Ospite della trasmissione di Lucia Annunziata “In mezz’ora” insieme al direttore del Tg de La7, Enrico Mentana, l’ex consulente della Rai, Francesco Merlo, ha trovato il modo di lanciare il suo j’accuse al sindacato (e non solo): «Nel corso del nostro mandato, io e Verdelli siamo stati vittime di stalking».
Pronta la replica dell’Usigrai: «Francesco Merlo non conosce vergogna – scrivono i giornalisti del servizio pubblico –. È venuto in Rai, ha contrattato uno stipendio da 240 mila euro e clausole uniche nella storia del Servizio pubblico, come il peggiore dei marinai ha abbandonato la nave un attimo prima del naufragio. E ora utilizza la cortesia di un invito a "In mezz'ora" per sparare a zero sulla Rai. Atteggiamento tipico di chi non è in grado di ammettere il proprio fallimento».
Nel mirino del consulente voluto dai vertici di viale Mazzini anche le redazioni regionali della Rai, che secondo Merlo sarebbero «fabbriche di consenso» sui territori. Anche su questo punto la risposta dell’esecutivo dell’Usigrai è secca: «Lasci perdere le sedi regionali: mentre noi eravamo al lavoro sul campo per l'emergenza terremoto, lui, consulente Rai, invece di coordinare il lavoro, era a scrivere pezzi per il gruppo L'Espresso, per arrotondare lo stipendio da 240mila euro».
A Merlo l’Unione sindacale dei giornalisti Rai rimprovera poi di non aver «mai varcato le porte di una sede regionale per vedere come e quanto si lavora in quelle redazioni», mentre alla conduttrice Lucia Annunziata va il rilievo: «Avrebbe ben potuto smentire Merlo e ricordarlo».
Quindi l’affondo: «L'unico che si è accorto del passaggio di Merlo in Rai è il cassiere che gli ha dovuto pagare il lauto stipendio. Se noi siamo stati i suoi stalker, lui è stato il mobbizzatore della Rai che vuole le riforme: insulta, si fa chiamare in Rai, prende i soldi (tanti!), non produce nulla e scappa».
E infine l’appello al vertice dell'azienda, dal Dg al CdA, che lo ha voluto come consulente: «Esca dal corresponsabile silenzio, chieda scusa ai cittadini per come ha speso i loro soldi, e valuti se esistono gli estremi per chiedere i danni per le affermazioni di oggi».