E' morto stamattina a Roma Alfredo Del Lucchese, vicedirettore de La Repubblica, causa di una terribile malattia che lo aveva colpito di recente. Toscano nell'anima, era nato nel 1944 a Terricciola in provincia di Pisa, ma era livornese d'adozione e quando poteva tornava sempre nella sua terra, nonostante l'"esilio" romano.
Del Lucchese è stato uno degli "uomini macchina" del giornale diretto da Ezio Mauro, ancora fino a pochi mesi fa si occupava dei rapporti tra la redazione e l'azienda ed era per
questo consulente del direttore.
Nella sua carriera aveva lavorato al Tirreno e alla Nuova Sardegna per poi approdare a La Repubblica nel 1985, dove ha diretto l'Ufficio centrale, la redazione di Napoli e quella di
Milano. Per passare poi a ricoprire il ruolo di vicedirettore.
I funerali saranno celebrati domani alle 15 nella Chiesa Santa Maria Liberatrice a Testaccio.(ANSA).
Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, ha dichiarato:
La scomparsa di Alfredo Del Lucchese è una grande perdita per i familiari e un grave lutto per il giornalismo italiano che perde un professionista di primo piano, inesauribile, prezioso in tutte le funzioni e in tutti i giornali in cui ha esercitato fino alla fine la sua professione. Non uomo in vetrina, ma uomo e professionista vero sempre nel cuore delle redazioni e del loro lavoro. La devastazione di un male improvviso e inesorabile che, in pochi mesi, ne ha stroncato la vita non cancellerà mai la forza e la capacità di affrontare, assumendosi le responsabilità, tutte le situazioni che si prospettano quotidianamente, anche in termini dialettici, nell’attività di redazione come in quella di organizzazione. Dal Tirreno, a capo redattore e vice direttore de la Nuova Sardegna e poi, progressivamente con le stesse funzioni a Repubblica, Alfredo del Lucchese è stato sempre lo stess giornalista prima di tutto, che ha considerato il giornale e le notizie e, quindi la capacità di proporre al pubblico come frutto di un lavoro collettivo, prima di qualsiasi protagonismo personale. Uomo di macchina, conosceva alla perfezione tutte le dinamiche della vita del giornale e non si sentiva degradato se doveva direttamente coprire dei buchi, fino a dare l’esempio – nei giornali locali – ai più giovani liberandoli a caccia di notizie da portare prima e più della concorrenza in redazione, preoccupandosi di "passare" lui le notizie di routine e perfino le "agende". Pronto a difendere i giornalisti attaccati ma altrettanto deciso nell’affermare le sue differenze nel confronto sino a trovare una composizione utile. Doti, queste, che hanno visto Alfredo Del Lucchese, nella parte finale della sua esperienza a Repubblica (lasciata la funzione di vice direttore), consulenze del direttore e primo tramite tra i giornalisti, il Cdr e il Sindacato tutto, la direzione e l’azienda. Chiarezze e umanità, l’eterno sorriso di chi ha sempre pensato che nessun problema vero in un giornale debba essere vissuto come una tragedia senza fine, Alfredo Del Lucchese ci manca. E avendo avuto il privilegio di averci potuto lavorare accanto – lui vice direttore io redattore ultimo assunto – la Nuova Sardegna, potendolo rincontrare dopo da uomo d’ascolto del Sindacato sento proprio di esprimere una grande tristezza e un grande ricordo. Alla famiglia e ai colleghi del Tirreno, della Nuova Sardegna e di Repubblica le condoglianze più sentite della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e ai sentimenti personali di affetto e vicinanza".