Rai, polemiche sulla puntata di "Report" dedicata alla mafia. Schifani (FI): "Un danno per la Sicilia". Pecoraro Scanio (Verdi): "Il vero danno è la mafia". Natale (Usigrai): "Alla Rai serve questo giornalismo d'inchiesta"
Serventi: "Le colleghe
hanno esercitato
il diritto-dovere
d'informare"
''Un danno per la Sicilia'', cosi' il presidente dei senatori di Fi, Renato Schifani ha acceso la polemica sull'inchiesta di 'Report' ieri sera in prima serata su Raitre sull'attualita' della mafia in Sicilia e il racket che stritola gli imprenditori locali, seguita da oltre 2 milioni di spettatori. E forse il caso finira' in Commissione di vigilanza Rai. Dopo Schifani in tanti sono intervenuti. In prima linea il presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro, indignato per quello che ha definito un episodio da ''sciacallaggio mediatico''. Ma anche il capogruppo dell'Udc al Senato Francesco D'Onofrio (''un insulto al Sud, un danno all'Italia intera dipingendo la Sicilia quasi esclusivamente come terra di mafia'') ed il senatore di Fi Mario Ferrara che ricorda come sia stato proprio il governo del centro destra ad attuare misure piu' severe contro la mafia stabilizzando il 41 bis. Il presidente della Provincia di Catania, Raffaele Lombardo, ha sottolineato come 'Report' abbia riproposto ''uno stereotipo della Sicilia ed offeso la verita' di un territorio e di una comunita' che progrediscono rapidamente''. Gli esponenti del Polo, nei loro interventi, si sono rivolti al direttore generale della Rai Flavio Cattaneo chiedendone l'intervento e ai parlamentari siciliani per ottenere chiarimenti in Commissione di vigilanza Rai. L'inchiesta di Maria Grazia Mazzola per il programma di Milena Gabanelli (che sarebbe dovuta andare in onda in due parti in seconda serata, riunite poi in una sola, ma in prima serata) e' stata difesa e apprezzata da vari esponenti del centrosinistra: il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, segretario della commissione di vigilanza, i parlamentari ds in Vigilanza Giuseppe Giulietti, Gloria Buffo e Giorgio Panattoni ed il segretario dell'Usigrai Roberto Natale, oltre al sindaco di Gela, Rosario Crocetta. Quest'ultimo ha espresso apprezzamento ''per il lavoro d'indagine. I giornalisti sono stati molto bravi, denunciando nettamente i livelli spaventosi di controllo mafioso dell'economia e della politica che si sono raggiunti negli ultimi anni in Sicilia''. Il sindaco, pur condividendo alcuni dei giudizi espressi dal senatore Renato Schifani chiede pero' che anziche' diminuire, le trasmissioni sulla mafia aumentino. ''Niente censure, dunque, semmai incoraggiare il servizio televisivo pubblico ad affrontare piu' spesso questi temi''. Pecoraro Scanio ha replicato cosi' a Schifani: ''Il vero danno per la Sicilia e' la mafia, non la verita'. Invece di potenziare la lotta alla mafia e alla criminalita' organizzata - ha aggiunto Pecoraro - dal centrodestra vengono solo inaccettabili intimidazioni e censure. Tutto cio' e' davvero intollerabile''. Giulietti (ds) ci ha ironizzato sopra: 'Report' e' sfuggito alla mannaia della censura, riferendosi allo stop alla seconda puntata del 'Malato immaginario' di Moliere di Paolo Rossi su Raidue. (ANSA). Roberto Natale, segretario Usigrai difende 'Report' e esprime solidarieta' a Milena Gabanelli e al direttore di Raitre Paolo Ruffini. ”Sui giornali italiani - scrive Natale - si discute del silenzio sceso intorno alle vicende della mafia. Una trasmissione del servizio pubblico, “Report”, va in controtendenza e al tema dedica una prima serata con l’inchiesta di Maria Grazia Mazzola. Immancabili, si alzano le critiche di coloro che vedono “sporcata” l’immagine della Sicilia: la scusa di sempre per provare a fermare l’informazione. A Paolo Ruffini e a Milena Gabanelli deve andare invece il ringraziamento di tutti coloro che ancora credono nel giornalismo di inchiesta e nel suo dovere di essere scomodo: come scomoda è stata anche l’inchiesta sulla sicurezza ferroviaria riproposta pochi giorni fa. Di questo coraggio ha bisogno la Rai per continuare a definirsi servizio pubblico. L’esatto opposto delle servili censure che il direttore di RaiDue, Massimo Ferrario, ha attuato contro Paolo Rossi". Il Segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Mi indigna l’indignazione di esponenti politici siciliani e nazionali nei confronti della puntata di “Report” sui Raitre dedicata alla mafia e realizzata dalla collega Maria Grazia Mazzola. Si è trattato, a mio avviso, di un reportage giustamente e fortemente impegnato ad analizzare la recente evoluzione del fenomeno mafioso in Sicilia. La collega Mazzola e la curatrice del programma Milena Gabanelli hanno svolto con completezza e correttezza il loro diritto-dovere di informare ed hanno invitato, nella sostanza, alla riflessione su tutte le implicazioni del fenomeno mafioso. Nessuna criminalizzazione, quindi, di una terra civile e dalle grandi tradizioni democratiche, come la Sicilia. Grande rispetto ha dimostrato poi la collega Mazzola nei confronti della parte migliore della classe dirigente siciliana. Solo fatti e realtà, per qualcuno forse scomodi".