«Assistiamo, da un po' di tempo, a un cambio di passo da parte di alcune testate sul racconto della politica. Finalmente non si mandano più in onda i sonori autoprodotti dai partiti (i cosiddetti whatsappini) con la dichiarazione pre-confezionata o recitata davanti alla telecamera di operatori (il più delle volte in appalto), ma le giornaliste e i giornalisti della Rai tornano a porre le domande ai politici. Con la possibilità di fare una seconda e una terza domanda nel caso in cui la risposta sia stata evasiva o incompleta». Lo sottolinea l'Esecutivo Usigrai in una nota in cui evidenzia: «È quanto si prefiggeva il documento "Raccontare la politica" approvato il 6 maggio 2020 da tutti i Cdr della Rai».
Ora, incalzano i rappresentanti dei giornalisti del servizio pubblico, «abbiamo l'occasione per un passo in avanti su questa strada. Tutte le direttrici e tutti i direttori dovranno presentare il piano editoriale. Chiediamo che questo documento - in cui si richiama l'assoluta necessità di tornare a fare domande, evitando di raccogliere dichiarazioni, bensì scegliendo chi intervistare e su cosa, affinché sia utile al racconto della politica - diventi parte fondante dei prossimi piani».
PER APPROFONDIRE
Allegato di seguito il documento "Raccontare la politica" approvato il 6 maggio 2020 da Esecutivo Usigrai, Cdr delle Testate nazionali e Coordinamento dei Cdr della Tgr.