“Le idee sul giornalismo del servizio pubblico espresse in Commissione di Vigilanza dal Direttore Generale della Rai sono il fondamento teorico dell’informazione asservita al potere di turno. ‘Non si fanno trasmissioni politiche contro’, ha detto Mauro Masi, riscrivendo la storia del giornalismo televisivo britannico e americano.
Purtroppo si è dimenticato di aggiungere che non si dovrebbero fare nemmeno trasmissioni politiche a favore, e che la completezza dell’informazione andrebbe garantita anche quando si permette al Presidente del Consiglio di insultare senza replica i ‘troppi farabutti’. La sua omissione conferma che vuol piegare il giornalismo Rai ad una umiliante funzione di propaganda; come attestano tuttii pretestuosi ostacoli che si stanno frapponendo in queste ore al contratto di Marco Travaglio. Questa Rai è capace soltanto di collezionare brutte figure: ultima delle quali la motivazione con la quale la Corte d’appello di Roma ha smontato le giustificazioni addotte a suo tempo per cacciare Michele Santoro. I comportamenti del servizio pubblico danno tanti motivi in più per essere con la Fnsi in piazza del Popolo il 3 ottobre, a difesa dell’Articolo 21”.