L'abitazione e la scrivania del collega Ugo Dinello redattore de La Nuova di Venezia e Mestre sono state perquisite oggi su disposizione della Procura della Repubblica di Venezia da parte del pool anti-Unabomber per requisire materiale relativo a recenti articoli sul caso Unabomber.
Il collega non risulterebbe indagato ma il provvedimento lo avrebbe interessato come persona informata sui fatti. Per il comitato di redazione de Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso e la Nuova Venezia si tratta dell'ennesimo atto di intimidazione alla libertà di stampa. Episodi come questo oramai sono tutt'altro che isolati e appaiono ancor più preoccupanti e gravi se ricordiamo la perquisizione del giugno scorso subita dal collega Enzo Bordin del Mattino di Padova nella abitazione e nel luogo di lavoro con i carabinieri che si presentarono in redazione per requisire materiale, sequestrando documenti relativi ad articoli su una indagine sullo spaccio di cocaina a Padova. A tutto ciò si aggiungono le perquisizioni di ieri nelle redazioni di quotidiani del Trentino. Nell'esprimere solidarietà al collega Dinello, il Cdr denuncia l' "aggressione" della magistratura nei confronti degli operatori dell'informazione del Veneto colpendo non solo i colleghi indagati ma anche coloro che risultano solo informati sui fatti. Questi episodi creano un clima intollerabile per il lavoro quotidiano dei cronisti di giudiziaria e in generale di tutti i giornalisti impegnati quotidianamente ad esercitare il diritto-dovere di cronaca. Il Cdr chiede ad Ordine dei giornalisti e Fnsi di intervenire in tutte le sedi competenti per tutelare i colleghi colpiti dai provvedimenti giudiziari. Il Cdr de Il Mattino di Padova, La Nuova Venezia e La Tribuna di Treviso