Al Direttore Generale Rai e p.c. al Presidente Rai e ai Consiglieri di Amministrazione Caro Direttore, il sindacato dei giornalisti giudica assai grave la scelta compiuta ieri dal collega Bruno Vespa, che è andato in onda con “Porta a Porta” nonostante lo sciopero nazionale deciso dalla categoria e messo in atto con altissime adesioni.
Una decisione tanto più grave se raffrontata alla correttezza mostrata da Enrico Mentana, che ha rinunciato a trasmettere il programma che è in diretta competizione con “Porta a Porta”. Col risultato che ieri sera Mediaset ha rispettato le regole più di quanto non abbia saputo o voluto fare il servizio pubblico. Non è in questione, naturalmente, il diritto di ciascun giornalista di aderire o no agli scioperi. L’aspetto grave della decisione di Vespa è che il collega l’ha motivata – come tu stesso hai avuto modo di appurare – sostenendo che lui non è contrattualizzato come giornalista. Questa risposta è semplicemente inaccettabile. Bruno Vespa conduce una trasmissione senza dubbio informativa. E se ora pretende di nascondersi dietro il dito della forma contrattuale scelta all’atto di cessazione del suo rapporto di lavoro dipendente con la Rai, obbliga il sindacato dei giornalisti non soltanto a rivolgersi all’Istituto di Previdenza della categoria, ma a porre nel modo più formale al vertice dell’azienda la questione della titolarità dei programmi di informazione. Chiediamo cioè di sapere in modo ufficiale se la Rai ritenga lecito affidare programmi giornalistici a persone che si considerano estranee al contratto giornalistico. La questione ha per noi assoluta rilevanza già oggi. Diventerà inaggirabile nel momento in cui, come in ogni campagna elettorale, le trasmissioni informative di rete verranno ricondotte, su disposizione della Commissione Parlamentare di Vigilanza, sotto le Direzioni di testata. Vogliamo sperare che il vertice aziendale non sottovaluti il problema messo in evidenza dalle argomentazioni del collega Vespa. E auspichiamo che già stasera la Rai possa dare un primo segno di consapevolezza, evitando di replicare una scelta che ieri non ha fatto onore al servizio pubblico. Cordiali saluti Paolo Serventi Longhi Segretario Generale Fnsi Roberto Natale Segretario Usigrai Roma, 10 novembre 2005 VESPA,NON POTEVO SCIOPERARE,NESSUNA OBIEZIONE DA ORDINE ''Non capisco come avrei potuto fare sciopero. 'Porta a Porta' non è una testata giornalistica, il mio non è un contratto giornalistico, la squadra di 'Porta a Porta' non ha un contratto giornalistico''. E' quanto sottolinea Bruno Vespa replicando a Fnsi e Usigrai che hanno scritto ai vertici dell'azienda definendo ''grave'' la scelta del conduttore di andare in onda ieri sera nonostante lo sciopero dei giornalisti. ''L'azienda - continua Vespa - mi ha fatto sapere che avrebbe ovviamente considerato l'assenza di 'Porta a Porta' come un rifiuto di prestazione. L'Ordine dei giornalisti è stato avvertito e non mi risulta - conclude - che abbia sollevato obiezioni''. (ANSA – 10 novembre 2005) NATALE (USIGRAI) REPLICA A VESPA SU SCIOPERO La risposta di Bruno Vespa chiama in causa direttamente l’azienda. Il sindacato dei giornalisti chiede di sapere chi abbia agitato lo spettro del rifiuto di prestazione per ottenere la messa in onda di “Porta a Porta”, e se il vertice della Rai condivida questa linea. Quanto all’Ordine (che peraltro non risulta aver dato via libera) non si capisce a quale titolo Vespa lo abbia interpellato: al collega è infatti noto che gli scioperi vengono indetti dal sindacato. Roberto Natale Segretario Usigrai Roma, 10 novembre 2005