Dura presa di posizione dei Cdr dei dorsi locali di Bolzano e Trento, Veneto, Bologna, Firenze, Napoli e Bari del Corriere della Sera. “Il Coordinamento dei dorsi locali del Corriere della Sera giudica irricevibile il piano di tagli prospettato da Rcs al Corriere del Mezzogiorno”, scrivono in una nota, riservandosi di adottare misura di protesta nel caso in cui il piano dovesse essere confermato.
“Il Coordinamento dei dorsi locali del Corriere della Sera
giudica irricevibile il piano di tagli prospettato da Rcs al Corriere del
Mezzogiorno. I cdr che lo costituiscono si riservano fin d’ora di proclamare lo
stato di agitazione e di adottare le misura di protesta conseguenti qualora
tale piano dovesse essere confermato nella riunione del 29 settembre a Roma”. È
questa la risposta dei Cdr dei dorsi locali di Bolzano e Trento, Veneto,
Bologna, Firenze, Napoli e Bari al paventato piano di tagli presentato dalla
Rcs.
“Il Coordinamento – spiega in una nota il Coordinamento – esprime ancora una
volta stupore e rammarico per la contraddizione evidente che appare sul settore
dell’informazione locale del Corriere della Sera. Da anni, ormai, la sensazione
è quella di navigare a vista, senza un’idea comune di come si immagini il
futuro dell’informazione locale per mantenere le quote di mercato conquistate e
guadagnarne di nuove. Lo provano i casi di alcuni investimenti e nuovi
prodotti, come per esempio il successo dell’edizione del lunedì di Bologna,
ottenuto nella totale assenza di una campagna pubblicitaria, che dimostra come
crescere e fare ricavi sia ancora possibile, oppure quella fiorentina, che è
servita a radicare il nuovo quotidiano grazie al forte impegno dei soci locali.
O ancora l’esempio del Veneto, dove grazie anche alla decisa spinta dei soci
locali, si punta a rafforzare il prodotto in edicola attraverso la creazione di
nuovi ‘verticali’ come ‘Vivi Nordest’ e ‘Corriere Imprese’ diffusi anche in
Friuli Venezia Giulia. Invece, vengono ciclicamente riproposti, in luogo degli
investimenti, tagli che ora si spingono fino a mettere in discussione la
sopravvivenza stessa di alcune testate. A fronte di risparmi che, anche nelle
ipotesi più drammatiche, rappresenterebbero un modestissimo contributo al conto
economico della capogruppo, si mette in discussione un prodotto, quello
dell’informazione locale, cui oramai da anni i lettori del Corriere della Sera
si sono abituati. Può essere questa una strategia imprenditoriale?”
Il Coordinamento torna poi “a chiedere all’azienda delle linee unitarie di
sviluppo per il sistema dell’informazione locale, magari prendendo spunto dai
modelli editoriali delle realtà che ha deciso di incrementare, prima di
procedere a tagli di personale che renderebbero irrealistica qualsiasi
possibilità di rilancio”.
“Il Coordinamento domanda, infine, alla Fnsi – conclude il documento – di farsi
garante della salvaguardia di tutti i posti di lavoro oggi in essere
all’interno del sistema dei dorsi e di ribadire, come già avvenuto
nell’incontro di giugno a Roma, l’assoluta necessità di un piano industriale
comune per l’informazione locale che finalmente indichi a tutti i dorsi locali
una prospettiva futura di sviluppo”.