"I giornalisti del quotidiano Liberazione, del Partito di Rifondazione Comunista, già in
stato di crisi e in regime di solidarietà dal settembre 2009 con un accordo di valore biennale, saranno da domani 1 agosto posti di fronte alla novità annunciata dall'azienda alle organizzazioni sindacali dei giornalisti: la sospensione del pagamento delle retribuzioni mensili". Lo denunciano in una nota la Federazione nazionale della stampa, l'Associazione stampa romana e il comitato di redazione del quotidiano.
Per le organizzazioni sindacali, si tratta di "una condizione pienamente illegittima alla luce del diritto del lavoro che la parte sindacale giornalistica ha già formalmente dichiarato insostenibile per la redazione. Questa grave decisione è stata presa dagli amministratori dell'azienda - è spiegato nella nota - per la mancanza di liquidità e per il nuovo pesante passivo che si è creato nell'esercizio del 2010. La dichiarata impossibilità del partito di poter ripianare le perdite e le estemporanee iniziati dell'azienda e del direttore per recuperare improbabili risorse economiche nel periodo estivo mettono inesorabilmente a rischio il prosieguo delle pubblicazioni".
"Pretendere di far fronte a parte dei debiti accumulati dall'azienda Mrc nei confronti dei fornitori non pagando i lavoratori - sottolineano Fnsi, Asr e cdr - è inaccettabile e lede il diritto costituzionale che prevede che a fronte di prestazioni lavorative vengano garantite congrue retribuzioni. Le organizzazioni sindacali dei giornalisti denunciano questa grave situazione e chiedono che proprietà, azienda e direttore accordino finalmente le loro voci in una chiara assunzione di responsabilità di fronte ad una così grave situazione e non scarichino sui lavoratori il peso di illegittime decisioni". (ANSA).