Autonomia della Rai, certezza delle risorse, natura giuridica dell'azienda: questi i tre punti cardine su cui discuterà il sindacato dei giornalisti Rai che dal 13 aprile si riunisce in congresso a Salsomaggiore Terme.
Quattro giorni di dibattito che culmineranno con la probabile riconferma di Carlo Verna al vertice del sindacato dal momento che non sono stati presentati candidati alternativi, mentre la lista che appoggia la candidatura di Verna (Libertà di Informare) ha ottenuto oltre l'80% di consensi fra i delegati.
''Noi - dice Verna all'Ansa alla vigilia del congresso di Salsomaggiore - siamo in bilico tra sviluppo e declino e per questo avanziamo due proposte provocatorie: non firmare il contratto di servizio se lo Stato non dà le necessari certezze riguardo al recupero dell'evasione del canone e mettere il caso Rai al centro del tavolo sulle riforme istituzionali''. Verna chiede ai vertici Rai (che saranno presenti con il presidente Paolo Garimberti in videoconferenza) un'azione incisiva, forte e seria che scacci le paure di un ''piano industriale ispirato soltanto a una logica di tagli e non a un rilancio globale dell'azienda''. In più, fa notare il segretario, sullo sfondo resta il conflitto di interessi che complica il dialogo politico e pesa come un macigno anche in vista di un possibile ingresso anticipato di Sky nel mercato del digitale terrestre.
Il XII congresso del sindacato dei giornalisti Rai cade infatti in un contesto di spinta sempre più forte verso la digitalizzazione e nell'ambito di un'offerta radio-televisiva sempre più multicanale: per questo "è necessario fare il punto sulla funzione del servizio pubblico in termini di risorse e competenze necessarie in un momento critico come l'attuale che registra un forte rallentamento della raccolta pubblicitaria".
Secondo l'analisi della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2009 la vendita della pubblicità ha segnato una diminuzione del 10% nelle tv analogiche e del 14% nelle radio.
Il settore italiano dei media tradizionali ha bruciato oltre 2,2 miliardi di euro. I media digitali, invece, sono cresciuti del 13% (+600 milioni di euro) arrivando a rappresentare il 29% del mercato complessivo dei media. Questo scenario critico è reso ancor più complesso dal rischio della cannibalizzazione tra canali, dalla concorrenza della rete e dalla stessa cronaca politica dei giorni appena trascorsi relativa alle questioni
della par condicio in periodo elettorale.
"Salsomaggiore sarà il crocevia degli scenari della comunicazione del futuro, televisione e multimedialità", dice Verna.
''In una fase di epocale cambiamento, col digitale terrestre, che servirà in autunno il 70 per cento degli italiani, e la convergenza tra tv e internet - sottolinea il segretario dell'Usigrai - sarà importante dibattere tra giornalisti e con esponenti del mondo della politica e delle istituzioni sul ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo che, se non viene supportato da adeguate risorse e reso industrialmente autonomo, rischia di diventare residuale". (ANSA)
GIORNALISTI: CONGRESSO USIGRAI; MASI, RAI NON È IN DECLINO IN 6 MESI ABBATTUTI COSTI OLTRE 100 MLN, PUNTIAMO A EQUILIBRIO
SALSOMAGGIORE TERME (PARMA), 13 APRILE - ''La Rai non è affatto in declino, come qualcuno vorrebbe far credere. La Rai è una grande azienda che vive certo un momento irto di difficoltà, ma che è in grado di superare con le proprie forze'': è questo il passaggio centrale del messaggio del direttore generale della Rai, Mauro Masi, al Congresso dell'Usigrai che si è appena aperto a Salsomaggiore Terme.
Masi, che non ha potuto presenziare all'appuntamento, ha inviato un testo nel quale fa il punto sullo stato dell'azienda, sulla sua gestione, sui problemi immediati e di prospettiva e sulle incognite strategiche che devono essere affrontate e risolte.
''La prima emergenza che ho trovato - scrive il dg - è stata quella di far fronte ad una situazione economico-finanziaria di forte precarietà rispetto alla quale la Rai nel suo insieme ha reagito e con prontezza. Se pensate che stiamo per chiudere il bilancio 2009 con circa 45/55 milioni di perdite nonostante un
calo vistoso della pubblicità che ci ha sottratto risorse per circa 170 milioni di euro rispetto a quelli previsti, appare evidente che l'azienda si è prodotta in uno sforzo repentino ed efficace che ha permesso di abbattere la struttura dei costi esterni di oltre 100 milioni di euro in soli sei mesi. Lo squilibrio economico - prosegue Masi - è peraltro strutturale e viene da lontano. Nel prossimo triennio, senza il nostro intervento, avrebbe portato ad uno sbilancio preoccupante. Anche per questo motivo c'è sembrato opportuno avviare e lanciare il piano industriale 2010-2012 che avesse chiari i connotati del risanamento''.
Masi spiega che l'intervento avviato sul budget 2010 di forte contenimento sui costi permetterà di recuperare, nello stesso anno, ''ulteriori 130 milioni di squilibrio lasciando come obiettivo del piano industriale quello di raggiungere l'equilibrio economico complessivo, che è il solo viatico per garantire un futuro a questa azienda''. Per questo, Masi anticipa che il piano industriale sarà sì di rigoroso risanamento ma anche di sviluppo, ''necessario per recuperare le risorse economiche per varare un piano dell'offerta con tredici Canali free che non ha precedenti in Europa''.
''Si tratta di sforzi - sono sempre le parole di Masi – che stanno impegnando l'azienda a tutti i livelli e per questo ho preferito dare un segnale di gratitudine a tutti coloro che avevano garantito quei risultati economici, siglando, in diversi momenti, l'accordo con i dirigenti e quello con gli impiegati e gli operai e soprattutto l'integrativo con i giornalisti; accordi che erano in una posizione di stallo ormai da anni.
Abbiamo approvato un contratto di servizio importante per la Rai; mi auguro che il legislatore ci aiuti sul fronte del recupero dell'evasione del canone, ma è essenziale un nostro fattivo impegno. Dobbiamo essere soddisfatti per tutti questi risultati raggiunti in 12 mesi. Gli ascolti ci stanno premiando in maniera particolarmente significativa e lasciatemelo dire per molti inaspettata''. (ANSA)