«Ogni volta che un giornalista scrive un articolo pagato sotto la soglia minima di dignità professionale, un'ombra si allunga sulla nostra democrazia. Per questo condividiamo e appoggiamo la manifestazione del 13 maggio che vedrà in piazza a Roma i professionisti per chiedere compensi equi e dignitosi: un concetto che rientra appieno nell'orizzonte del presidio convocato per il 24 maggio dalla Fnsi contro il precariato e le querele temerarie». Così Mattia Motta, componente della segreteria e presidente della Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi, sulla manifestazione organizzata dai professionisti sabato a Roma.
«Sono molti i temi che uniscono i professionisti oggi in Italia. Per questo – prosegue Motta – occorre trovare in tempi brevi gli strumenti per fare pressioni mirate sulla politica in tema di protezione sociale e superamento della precarietà strutturale. Con il Jobs Act del lavoro autonomo qualche passo avanti è stato fatto, ma occorre mettere insieme le forze. A differenza di altre professioni, i giornalisti non hanno ancora dalla loro nemmeno il decreto ministeriale che sancisce i minimi per la liquidazione giudiziale dei compensi per le prestazioni. Il far west dei compensi dei non dipendenti nell'editoria lede il diritto dei cittadini ad essere informati: serve più consapevolezza e concretezza da parte di Governo e Parlamento».