consiglio Letta e con il ministro degli Esteri Bonino. "Dopo l'incontro con i magistrati - ha detto Calabresi - non vede l'ora di poter riabbracciare le figlie". Secondo quanto afferma il direttore, inoltre, Quirico non è a conoscenza dell'ipotesi dell'intervento militare in Siria degli Stati Uniti ma "ha una visione chiara della situazione in quel paese: che è drammatica". Il direttore ha spiegato infine che in queste ore Quirico tende a parlare in francese perché il suo compagno di prigionia Piccinin è belga e "in questi 150 giorni ha parlato solo in francese con lui". (ROMA, 9 SETTEMBRE - ANSA)

 

QUIRICO: STRISCIONE GIORNALISTI PIEMONTE 'BENTORNATO'
PRESIDENTE DELL'ORDINE SINIGAGLIA, ORGOGLIOSI DI LUI

Uno striscione con la scritta ''Bentornato'' campeggia da stamattina sulla facciata del Circolo della Stampa di Torino. E' stata posta sotto la gigantografia di Domenico Quirico, voluta da Ordine dei giornalisti, Associazione Stampa Subalpina e Circolo della Stampa, in segno di solidarietà e, soprattutto, a testimonianza di un'intera categoria che aspettava il suo inviato ''del quale - ha detto oggi il presidente regionale dell'Ordine, Alberto Sinigaglia - siamo tutti orgogliosi''.
''Quello striscione di benvenuto - racconta Sinigaglia – era già pronto quando abbiamo affisso la fotografia. Volevamo credere che tutto sarebbe andato a finire bene. Inutile dire aggiunge Sinigaglia che con Quirico ha lavorato per tanti anni a La Stampa - che siamo di fronte a un giornalismo serio e coraggioso e che, come tale, corre dei rischi. Quirico era consapevole di correre dei pericoli, ma li ha affrontati lo stesso come fa ogni grande giornalista''. ''Conoscendolo - afferma ancora Sinigaglia - non sarà contento di tutta questa enfasi, questo clamore che ha avuto la sua vicenda. E' una persona schiva, concreta''.
''Adesso - conclude il presidente dell'Ordine dei giornalisti del Piemonte - il nostro desiderio è che venga lui stesso qui a strappare la sua gigantografia, ad incontrare tutti i colleghi.
Ho già contattato il sindacato e il Circolo per invitarlo''. (TORINO, 9 SETTEMBRE - ANSA)

SIRIA: CAMERA FESTEGGIA LIBERAZIONE QUIRICO, GRANDE SODDISFAZIONE BOLDRINI
"Grande soddisfazione" di Laura Boldrini per la liberazione di Domenico Quirico. La presidente della Camera, in apertura di seduta, ha ricordato la vicenda del giornalista della 'Stampa' mentre l'aula applaudiva.
"Abbraccio idealmente la famiglia Quirico" e "ringraziamo la ministra Bonino, l'unita di crisi della Farnesina e tutti gli apparati dello Stato coinvolti nell'azione: è per merito della loro azione discreta ma determinatissima che possiamo festeggiare la liberazione", ha spiegato ancora la Boldrini alle cui parole ha fatto seguito un breve dibattito in cui i gruppi si sono uniti alla gioia per l'epilogo della vicenda.
"Un grande e sentito grazie a Quirico, le testimonianze di giornalisti come lui fanno da antidoto all'indifferenza con cui troppo spesso rischiamo di avvolgere drammi che avvengono a poche centinaia di chilometri da casa nostra", ha detto ancora la presidente della Camera spiegando che la "gioia per la liberazione non attenua la grande preoccupazione con cui guardiamo alla crisi siriana". (ROMA, 9 SETTEMBRE -  ADNKRONOS)

QUIRICO: ART.21, FIOCCO GIALLO RESTA PER DALL'OGLIO

"Ci associamo alla gioia e alla soddisfazione dei familiari, dei colleghi del quotidiano "la Stampa" e di quanti hanno atteso con trepidazione la notizia della liberazione di Domenico Quirico". Lo affermano in una nota Stefano Corradino e Giuseppe Giulietti, direttore e portavoce di Articolo21. "Sulla scia dell'iniziativa lanciata dal direttore del quotidiano torinese Calabresi abbiamo posizionato da subito accanto alla testata del sito www.articolo21.org il fiocco giallo per Quirico, per toglierlo alla notizia della sua liberazione. Abbiamo però deciso di lasciarlo perché nelle mani dei rapitori ci sono ancora Padre Paolo Dall'Oglio e alcuni cronisti di altre nazionalità di cui non si hanno ancora notizie. Toglieremo quel fiocco giallo quando Dall'Oglio e i nostri colleghi internazionali torneranno nuovamente ai loro affetti e al loro lavoro". DA http://www.articolo21.org/

 

QUIRICO: CHIEDO SCUSA AI COLLEGHI, QUESTO È MIO GIORNALISMO
PRIMA TELEFONATA IN REDAZIONE DEL GIORNALISTA LIBERATO IERI

"Chiedo scusa per avervi fatto preoccupare, ma questo è mio giornalismo". È la prima
telefonata di Domenico Quirico alla redazione de La Stampa, secondo un tweet del direttore Mario Calabresi. Il giornalista è tornato in Italia nella notte dopo cinque mesi di prigionia
in Siria. (ROMA, 9 SETTEMBRE - ANSA)

QUIRICO RACCONTA,"RIVOLUZIONE SIRIANA M'HA TRADITO"
"NON È PIU' QUELLA LAICA CHE CONQUISTO' ALEPPO". OGGI IN PROCURA

Trattato "non bene" dai carcerieri, Domenico Quirico in questi cinque mesi di detenzione nelle mani
dei suoi rapitori confessa: "si', ho avuto paura" e si è sentito "tradito" da quella "rivoluzione siriana" che tanto interesse e speranze aveva suscitato ai tempi della presa di Aleppo da parte dei ribelli e che poi è stata dirottata in parte dalle frange dell'estremismo islamico.
Uscito dall'incubo e rimpatriato stanotte a bordo di un Falcon 900 dei servizi decollato da un non meglio precisato "scalo del Medio Oriente" - la Farnesina non lo ha voluto specificare - atterrato alle 00:25 circa all'aeroporto militare di Ciampino, è stato un Quirico visibilmente stanco e provato, ma in buona salute a intrattenersi per pochi secondo con il nugolo di giornalisti e operatori che da oltre un'ora lo attendeva allo scalo romano. Appena disceso dalla scaletta dell'aereo è stato affettuosamente abbracciato dal ministro degli esteri Emma Bonino, che lo ha accolto insieme al direttore generale della Farnesina, Michele Valenzise e a esponenti dell'Unità di crisi. Vestito con un giubbotto di tela grigio chiaro, i capelli un po' cresciuti sulla nuca, Quirico, che aveva accanto lo studioso belga Pier Piccinin, liberato insieme a lui, ha detto: "Ho cercato di raccontare la rivoluzione siriana, ma può essere che questa mi abbia tradito". Quando lui si diresse a Homs dal confine libanese per quella che doveva essere la sua quarta missione da inviato nell'inferno siriano quel 9 aprile scorso, le cose stavano rapidamente cambiando e le fazioni laiche e jihadiste perseguivano ormai agende diverse.
"Non è più la rivoluzione laica di Aleppo, è diventata un'altra cosa", ha aggiunto.
Nessuna rivelazione sui suoi rapitori, sui quali sarà probabilmente chiamato a riferire stamani in Procura a Roma.
Pero' in questi 153 giorni "è come se fossi vissuto su Marte", ha raccontato a un cronista che gli chiedeva se avesse saputo della veglia di digiuno del Papa. A malapena ha detto di aver saputo che in Italia Giorgio Napolitano era stato eletto di nuovo presidente della Repubblica.
Quirico è quindi uscito dal piccolo scalo del 31/mo Stormo ed è salito in auto con il ministro Bonino senza che fosse rivelato dove sosterà stanotte. Stamattina, oltre all'impegno con i magistrati in Procura, l'inviato della stampa sarà raggiunto dalla moglie Giulietta e dalle figlie Metella ed Eleonora, provenienti da Govone, nel cuneese, dove il giornalista vive. (ROMA, 9 SETTEMBRE - ANSA)

PER DOMENICO QUIRICO, FINISCE L'INCUBO
IL COLLEGA DE LA STAMPA È RIENTRATO IN ITALIA

E' atterrato poco prima di mezzanotte e 30 all'aeroporto di Ciampino l'aereo con a bordo il giornalista Domenico Quirico e lo studioso belga Pier Piccinin, rapito insieme a lui 5 mesi fa in Siria. L'inviato della Stampa sara' ascoltato oggi in Procura a Roma, prima di raggiungere la sua famiglia a Govone in provincia di Cuneo. Domenico Quirico, in buone condizioni anche se stanco, e' sceso dall'aereo ed ha abbracciato il ministro degli Esteri Emma Bonino, che lo attendeva ai piedi della scaletta dell'aereo. Quirico indossava un giubbotto grigio chiaro. Il giornalista ha detto di 'non essere stato trattato bene' e di 'avere avuto paura', in una breve dichiarazione ai colleghi. Alla domanda di come fosse stato trattato durante la prigionia, Quirico ha abbozzato un sorriso ironico e ha detto ''non bene''. L'inviato ha poi ammesso di 'aver avuto paura' e di essere vissuto per cinque mesi ''come su Marte''. Le sue condizioni di salute e psicologiche appaiono comunque ottime. Quirico trascorrera' la notte a Roma. Domani sara' interrogato dagli inquirenti e raggiunto nella capitale dalle figlie e dalla moglie. 'Ho cercato di raccontare la rivoluzione siriana, ma può essere che questa rivoluzione mi abbia tradito. Non è più la rivoluzione laica di Aleppo, è diventata un'altra cosa', ha concluso.
Quirico: trattato non bene, ho avuto paura - Il giornalista Domenico Quirico ha detto di 'non essere stato trattato bene' e di 'avere avuto paura', in una breve dichiarazione ai colleghi, dopo essere atterrato all'aeroporto di Ciampino.

E' finito l'incubo
di Alessandro Logroscino - E' finito dopo cinque mesi l'incubo di Domenico Quirico, l'inviato della Stampa sparito sul fronte dell'inferno siriano il 9 aprile scorso. La notizia della sua liberazione, attesa dopo settimane sospese fra paure, segnali di speranza e cautele, é arrivata stasera da fonti del governo italiano mentre il giornalista - secondo quanto riferito dal sito online della sua testata - era già a bordo di un aereo sulla via del ritorno in Italia: in volo verso l'aeroporto romano di Ciampino. "Una magnifica notizia", ha esclamato pochi minuti dopo il direttore del quotidiano torinese, Mario Calabresi, confermando di essere stato informato direttamente dal presidente del Consiglio, Enrico Letta, e dal ministro degli Esteri, Emma Bonino, e che anche la famiglia di Quirico - la moglie e le due figlie Metella ed Eleonora - protagoniste il primo giugno di un toccante appello per la liberazione del padre - era stata avvertita. "Siamo emozionate e felici. Lo aspettiamo a casa e non vediamo l'ora di abbracciarlo", ha detto all'ANSA Eleonora. Un epilogo felice, che era parso più volte a un passo, specialmente dopo che il 6 giugno si era appreso di una breve telefonata del giornalista alla moglie Giulietta dal luogo di prigionia. E che tuttavia continuava a essere appeso a un filo, mentre sulla Siria incombevano ormai anche i venti di una possibile azione militare guidata dagli Stati Uniti, dopo le denunce sull'uso di armi chimiche attribuito al regime del presidente Bashar al-Assad.
Il rilascio si colora dei toni di una gioia senza ombre. In libertà torna anche Pier Piccinin, il cittadino belga rapito con lui. ''La speranza non era mai venuta meno'', esulta il premier Letta nel primo commento da Palazzo Chigi, mentre una nota del Quirinale elogia il ministero degli Esteri e i servizi. "La notizia della liberazione di Domenico Quirico mi riempie di grande gioia e di soddisfazione. Il mio pensiero va prima di tutto ai parenti che potranno finalmente riabbracciare Quirico dopo tanti mesi e numerosi momenti di ansia", fa eco Emma Bonino.

L'odissea di Domenico Quirico - 62 anni, grande esperienza sul terreno dell'informazione internazionale e già vittima di un sequestro lampo nel 2011 in Libia con altri tre colleghi italiani - era cominciata ad aprile di quest'anno mentre l'inviato della Stampa cercava di raggiungere Homs, città martire della rivolta anti-Assad, provenendo dalla frontiera libanese per la sua quarta missione di testimone della feroce guerra civile in Siria. Un'ultima telefonata, il giorno 9, poi se ne erano perse le tracce. Per oltre venti giorni, i familiari e La Stampa - su raccomandazione delle autorità e al fine di non pregiudicare possibili contatti - avevano mantenuto il più stretto riserbo. Ma il 30, di fronte all'iniziale vuoto d'informazioni, il giornale aveva reso noto l'accaduto. Il silenzio, durato a lungo malgrado i contatti subito attivati dalla Farnesina e dai servizi d'intelligence, aveva fatto temere il peggio. Ma la sua famiglia, il suo giornale e lo stesso governo italiano non hanno mai abbandonato le speranze. Specialmente dopo che a giugno la moglie aveva potuto sentirne la voce, da quella sorta di oltretomba in cui era stato inghiottito. Nelle ultime settimane il ministro Bonino si era mostrata ''cautamente fiduciosa'', anche rispetto al caso parallelo del gesuita padre Paolo Dall'Oglio, scomparso a sua volta in Siria a luglio. "Resto non soltanto determinata, ma anche fiduciosa - aveva ribadito ancora a fine agosto - perché da quelle parti le cattive notizie si sanno subito".
Un atteggiamento suffragato anche da quanto riferito al Copasir nei giorni precedenti dal direttore del Dis Giampiero Massolo, secondo la cui ricostruzione il giornalista sarebbe finito negli ultimi tempi in mano ad un gruppo della criminalità ordinaria, agganciato poi da canali di contatto utili all'avvio di una trattativa concreta. Trattative che, a quanto pare, si sarebbero giovate anche dei buoni rapporti stabiliti dagli apparati diplomatici e d'intelligence italiani con settori dell'insorgenza siriana e avrebbero consentito alla fine di far prevalere le ragioni umanitarie. Tanto più che Quirico, almeno da un certo punto in avanti, non sarebbe stato più sotto il controllo di frange jihadiste dei ribelli. Non ci sono comunque notizie sul pagamento di un riscatto. Per le ricostruzioni, d'altronde, ci sarà tempo.(ROMA, 09 SETTEMBRE - ANSA)

QUIRICO SARÀ SENTITO IN PROCURA A ROMA
TELEFONATA A 'LA STAMPA',SCUSATEMI PER AVERVI FATTO PREOCCUPARE

L'inviato della Stampa, Domenico Quirico, liberato ieri dopo 5 mesi in Siria verrà ascoltato nelle prossime ore in procura a Roma. In relazione alla sua vicenda, nell'aprile scorso, i Pm di Piazzale Clodio avevano aperto un fascicolo di indagine ipotizzando il reato di sequestro di persona. E con un tweet il direttore della Stampa Calabresi annuncia la 1a telefonata di Quirico in redazione:'Chiedo scusa per avervi fatto preoccupare,ma questo é mio giornalismo. (ROMA, 09 SETTEMBRE - ANSA)

SIRIA: LIBERATO DOMENICO QUIRICO. LETTA, SPERANZA MAI VENUTA MENO

L'inviato de La Stampa Domenico Quirico, di cui si erano perse le tracce in Siria dal 9 aprile scorso, e' stato liberato e gia' ieri, dopo aver parlato con la sua famiglia, e' salito su un volo diretto per l'Italia. A darne notizia e' stato lo stesso quotidiano torinese sul suo sito web. ''Erano esattamente 5 mesi che aspettavamo questa notizia, commovente telefonata di Emma Bonino'', ha scritto su Twitter il direttore de La Stampa Mario Calabresi. ''La notizia della liberazione di Domenico Quirico mi riempie di grande gioia e di soddisfazione. Il mio pensiero - ha commentato il ministro degli Esteri Emma Bonino - va prima di tutto ai parenti che lo potranno finalmente riabbracciare dopo tanti mesi e numerosi momenti di ansia. NAPOLITANO. Anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso ''vivissimo apprezzamento per l'impegno dispiegato dal ministro Emma Bonino, dal ministero degli Esteri e dai Servizi per il successo di tutti i delicatissimi passi volti a garantire la liberta' di Domenico Quirico''. LETTA. Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha sottolineato che ''la speranza non era mai venuta meno'' e che ''vengono ora coronati dal successo tutti gli sforzi messi in campo per un esito positivo della vicenda''. L'APPLAUSO A TORINO. Un lungo applauso per la liberazione di Quirico si e' levato ieri sera dalla platea della festa del Pd a Torino. La notizia della liberazione e' stata data all'inizio di un dibattito cui partecipava anche il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi. L'ODISSEA. Era iniziata appena passato il confine libanese, il 6 aprile. Quattro giorni piu' tardi Quirico aveva inviato un sms a una collega della Rai. Poi il silenzio, rotto il 6 giugno nel primo pomeriggio con una breve telefonata alla moglie Giulietta. La voce lontana diceva di stare bene e di essere stato rapito. Da quel momento sono passati altri 150 giorni. Tantissimi i segni di solidarieta' inviati da associazioni, giornali, siti e televisioni. Il 1* giugno il momento piu' toccante, quando le figlie Metella ed Eleonora hanno lanciato un appello video per la liberazione del padre che ha fatto il giro di tv e web del mondo arabo. rba/sam/ (ROMA, 09 SETTEMBRE - ASCA)

DOMENICO QUIRICO E' VIVO, LO CONFERMA EMMA BONINO
FRANCO SIDDI: GIORNALISTI DEL MONDO RITROVANO FIDUCIA
ORA IL RITORNO ALLA PIENA LIBERTÀ DEL COLLEGA

"Con la famiglia di Quirico e i colleghi della Stampa ritrovano una grande fiducia i giornalisti di tutto il mondo, in questi giorni a congresso a Dublino con la Federazione internazionale di categoria (Ifj)". A sottolinearlo è Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa italiana. "Il tema della sicurezza nelle aree martoriate da guerre e da scontri tra gruppi in rivolta e regimi è al centro dell'assise mondiale - ricorda Siddi - dedicata al rispetto del lavoro, con statuti speciali per i luoghi di guerra, e alla libertà dell'informazione.

Per Quirico, nella giornata di apertura, su iniziativa della Fnsi era stato lanciato un nuovo appello anche attraverso i delegati mediorientali per avere notizie su di lui e rassicurare chi da due mesi impediva qualsiasi informazione sul fatto che si tratta di un giornalista leale e onesto". "Oggi il congresso con emozione ha appreso della rottura del silenzio e della sua vitalità dopo 60 giorni. Adesso l'attesa è per un ritorno alla piena libertà, in sicurezza. E ora ancora cautela informativa anche per i nostri siti - conclude il segretario Fnsi - per non compromettere un ritorno tanto atteso".  (ROMA, 6 GIUGNO – ANSA)

 

SIRIA: QUIRICO E DALL'OGLIO; BONINO, SONO FIDUCIOSA

Sulla situazione del giornalista Domenico Quirico e di padre Dall'Oglio, scomparsi in Siria, la ministra degli Esteri, Emma Bonino, si è detta oggi "fiduciosa".
Al termine di un incontro con l'omologo Laurent Fabius, interrogata dai giornalisti sulla sorte del loro collega, la Bonino ha escluso che un'eventuale operazione in Siria possa complicare "una situazione che è già tanto complicata".
"Da quelle parti - ha aggiunto la Bonino - le cattive notizie si sanno subito. Per questo sono fiduciosa". (PARIGI, 29 AGOSTO - ANSA)

 

BONINO, DALL'OGLIO-QUIRICO, CONTATTI FLEBILI E INTERMITTENTI

Sui rapimenti di padre Paolo Dall'Oglio e dell'inviato della Stampa Domenico Quirico, ci sono "alcuni contatti flebili che si annodano e si riannodano". Lo ha detto il ministro degli Esteri Emma Bonino in un forum a Radio Radicale, aggiungendo che tutto è complicato da una situazione sul terreno in Siria in cui "c'è scarsa linearità di comando" tra i vari gruppi, per cui è difficile capire verso chi indirizzarsi. (ROMA, 26 AGOSTO - ANSA)

ANCORA ATTESA PER QUIRICO, MA C'È "CAUTO OTTIMISMO"
RAPITO IN SIRIA 4 MESI FA, "IN MANO A CRIMINALITÀ COMUNE"

C'è anche un altro italiano nelle mani di sequestratori in Siria. In una giornata con il fiato sospeso per la sorte di padre Paolo Dall'Oglio, si attendono notizie anche di Domenico Quirico, scomparso in Siria il 9 aprile scorso.
Dopo il drammatico silenzio delle prime, lunghissime settimane, sull'inviato della Stampa alla Farnesina si respira, ormai da qualche giorno, un "cauto ottimismo".
"È appena finito il ramadan ed è possibile aspettarsi una ripresa dei contatti, anche tra oggi e domani", aveva detto nei giorni scorsi il ministro degli Esteri Emma Bonino. "Ci sono canali che si erano interrotti e che poi si sono riaperti e sembrano affidabili", ha poi spiegato il capo della Farnesina sottolineando che è anche "possibile che ci siano stati passaggi di mano" in "un'atmosfera grigia, molto variabile" che sarà possibile ricostruire solo a vicenda conclusa.
L'ultimo "gruppo che lo avrebbe in custodia - ha poi aggiunto Bonino - è comunque uno che più si avvicina alla criminalità organizzata". La stessa indicazione era emersa anche dai servizi: secondo quanto riferito al Copasir dal direttore del Dis Giampiero Massolo, il giornalista sarebbe in mano ad un gruppo della criminalità ordinaria con il quale sarebbe già da tempo in corso una trattativa per la liberazione.
L'ultimo contatto diretto con Quirico risale al 6 giugno, quando con una telefonata alla moglie fece sapere di essere stato rapito ma di stare bene. Da allora più nulla, ma è proprio da quel giorno che sembra essere tornata la speranza. (ROMA, 12 AGOSTO - ANSA)

BONINO,OTTIMISMO PER QUIRICO MA 'AL BUIO' SU DALL'OGLIO
CONTATTI AFFIDABILI PER INVIATO STAMPA, ATTESA PER DOPO-RAMADAN

C'è ottimismo. Cauto, come è d'obbligo in un paese dove nulla è più certo e dove ci sono "gruppi che si fanno la guerra uno contro l'altro" ma le speranze di rivedere presto l'inviato della Stampa Domenico Quirico, ci sono e sembrano fondate da contatti "affidabili". A confermarlo è il ministro degli Esteri Emma Bonino che lascia aperta anche una finestra temporale per qualche novità, almeno nei contatti: tra oggi e domani, dice a Radio Anch'io spiegando che con la fine del ramadan, periodo in cui solitamente tutto è "più chiuso", qualche notizia potrebbe arrivare.
Non come nel caso di Padre Paolo Dall'Oglio, l'altro italiano scomparso in Siria. Per lui "brancoliamo nel buio" ammette infatti il capo della diplomazia parlando di "tanti voci che si rincorrono e si accavallano". Ma spesso risultano essere "fumo", solo depistaggi: frutto di quella "guerra anche a colpi di comunicati e notizie" che i gruppi si fanno tra loro, dice il ministro. E uno di questi casi potrebbe essere anche la notizia di un sms che il gesuita avrebbe inviato in non meglio precisati giorni "scorsi". Notizia che rimbalza da fonti dell'opposizione siriana ma che non trova né conferme né smentite.
In un'altra giornata difficile sullo scacchiere dell'arco di crisi regionale dove in Egitto si teme per l'escalation delle tensioni e Roma rafforza la sicurezza della propria ambasciata al Cairo e torna a invitare alla prudenza gli italiani nel paese, la Bonino risponde ai microfoni di Radio Anch'io sull'emergenza Quirico e Dall'Oglio, rilanciando anche il messaggio sulla strategia per affrontare la situazione in Siria: niente ipotesi militari ed un unica strada, quella diplomatica, spingendo per Ginevra 2. Anche alla luce di una opposizione al regime, oggi meno divisa e litigiosa del passato e quindi miglior interlocutore per la comunità internazionale. Ribelli che , dice il ministro mentre oggi dall'Onu è arrivata la notizia che gli ispettori delle Nazioni Uniti, incaricati dei controlli sull'eventuale uso di armi chimiche, arriveranno in Siria lunedì a Damasco.
Il ministro parla anche di allarme terrorismo e di Pakistan - dopo la chiusura della sede diplomatica Usa di Lahore stanotte - per rassicurare che non ci sono al momento pericoli per  l'ambasciata italiana.
Ma l'attenzione, come è ovvio, è tutta per i due scomparsi in terra siriana. E se per il sacerdote gesuita il ministro lascia alle cronache della giornata solo quel laconico "brancoliamo nel buio", più fiduciosa appare, ancora una volta, su Quirico la cui scomparsa proprio oggi segna quattro mesi (era il 9 aprile quando si persero le tracce). "Abbiamo modo di esprimere un cauto ottimismo: è appena finito il ramadan ed è possibile aspettarsi una ripresa dei contatti, anche tra oggi e domani. Ci sono canali che si erano interrotti e che poi si sono riaperti e sembrano affidabili", spiega il capo della Farnesina sottolineando che è anche "possibile che ci siano stati passaggi di mano" in "un'atmosfera grigia, molto variabile" che sarà possibile ricostruire solo a vicenda conclusa. L'ultimo "gruppo che lo avrebbe in custodia è comunque uno che più si avvicina alla criminalità organizzata" ha aggiunto confermando le indicazioni emerse ieri dai servizi.
"Voglio inviare un saluto affettuoso a Domenico e alla sua famiglia", aggiunge dopo aver rilanciato stamattina, in un'intervista al direttore de La Stampa Mario Calabresi, anche un altro messaggio: no errori di comunicazione. Perché la fase è cruciale, "febbrile", e potrebbero "scaturire risultati promettenti". Ma non bisogna fare passi falsi che potrebbero pregiudicare l'esito. (ROMA, 9 AGOSTO - ANSA)

QUIRICO: BONINO, CAUTO OTTIMISMO, ATTESA PER DOPO-RAMADAN
FORSE PASSAGGI MANO. RIAPERTI CANALI, SEMBRANO AFFIDABILI

"Abbiamo modo di esprimere un cauto ottimismo: è appena finito il ramadan ed è possibile aspettarsi una ripresa dei contatti, anche tra oggi e domani. Ci sono canali che si erano interrotti e che poi si sono riaperti e sembrano affidabili". Lo ha detto il ministro degli Esteri Emma Bonino sull'inviato della Stampa Domenico Quirico scomparso in Siria, sottolineando che è anche "possibile che ci siano stati passaggi di mano" in "un'atmosfera grigia, molto variabile" che sarà possibile ricostruire solo a vicenda conclusa.
"Abbiamo modo di esprimere un cauto ottimismo", ha spiegato la Bonino ricordando che è "appena finito il ramadan. Questo significa che è terminato un periodo più chiuso ed è possibile aspettarsi una ripresa dei contatti", forse "tra oggi e domani".
L'ultimo "gruppo che lo avrebbe in custodia è un gruppo che più si avvicina alla criminalità organizzata" ha aggiunto il ministro confermando le indicazioni emerse ieri dai servizi.
Nel caso dell'inviato della Stampa "è possibile anche che ci siano stati dei passaggi di mano", ha proseguito sottolineando che comunque "l'atmosfera è grigia, molto variabile" e potrà essere "ricostruita" solo a vicenda conclusa.
"Abbiamo però ragioni" per un "cauto ottimismo", ha ribadito il ministro spiegando che "canali che si erano interrotti, poi si sono riaperti e sembrano affidabili".
"Voglio inviare un saluto affettuoso a Domenico e alla sua famiglia", ha concluso la responsabile della Farnesina. (ROMA, 9 AGOSTO - ANSA)

QUIRICO: BONINO, RIAPERTI CANALI, ORA FASE CRUCIALE
SIAMO SPERANZOSI, È IL MOMENTO DEL LAVORO SILENZIOSO

''I canali che si erano chiusi ora si sono riaperti, sono reali ed estremamente attivi''. Così il ministro degli Esteri, Emma Bonino, in un'intervista alla Stampa sul caso dell'inviato della testata torinese, Domenico Quirico, prigioniero in Siria da quattro mesi. ''Siamo speranzosi - spiega il ministro - che dall'attività in corso vi siano esiti ma, attenzione, la fase è cruciale e non si possono fare errori di comunicazione che potrebbero pregiudicare un esito positivo''.
Bonino sottolinea come sia ''appena finito il Ramadan'' e, aggiunge, ''le cose si stanno muovendo anche nella zona dove pensiamo sia tenuto Domenico Quirico e dove agisce il gruppo che riteniamo lo abbia in mano''. In questi giorni, racconta, ''il lavoro in corso, non trovo una parola più appropriata per definirlo, è febbrile e da questa fase potrebbero scaturire risultati promettenti''.
 Tuttavia, chiarisce il ministro, è ''il momento del lavoro silenzioso'' e ''questo vale per Quirico come per padre Dall'Oglio''. Ai familiari del giornalista Bonino esprime ''vicinanza'' e ricorda loro come si sta lavorando ''ogni giorno con pazienza, con testardaggine e con una buona dose di sano realismo, per questo - aggiunge - coltiviamo la speranza''. (ROMA, 9 AGOSTO - ANSA)

QUIRICO: BONINO, SPERANZOSA, ANCHE GRAZIE A CONTATTI
NON SOLO PER TELEFONATA FATTA DA INVIATO DELLA STAMPA

Su Domenico Quirico ''sono speranzosa anche se è molto difficile perché i gruppi che combattono sono molto diversi''. E non ''solo per la telefonata ma anche grazie a altri contatti, con diversi canali, che si interrompono e riprendono'', ha detto il ministro degli esteri, Emma Bonino, a Unomattina, sull'inviato della Stampa scomparso in Siria. (ROMA, 6 AGOSTO - ANSA)

QUIRICO: BONINO, A LUI E ALLA MOGLIE, NON CI DIAMO PER PERSI

''Vorrei dire a Quirico e a sua moglie che non ci diamo per persi''. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Emma Bonino, intervenendo a Unomattina sul caso dell'inviato della Stampa scomparso in Siria. (ROMA, 6 AGOSTO - ANSA)

 

 

BONINO IN TV SI RIVOLGE A QUIRICO, NON DEMORDIAMO

"Quello che voglio dire a Quirico e alla sua famiglia, è che noi non demordiamo". Lo ha detto il ministro degli Esteri Emma Bonino a SkyTg24, a proposito dell'inviato della Stampa scomparso in Siria e di cui al momento non ci sono "notizie direttamente". Ma "pazienza e determinazione porteranno a buon fine", ha assicurato. (ROMA, 15 LUGLIO - ANSA)

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:

“ ‘Vogliamo Domenico Quirico libero’. Campeggia così, dalle finestre della Fnsi un grande striscione, di tre metri per due, per ricordare che ancora il nostro collega de La Stampa è privo della libertà di movimento in Siria ove era andato per documentare le atrocità che si stanno perpetrando in quel martoriato Paese. La Fnsi lancia di nuovo un appello, come già hanno fatto la Federazione internazionale e quella europea dei giornalisti, a chi non permette al nostro collega di tornare in patria e di continuare la sua attività professionale, di ridargli la libertà.
Domenico Quirico è un uomo giusto, solo un giornalista, professionista serio e non di parte”.  Roma 19 giugno 2013

QUIRICO: FNSI, APPELLO DALLA FEDERAZIONE INTERNAZIONALE
A DUBLINO CONGRESSO IFJ,LIBERATE ANCHE FRANCESI E ALTRI COLLEGHI

Il Congresso della Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ), riunito a Dublino dal 4 al 7 giugno 2013: appreso che due giornalisti francesi, Didier Francois e Eduard Elias, sono spariti nelle aree di conflitto in Siria, ''lancia un appello per la liberazione dei due nostri fraterni colleghi, che non fanno che lavorare per una copertura informativa degli avvenimenti in verso in Siria''.
Il congresso, allo stesso modo e nello stessi tempo, ''rilancia -è scritto in una nota - l'appello per la libertà di tutti i colleghi impediti o in ostaggio nelle aree del conflitto siriano e, in specie, l'italiano Domenico Quirico, i palestinesi Mohamed Al Nawady e Bashar Al Qadumi, lo statunitense John Foley''. (ROMA, 8 GIUGNO - ANSA)

QUIRICO: FARNESINA INVITA GIORNALISTI AD "ASSOLUTO RISERBO"

Appello della Farnesina ai giornalisti a un "assoluto riserbo" sulla vicenda Quirico. In una nota il ministero degli Esteri, attraverso l'Unità di Crisi e in costante raccordo con le strutture dello Stato interessate, ha fatto sapere di "continuare a operare con il massimo impegno per la positiva conclusione della vicenda entrata in una fase di particolare complessità e delicatezza". "Nell'interesse del giornalista, in piena intesa con il quotidiano "La Stampa" – si legge -  la Farnesina intende attenersi a un assoluto riserbo, che costituisce condizione fondamentale per il buon esito del caso. Rivolge, al contempo, un forte appello agli organi di informazione a condividere tale linea di condotta, nella fiducia che anche il mondo dell'informazione vorrà così contribuire alla positiva soluzione della vicenda". (ROMA, 7 GIUGNO - AGI)

QUIRICO È VIVO. CHIAMA MOGLIE DOPO 58 GIORNI SILENZIO
È ANCORA IN SIRIA. BONINO, BREVISSIMO CONTATTO, FASE DELICATA

''Quirico è vivo e oggi ha parlato con la moglie''. Dopo un pomeriggio di voci non confermate, arriva da Mario Calabresi la notizia attesa da quasi due mesi: l'inviato di guerra de La Stampa, sparito in Siria 58 giorni fa, è ancora vivo. Il direttore del quotidiano torinese lo scrive alle 19.10 sul suo account twitter e poi subito dopo sul sito del giornale: ''È ancora in Siria, speriamo di riabbracciarlo presto''. E pochi minuti dopo arriva la conferma del ministro degli Esteri Emma Bonino: ''c'e stato un brevissimo contatto tra Quirico e i suoi familiari. La Farnesina è stata subito avvertita e seguiamo costantemente e con tutti i nostri mezzi la vicenda''.
Un momento di sollievo questo, soprattutto per la moglie Giulietta che ha potuto riascoltare la voce del marito dopo un così lungo silenzio e per la figlie Eleonora e Metella che solo una settimana fa avevano rivolto un drammatico e accorato appello, ma anche una fase delicatissima. Dal ministero degli Esteri arriva un appello ''al senso di responsabilità degli organi di informazione nel divulgare notizie provenienti da fonti non verificate e nel mantenere la linea di riserbo necessaria per favorire l'esito positivo del caso''. Appello su cui richiama l'attenzione anche il direttore Calabresi che ringrazia tutti i colleghi che ''hanno rispettato il silenzio'' ma raccomanda cautela e prudenza: ''la situazione non è semplice, non è ancora risolta'' e ''occorre il massimo riserbo''.
A lungo in prima linea nei paesi del Nord Africa e della Primavera araba, Quirico, 62 anni, era già stato vittima di un sequestro a Tripoli nell'agosto del 2011. In Siria, dove era già stato tre volte, non dava più notizie dal 9 aprile scorso quando aveva mandato un sms ad un collega della Rai nella quale diceva di essere sulla strada per Homs, in una striscia di territorio tra le più pericolose del paese in guerra. Nella stessa zona tra Homs e Damasco è stato avvistato l'ultima volta Austin Tice, reporter freelance americano scomparso oltre 9 mesi fa. E James Foley, anche lui freelance Usa, scomparso il 22 novembre nella regione di Idlib, nei pressi di Taftanaz.
In queste lunghe settimane sono stati numerosi gli sforzi per avere notizie sulla sorte dell'inviato de La Stampa.  A partire dal nastro giallo pubblicato sul sito del quotidiano torinese, un simbolo che negli Stati Uniti si dedica al ritorno dei soldati dalla guerra. Qualche giorno fa il ministro degli Esteri Emma Bonino aveva dichiarato che non c'erano ''né aggiornamenti né novità''. ''Le stiamo provando tutte'' ma la mancanza di notizie - aveva dichiarato  il capo della diplomazia italiana ''non è certo un segnale positivo''. E lo scorso fine settimana l'appello delle figlie in un video pubblicato sul sito del giornale. ''Nostro padre è nel vostro Paese per raccontare all'Italia il dramma della Siria e del popolo siriano'', dicevano Eleonora e Metella. ''Ciao papà con mamma ti aspettiamo presto'', concludevano le due ragazze. E il loro papà ha risposto.  (di Benedetta Guerrera) (ROMA, 6 GIUGNO - ANSA)

DOMENICO QUIRICO,L'INVIATO DI GUERRA DE LA STAMPA
GRANDE CONOSCITORE SIRIA E DEI PAESI DELLA PRIMAVERA ARABA

Era dallo scorso 9 aprile che si erano persi i contatti con Domenico Quirico, inviato della Stampa in Siria: fino ad oggi, quando la moglie del giornalista ha ricevuto una breve telefonata dal marito che le ha detto di stare bene e di trovarsi ancora in Siria. La situazione resta delicata, avverte la Farnesina che invita alla cautela, ma si è aperto uno spiraglio di speranza.
Quirico, sessantadue anni, inviato di guerra del quotidiano La Stampa, a lungo in prima linea nei paesi del Nord Africa e della Primavera araba, di cui è un grosso conoscitore e a cui nel 2011 ha dedicato un libro: ''Primavera araba''. Nell'agosto 2011 nel tentativo di arrivare a Tripoli era stato rapito insieme con due colleghi del Corriere della Sera e uno di Avvenire Claudio Monaci. Durante il sequestro fu ucciso il loro autista, i reporter sono stati liberati solo due giorni dopo.
Quirico ha seguito tutte le vicende africane degli ultimi vent'anni, dal Ruanda al Congo, alla Somalia. Negli ultimi anni si è dedicato alla guerra in Mali, è stato in Somalia e ora è la quarta volta che si trova in Siria.
Sul sito del suo giornale viene descritto come ''uno di quei giornalisti per cui ha ancora senso consumare le scarpe per andare alla ricerca non solo di una notizia, ma di qualcosa da raccontare ai lettori di oggi e alle generazioni future, con una promessa: parlare solo di ciò che conosce e ha visto con i propri occhi''.
Sposato con Giulietta, ha due figlie, Eleonora e Metella. Tra le altre pubblicazioni di Quirico 'Squadrone bianco. Storia delle truppe coloniali italiane', 'Generali. Controstoria dei vertici militari che fecero e disfecero l'Italia', 'Naja. Storia del servizio di leva in Italia.   (ROMA, 6 GIUGNO - ANSA)

 ++ QUIRICO: FARNESINA; SEGUIAMO CASO, MASSIMA PRIORITÀ ++

La Farnesina continua a seguire con massima priorità tutti gli sviluppi della vicenda Quirico, mantenendo i contatti con i familiari del giornalista e con il quotidiano ''La Stampa''. (ROMA, 6 GIUGNO - ANSA)

++ QUIRICO:FARNESINA,FASE DELICATA, SERVE RESPONSABILITÀ ++

In questa fase particolarmente delicata si fa appello al senso di responsabilità degli organi di informazione nel divulgare notizie provenienti da fonti non verificate e nel mantenere la linea di riserbo necessaria per favorire l'esito positivo del caso. È l'appello della Farnesina sulla vicenda del giornalista Domenica Quirico. (ROMA, 6 GIUGNO - ANSA)

FRANCO SIDDI: APPELLO ALLA LIBERAZIONE DI DOMENICO QUIRICO
IL SINDACATO SEGUE LA VICENDA CON SOLLECITUDINE E ATTIVA SOLIDARIETÀ

“L’home page della Fnsi apre con l’appello alla liberazione di Domenico Quirico inviato de La Stampa di cui non si sa più nulla da parecchie settimane dopo essere giunto in Siria per seguire le sanguinose vicende di quel Paese. ‘Domenico Quirico libero’ e il nastrino giallo campeggia sul sito del Sindacato dei giornalisti italiani così come sulla testata del giornale del collega. L’intera organizzazione internazionale dei giornalisti è in movimento e in allarme per creare le condizioni del ritorno in libertà di Domenico Quirico. Il presidente dell’Ifj, Jim Boumela, ha fatto sapere, infatti, al segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, che oggi ha incontrato il segretario generale della Federazione araba dei giornalisti (Faj), Haytam Zakariah, perché intervenga formalmente sul sindacato dei giornalisti siriani nell’intento di trovare una soluzione alla vicenda. Intanto la Fnsi, attraverso il diretto intervento del Segretario generale, è in stretto contatto con l'Unità di crisi della Farnesina e con il direttore de La Stampa, Mario Calabresi”.

FRANCO SIDDI: APPELLO ALLA LIBERAZIONE DI DOMENICO QUIRICO

“Domenico Quirico è solo un giornalista. Chi gli impedisce, da una ventina di giorni, di comunicare con il suo giornale e i suoi familiari deve sapere che non ha a che fare con un nemico né con una fazione in guerra. Chiunque l’abbia fermato in Siria, -  dove stava svolgendo il suo lavoro di inviato speciale per il suo giornale, “La Stampa” - o ne impedisca i movimenti e la parola, ne prenda atto e accolga il nostro appello alla sua piena libertà. E’ l’appello del sindacato dei giornalisti italiani, della categoria tutta.
Alla vigilia della giornata mondiale per la sicurezza del lavoro dei giornalisti, per il rispetto condiviso della loro opera di testimonianza nei teatri di scontri e guerre, promossa dall’Unesco per il prossimo 3 maggio in tutto il mondo, assicurare a Domenico Quirico il ritorno alla sua condizione di giornalista leale, testimone corretto degli eventi, professionista di valore indiscusso sul piano internazionale, quale uomo libero di muoversi, comunicare, stare vicino agli affetti e ai colleghi sarebbe il miglior successo anche di chi, sbagliando bersaglio, oggi gli sta impedendo di muoversi e parlare. Ne chiediamo il pronto e pieno ritorno tra noi.
Domenico Quirico è un giornalista esperto, un testimone vero di vicende belliche, della Primavera Araba, degli scontri etnici in Africa e della questione Medio Orientale, apprezzato e stimato come pochi. E’ un giornalista che sta sul campo e che, per offrire il suo lavoro genuino di reporter, ama osservare direttamente e capire a fondo prima fatti e circostanze. Se qualche gruppo armato o qualche fazione sospettosa lo ha fermato, sappia che Quirico non può essere un bersaglio, né un nemico.
L’autorevole inviato della Stampa si era già trovato in una situazione molto difficile, quando venne sequestrato e trattenuto  a Tripoli da un gruppo armato libico, nell’agosto di due anni fa.
La Fnsi, con la Federazione Internazionale dei Giornalisti (Ifj), segue con apprensione e sollecitudine la vicenda, che oggi il suo giornale e l’Unità di Crisi della Farnesina hanno deciso di rendere pubblica. Accanto a loro e ai familiari di Quirico il Sindacato dei giornalisti continuerà a muoversi con azioni di attiva solidarietà”. Roma, 29 aprile 2013

DAL SITO DE LA STAMPA L'APPELLO DELLE FIGLIE DEL GIORNALISTA QUIRICO (1° GIUGNO 2013)

UNA GRANDE FOTOGRAFIA DI DOMENICO QUIRICO

Una grande fotografia di Domenico Quirico campeggerà da venerdì 7 giugno sulla "casa dei giornalisti", Palazzo Ceriana-Mayneri, in corso Stati Uniti 27, all'angolo con corso Galileo Ferraris, a Torino. L'iniziativa è  dell'Ordine dei giornalisti del Piemonte, dell'Associazione Stampa Subalpina e del Circolo della stampa di Torino. L'inviato della "Stampa" in Siria, che non  dà più sue notizie da due mesi, è ritratto da un suo
consueto compagno di lavoro, Fabio Bucciarelli, coraggioso fotoreporter freelance, che ha documentato molti conflitti e le Primavere arabe.
L'immagine di Quirico sarà scoperta domani, venerdì 7 giugno, alle ore 13,30, dai vertici delle istituzioni giornalistiche piemontesi alla presenza della moglie e delle figlie, del direttore della "Stampa" Mario Calabresi.

QUIRICO: MAGGIO DEDICA CONCERTO,ORCHESTRALI CON NASTRO GIALLO

Concerto dedicato al giornalista della Stampa Domenico Quirico stasera al festival del Maggio musicale fiorentino, con musicisti e coristi che indosseranno anche un nastro giallo.
''Stasera alle 20.20 - è scritto in una nota firmata da Orchestra e coro del Maggio - eseguiremo un concerto sinfonico sotto la direzione del maestro Daniele Gatti. In segno di solidarietà a tutti i giornalisti ed in particolare a Domenico Quirico, giornalista de La Stampa scomparso in Siria il 9 aprile scorso, indosseremo un nastro giallo, dedicando a lui il concerto, con l'augurio che questa dolorosa vicenda che colpisce profondamente tutti quelli che credono in un'informazione libera ed indipendente, abbia presto una lieta risoluzione''. (FIRENZE, 6 GIUGNO – ANSA)

LA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA ITALIANA COMUNICA:
DALL’ASSEMBLEA GENERALE DELLA EFJ UNA FORTE RICHIESTA PER IL SUO RILASCIO

“L’Assemblea Generale della Federazione Europea dei Giornalisti (EFJ), riunita a Verviers  (Belgio) esprime la sua inquietudine per la sorta del giornalista Domenico Quirico sparito in Siria da più di 45 giorni. I partecipanti all’Assemblea Generale sono altresì preoccupati per la sparizione di due altri giornalisti americani nello stesso territorio.
Domenico Quirico non è un uomo delle parti o dei clan che si fronteggiano. E’ un giornalista impegnato a fare solamente, e con rigore, il suo mestiere.  Per questo i colleghi giornalisti della Federazione Europea dei sindacati di categoria si augurano di poter avere rapidamente notizie da lui e su di lui.
Secondo Amnesty International, sarebbero già 36 persone tra giornalisti e operatori dei media caduti, o non più tornati, dall’inizio del conflitto siriano. Non può essere così. Purtroppo il caso del giornalista italiano non è isolato. Sui terreni del conflitto sono numerose le sparizioni dei giornalisti. Il sostegno e la solidarietà della Federazione Europea si estende perciò a tutti i colleghi dei quali non si hanno notizie, ultimo ancora chi si trova in Siria.
La testimonianza dei giornalisti nelle zone di conflitto è fondamentale per la liberazione dei popoli e l’affermazione dei diritti dell’uomo.  L’Assemblea Generale della EFJ (alla quale era presente una delegazione italiana della Fnsi) rilancia perciò l’appello perché chiunque possa incontrarlo o avere notizie di Quirico e  degli altri  colleghi dispersi tenga conto che i giornalisti non sono nemici di alcuno e lavorano sul terreno dei diritti di tutti.” VERVIERS  (BELGIO) 15 MAGGIO 2013

SIRIA: REGIONE TOSCANA, VICINI ALLA FAMIGLIA DI DOMENICO QUIRICO
L'ASSESSORE BUGLI AL FORUM DEI GIORNALISTI DEL MEDITERRANEO

Solidarietà della Regione Toscana con il dramma della famiglia di Domenico Quirico, il giornalista italiano della ''Stampa'', scomparso in Siria da aprile.
L'assessore regionale Vittorio Bugli, parlando al Forum dei Giornalisti del Mediterraneo in corso a Firenze, si è soffermato ''sulla gravissima situazione della Siria''. Giornalisti e blogger che hanno partecipato al Forum sono arrivati in questi due giorni anche da quel paese, oltre che dalla Tunisia e dalla Turchia, dall'Egitto e dall'Iraq, dal Medio Oriente e dal Maghreb in genere.
Bugli ha sostenuto ''con convinzione l'appello che il Forum dei  Giornalisti del Mediterraneo rivolge alla comunità internazionale per l'immediata cessazione delle violenze sul popolo siriano, per la
totale libertà di accesso e movimento per le associazioni umanitarie impegnate nei soccorsi e per i giornalisti che quel che sta succedendo vogliano raccontare: per l'affermazione di un regime democratico secondo le aspirazioni manifestate apertamente da gran parte della popolazione siriana''. (FIRENZE, 17 MAGGIO - ADNKRONOS)

QUIRICO: PISTELLI, AL MOMENTO NON CI SONO TRACCE ATTENDIBILI

''I nostri servizi stanno raccogliendo tutte le informazioni possibili ma, onestamente, in questo momento non ci sono tracce attendibili''. Lo ha detto il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli, rispondendo alle domande dei cronisti sulla sorte del giornalista Domenico Quirico. Pistelli è intervenuto oggi a Firenze a margine del Forum dei giornalisti del Mediterraneo. ''Stiamo battendo tutte le piste - ha aggiunto - e l'Unità di crisi è mobilitata al massimo livello'', ma ''non ci sono nuove notizie''. (FIRENZE, 16 MAGGIO - ANSA)

LIBERTÀ STAMPA: APPELLO ONU, PROTEGGERE GIORNALISTI OFF E ONLINE

La libertà di stampa, la ricerca della verità sono un dovere e un diritto, "tutti hanno voce e devono esser emessi in condizione di parlare liberamente e in sicurezza". Nella ventesima Giornata mondiale per la Libertà di stampa, celebrata in tutto il mondo, il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, e il direttore generale dell'Unesco Irina Bokova, hanno inviato un messaggio ai governi, alle società e ai singoli individui: bisogna proteggere la sicurezza di tutti i giornalisti, offline e online. "Un clima di impunità persiste - ha detto Ban ricordando che negli ultimi dieci anni hanno perso la vita sul lavoro oltre 600 reporter - nove su dieci casi di giornalisti uccisi restano impuniti. Troppi rappresentanti dei media soffrono ancora di intimidazioni, minacce e violenza".
I numeri pubblicati da Reporter senza Frontiere sono preoccupanti: 19 giornalisti uccisi solo nel 2013, 174 arrestati. E oltre i giornalisti impegnati nelle aree di guerra, a volte sottoposti a torture, ci sono quelli dell'informazione digitale contro la quale si stanno sviluppando forme occulte di censura e violazione di privacy.
In Siria, Iran, Cecenia, ma anche in Cina e in Vietnam, sono spesso dei 'blogger' che portano avanti la difesa dei diritti umani, che aprono gli occhi al mondo sulle ingiustizie e gli sfruttamenti. Anche l'Ue ha sottolineato l'importanza della libertà di espressione "che deve essere difesa in tutti i media, online e offline. L'Alto rappresentante per la politica estera, Catherine Ashton ha sottolineato che l'Ue "continuerà a promuovere la libertà di espressione" e ha condannato le violenze contro la libertà di espressione".
In occasione della Giornata mondiale della Libertà di Stampa Amnesty International ha pubblicato nuovi dati secondo cui dall'inizio della rivolta contro il regime di Assad sono 36 i reporter moti e numerosi risultano dispersi. Intanto oggi a Londra la scultura 'The Breathing', il respiro, sul tetto della
Bbc rimarrà accesa tutto il giorno per commemorare tutti i giornalisti morti in aree di guerra. (ROMA, 3 MAGGIO - AGI)

GIORNALISTI: UE, PREOCCUPAZIONE PER QUIRICO

La Commissione Ue, nella Giornata dedicata alla libertà di stampa, esprime la sua ''preoccupazione'' per il giornalista de 'La Stampa' Domenico Quirico, ''sparito da ormai più di 20 giorni''. Così il portavoce dell'esecutivo Ue, sottolineando di voler ''marcare la nostra solidarietà'' con la famiglia e la redazione del quotidiano. (BRUXELLES, 3 MAGGIO - ANSA)

GIORNALISTI: SIRIA; AMNESTY, ATTACCHI A REPORTER CRIMINI GUERRA
36 MORTI NEL PAESE, RICORDATI IN GIORNATA DELLA STAMPA LIBERA

Uccisi, scomparsi, arrestati e torturati: è stato questo negli ultimi due anni il destino di molti giornalisti - stranieri e siriani - impegnati a seguire il conflitto in Siria: lo ricorda oggi Amnesty International in occasione della Giornata della Stampa libera, mentre non si hanno ancora notizie dell'inviato della Stampa Domenico Quirico, scomparso dopo essere entrato nel Paese il mese scorso.
''Tutte le parti in conflitto violano le leggi di guerra, sebbene le dimensioni degli abusi commessi dalle forze governative rimangono molto più grandi'', afferma Ann Harrison, vice direttore del programma per il Medio Oriente e il Nord Africa di Amnesty.
Secondo l'organizzazione per i diritti umani, dal marzo del 2011 sono stati uccisi non meno di 36 giornalisti, sia professionisti sia attivisti locali impegnati nella copertura degli eventi. ''Attacchi deliberati ai civili, compresi i giornalisti, equivalgono a crimini di guerra, i cui responsabili devono essere portati davanti alla Giustizia'', sottolinea Ann Harrison.
Oltre che di Quirico, non si hanno più notizie di altri due giornalisti stranieri: i freelance americani Austin Tice e James Foley. Tice, 31 anni, è scomparso il 13 agosto 2012 e secondo il Dipartimento di Stato Usa è probabilmente finito in mano a milizie lealiste. L'ultima volta è stato avvistato tra Homs e Damasco, nella stessa regione dove si presume sia scomparso l'inviato della Stampa. Foley, 39 anni, è scomparso invece nella regione di Idlib lo scorso 22 novembre. (BEIRUT, 3 MAGGIO - ANSA)

GIORNALISTI: QUIRICO; PROCURA ROMA APRE INDAGINI
IPOTESI SEQUESTRO CON FINALITA' TERRORISMO

La Procura di Roma ha avviato una indagine in relazione alla scomparsa in Siria dell’inviato de La Stampa, Domenico Quirico. Come da prassi, nel fascicolo si ipotizza il reato di sequestro di persona con finalità di terrorismo. Al momento, in base a quanto si apprende a Piazzale Clodio, sono pochi gli elementi in mano agli inquirenti.
Il fascicolo è stato aperto dal sostituto Francesco Scavo. Il pm ha affidato delega ai carabinieri del Ros per effettuare l'attività di indagine.
 Le tracce di Quirico si sono perse da oltre venti giorni. Il giornalista, che si trovava nella zona di Homs, per una serie di reportage, era entrato in Siria, palcoscenico di una violenta guerra civile, il 6 aprile scorso. Secondo quanto è finora emerso, due giorni dopo ha prima mandato un messaggio alla moglie Giulietta, per dirle che era in Siria e che era tutto ok, poi verso sera l'ha chiamata a casa. Martedì  9 l'inviato ha ancora mandato un sms a un collega della Rai nel quale diceva di essere sulla strada per Homs dopodiché si sono persi i contatti.(ROMA, 03 MAGGIO - ANSA)

Egregio Segretario, anche Gente d'Italia ha aderito  "Ün fiocco giallo su tutti i giornali. Iniziativa straordinaria per il rispetto del lavoro dei giornalisti, per Domenico Quirico e tutti i giornalisti impediti di comunicare o fermati nei luoghi di guerra"
Un saluto a tutti i colleghi e non dimenticate i quotidiani all'estero...quelli veri, scritti da noi giornalisti...

Margareth Porpiglia (Italia) Francesca Porpiglia (Usa) Franco Esposito (Italia) Pietro Mariano Benni (Italia) Marco Ferrari (Italia) Caterina Pasqualigo (Italia) Roberto Zanni (Miami) Stefania Pesavento (Montevideo) Letizia Baz (Montevideo) Silvano Malini (Montevideo) Stefano Casini (Montevideo) Oscar Piovesan ( Buenos Aires) Virgilio Toniati (Brasile)

6 maggio 2013

GIORNALISTI: ART.21, FIOCCO GIALLO SU TUTTI I SITI PER DOMENICO QUIRICO SPARITO 21 GIORNI FA

"Per tenere i riflettori accessi sulla sparizione del giornalista de "la Stampa" Domenico Quirico, di cui non si hanno notizie da ventuno giorni, il sito di Articolo21 ha deciso di mettere accanto alla testata un fiocco
giallo così come ha fatto questa mattina il quotidiano diretto da Mario Calabresi". Lo rendono noto Stefano Corradino e Giuseppe Giulietti, direttore e portavoce di Articolo21. "Manterremo il fiocco fino a quando
l'inviato de "la Stampa" non sarà tornato in Italia e chiediamo agli altri quotidiani on line, ai siti internet, ai blog di fare altrettanto. Un fiocco giallo, come quello delle famiglie che aspettano che una persona
cara torni a casa. Una famiglia che è anche quella dei giornalisti italiani". Da

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