Pubblichiamo di seguito i documenti approvati agli Stati Generali del 14 e 15 novembre 2006 – Roma, Hotel Ergife
DOCUMENTO FINALE Gli stati generali della categoria, riunita a Roma il 14 e 15 novembre 2006, ritengono che la natura, i mezzi, le modalità e gli obiettivi dell’attacco, cui il sindacato e gli Istituti contrattuali di categoria dei giornalisti italiani sono sottoposti, non abbiano precedenti nella storia delle relazioni industriali del Paese e di altre democrazie mature. Per questo motivo, gli Stati Generali confermano le rimanenti sette giornate di sciopero già programmate dagli organismi della categoria. Gli Stati Generali ritengono che la straordinaria asprezza dello scontro e l’esigenza di rispondere ad una controparte, che irresponsabilmente abdica alla propria funzione di parte sociale, richiedano un uso articolato ed intelligente della forza e della combattività espressa dai giornalisti italiani anche con la giornata di sciopero di mercoledì 15 novembre. A questo punto, il Governo non può non valutare l’opportunità di una iniziativa legislativa tesa a modificare i criteri con i quali vengono elargiti contributi all’editoria, subordinando gli stessi alla regolarizzazione dei giornalisti precari. A questo scopo, gli Stati Generali danno mandato alla Giunta della Fnsi, allargata alla Consulta delle Associazioni regionali di stampa, sentite le Consulte regionali del Comitati e Fiduciari di redazione, di gestire le azioni di lotta programmate entro la fine dell’anno, valutando l’ipotesi di più giornate consecutive senza preavviso e articolazioni a livello di Gruppi editoriali e di sollecitare il Governo a proseguire nel suo tentativo di riaprire il confronto contrattuale.. (Approvato dal Consiglio Nazionale con 1 voto contrario e 6 astenuti, dalla Commissione Contratto con 5 astenuti, dalla Conferenza nazionale dei Comitati e Fiduciari di redazione con 2 voti contrari e 13 astenuti) * * * * * Gli stati generali della categoria riuniti a Roma il 14 e 15 novembre 2006, Preso atto della chiusura totale degli editori sulla richiesta dei ministri di riaprire un tavolo delle trattative per il rinnovo del Contratto di lavoro giornalistico. Rilevato che i dirigenti della FIEG si ostinano pubblicamente a non voler prendere in considerazione le palesi ingiustizie che si manifestano nell’ambito del lavoro giornalistico. Considerato che il comunicato datato 14 novembre rappresenta uno schiaffo non solo al sindacato dei giornalisti, ma anche al Governo e al suo ruolo di mediatore tra le parti sociali, Chiedono che la segreteria della FNSI inviti gli interlocutori politici, i parlamentari e i membri del Governo a disporre l’immediata sospensione di tutte le provvidenze sull’editoria. E chiede altresì la riforma della legge sulle provvidenze pubbliche per l’editoria e che la nuova legge fissi regole, concordate con la FNSI, preveda un meccanismo di controllo con la partecipazione di giornalisti nella gestione dei fondi pubblici e nella verifica del rispetto della normativa. (Approvato all’unanimità dal Consiglio Nazionale e dalla Commissione Contratto e con 1 voto contrario e 9 astenuti dalla Conferenza nazionale dei Comitati e Fiduciari di redazione) * * * * * Gli stati generali della categoria, riunita a Roma il 14 e 15 novembre 2006, chiedono che la Fnsi e l’Ordine dei giornalisti sensibilizzino tutti i giornalisti parlamentari di Camera e Senato perché l’elargizione dei contributi all’editoria, previsti dalla Finanziaria 2007 in discussione (circa 700 milioni di euro), sia condizionata e agganciata al rinnovo del contratto nazionale di lavoro giornalistico e al rispetto integrale di tutti i contratti giornalistici. La mozione vincola inoltre la Fnsi a convocare manifestazioni regionali per sensibilizzare l’opinione pubblica sul paradosso: 700 milioni di euro regalati agli editori, quasi 700 giorni senza un nuovo contratto per i giornalisti. (Approvato dal Consiglio Nazionale con un astenuto e due voti contrari, dalla Commissione Contratto, dalla conferenza dei comitati e fiduciari di redazione con un astenuto) * * * * * Gli stati generali della categoria, riuniti a Roma il 14 e 15 novembre 2006, impegnano la segreteria e la Giunta federale a indire e a organizzare una nuova sessione degli Stati Generali, preferibilmente entro febbraio 2007, dedicata esclusivamente alla “qualità dell’informazione”. Perché l’incontro sia di grande efficacia per la nostra categoria, occorre affidare al più presto ricerche e documenti tesi a verificare scientificamente come l’annullamento della figura professionale del giornalista, obiettivo centrale della politica degli editori, si traduca in un crollo della qualità dell’informazione e delle garanzie di libertà sancite dall’art. 21 della Costituzione a vantaggio di tutti i cittadini. (Approvato con 3 astenuti) * * * * * Gli stati generali della categoria, riuniti a Roma il 14 e 15 novembre 2006, ritengono che la difficile vertenza che da due anni i giornalisti stanno portando avanti contro un progetto degli editori che mira a destrutturare le redazioni, mettendo in discussione la libertà stessa dell’ informazione, deve coinvolgere direttamente i cittadini che sono i nostri primi editori. Sarebbe auspicabile che la società civile venisse coinvolta nella vertenza con una capillare informazione. Insieme giornalisti, istituzioni e sindacati nazionali e locali, associazioni. Insieme per difendere la libertà di stampa, il ruolo indispensabile dell’informazione che dipendono dall’autonomia, normativa ed economica, dei giornalisti. Coinvolgimento che potrebbe concretizzarsi anche in iniziative forti da parte degli stessi cittadini, su proposta della categoria. (Approvato con 1 astenuto) * * * * * Gli stati generali della categoria, riuniti a Roma il 14 e 15 novembre 2006, esprimono piena solidarietà alla redazione del Mattino, sottoposta ad un attacco provocatorio e senza precedenti ai diritti sindacali da parte dell’Azienda che – unica in Italia – ha tentato di disconoscere l’istituto contrattuale del permesso sindacale. L’Azienda intendeva infatti negare l’esercizio di tale diritto, che spetta ai rappresentanti del Comitato di Redazione – con grave pregiudizio per lo svolgimento dell’attività sindacale – in occasione della convocazione a Roma della conferenza nazionale dei Comitati e fiduciari di Redazione (che prevedeva tra l’altro anche incontri con esponenti del Governo) chiamati a discutere della difficile vertenza per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro e a definire le iniziative di mobilitazione e di lotta da intraprendere. Soltanto la ferma ed immediata reazione del Comitato di Redazione e dell’Assemblea dei redattori del Mattino che hanno proclamato 24 ore di sciopero, hanno costretto l’Azienda ad un passo indietro e a non mettere in atto comportamenti in violazione di regole e prassi storicamente consolidate. Con questo comportamento intimidatorio ed arrogante l’Azienda Il Mattino del Gruppo Caltagirone, che è giunta al punto di minacciare di rivalersi economicamente nei confronti della Fnsi, conferma la volontà instaurare un clima di sopruso e di anarchia normativa, già denunciato dal sindacato e concretizzatosi da lungo tempo con interpretazioni unilaterali che hanno violato costantemente il contratto di lavoro. La Federazione Nazionale della Stampa, la conferenza nazionale dei Comitati di redazione e tutte le strutture e gli organi di rappresentanza della categoria, condannano e censurano nel modo più fermo quanto accaduto e vigileranno affinché venga fronteggiata unitariamente ogni ulteriore provocazione da parte di Aziende ed Editori che intendessero colpire l’esercizio dei diritti sindacali dei giornalisti. (Approvato all’unanimità per acclamazione) * * * * * L’USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana) invita la Fnsi a vigilare attentamente sull’effettuazione degli scioperi, in modo particolare nelle emittenti radio-televisive, in occasione di eventi sportivi. L’USSI chiede una decisa condanna per il mancato sciopero dei colleghi di Sky in occasione delle partite di campionato. Le prestazioni in voce per le partite di calcio in diretta hanno tra l’altro vanificato lo sciopero che altri colleghi di Sky sport avevano effettuato eliminando dal palinsesto tantissime rubriche legate alla giornata di sciopero. L’USSI chiede che non siano fatti “sconti” a nessuno e, tantomeno, a quei giornalisti sportivi che aderiscono non solo alla Fnsi ma anche al Gruppo di specializzazione della categoria. (Approvato all’unanimità con 7 astenuti e 2 contrari)