"Lo 'sciopero' degli editori è intollerabile". Così il presidente della Fnsi, Franco Siddi, commenta l'ennesimo rifiuto della Fieg a riaprire il negoziato sul rinnovo del contratto di lavoro della categoria.
A margine di un corso di formazione dei quadri dirigenti del sindacato a Termoli, Siddi ha sottolineato che "il no pregiudiziale degli editori a negoziare il contratto dei giornalisti non ha precedenti nella storia delle relazioni industriali dello stato repubblicano italiano". "Questa - ha aggiunto - è l'unica situazione di vera emergenza che riguarda, con i diritti dei lavoratori giornalisti, le condizioni di salute attuali e future, dell'informazione del nostro paese. La Fieg dà l'idea di voler perseguire una linea antidemocratica e autoritaria, allo scopo di usare i propri mezzi di comunicazione in funzione di interessi aziendali ed extraeditoriali, ben oltre il legittimo obiettivo delle condizioni economiche delle imprese, per le quali i giornalisti hanno sempre positivamente concorso grazie anche alle intese contrattuali". Ritornando indietro nel tempo, il presidente della Fnsi, ha tenuto a rimarcare che "i rinnovi dei contratti, nei tempi più difficili e bui delle crisi economiche e politiche del paese, sono stati condizioni fondamentale di equilibrio, di garanzia e di sviluppo". "Negare, oggi, questa realtà - ha spiegato Siddi - è cosa molto grave". Dal seminario di Termoli sui temi della flessibilità e delle proposte innovative per modificare la legislazione corrente, il dirigente nazionale della Fnsi ha, ancora un volta, sollecitato l'intervento del governo per sbloccare la situazione di stallo. "Per rimuovere il no della parte editoriale non solo sarà necessaria la mobilitazione dei giornalisti, ma sarà indispensabile una più grande larga considerazione delle conseguenze di questa situazione, e quindi degli atti e delle azioni che ciascun soggetto istituzionale dovrà responsabilmente assumere, per bloccare questa deriva autoritaria e superare l'emergenza in atto". (AGI)