La Regione Toscana ha stanziato un milione e centomila euro per sostenere le micro, piccole e medie imprese del settore dell'informazione locale, particolarmente colpite dalle conseguenze economiche della pandemia. La misura – che era stata sollecitata da Associazione Stampa Toscana e Ordine dei giornalisti della Toscana – si rivolge all'intero settore, dall'emittenza radiofonica a quella televisiva, dalle web tv e web radio ai quotidiani e periodici (su carta o online), fino alle agenzie di stampa web. Le imprese devono essere iscritte al Roc, il Registro degli operatori della comunicazione, e soddisfare diversi altri requisiti, fra cui la presenza in redazione di giornalisti assunti con contratto da dipendente.
«Un bando che vuole ristorare le aziende per i danni subìti in seguito all'emergenza Covid, ma soprattutto mirato alla salvaguardia dei posti di lavoro», commentano il presidente dell'Assostampa, Sandro Bennucci e il presidente dell'Ordine regionale, Giampaolo Marchini, nel ringraziare, anche a nome dei rispettivi organismi dirigenti, il presidente Eugenio Giani e la Regione.
«Nonostante il forte calo di entrate pubblicitarie, radio, tv, giornali e siti internet non hanno mai smesso di informare i cittadini toscani, in particolare nei momenti più bui della pandemia, distinguendosi per rapidità, professionalità e correttezza. Rivelandosi quindi strumenti fondamentali anche per combattere le fake news e la disinformazione», osservano l'Associazione Stampa e il Consiglio dell'Ordine della Toscana, che «continueranno a collaborare con il presidente Giani e con la Regione – concludono – anche nella fase di attuazione del bando, con l'obiettivo di tutelare ogni posto di lavoro».
Per il governatore Giani, «questi ristori hanno un doppio obiettivo. Il primo è quello di venire in soccorso ad aziende, come tante altre a cui abbiamo teso la mano in questi mesi, che hanno sofferto la crisi economica provocata dalla pandemia e le restrizioni imposte per contrastarla. Ma ha anche lo scopo di tutelare la pluralità dell'informazione, servizio essenziale – conclude – e presidio di democrazia».