«L'attacco in corso a Report è di gravità inaudita. La richiesta di entrare in possesso delle informazioni su contratti, collaboratori e consulenze legali della trasmissione curata da Sigfrido Ranucci ha il sapore di bavaglio. Ovviamente nessuno teme la trasparenza. Ma è evidente che queste richieste da parte di un componente della commissione di Vigilanza e di un consigliere di amministrazione della Rai sono un evidente messaggio a un gruppo di lavoro di inchiesta giornalistica. E un messaggio a chiunque altro voglia fare inchiesta». È quanto scrive in una nota l'esecutivo Usigrai in riferimento alle indiscrezioni di stampa secondo cui il consigliere Igor De Biasio avrebbe chiesto conto dei costi della trasmissione, mentre l'esponente di Forza Italia Maurizio Gasparri avrebbe presentato un'interrogazione in Vigilanza, in particolare su alcune mail pescate dal programma nel database del consorzio Organized Crime and Corruption Reporting Project.
«Del resto – aggiunge l'esecutivo Usigrai – già durante la prima fase della pandemia direttamente il presidente della Rai si prese la briga di fare una (pessima) lezione di giornalismo a chi in Rai stava facendo inchiesta. Ricordiamo che il giornalismo investigativo e la sua valorizzazione sono uno dei punti cardine del Contratto di servizio, e quindi un dovere e un diritto della Rai servizio pubblico».