Sulla difesa del diritto-dovere di informare e del diritto dei cittadini a conoscere, le rappresentanze del giornalismo italiano stanno mostrando una compattezza e una determinazione sulle quali farebbero bene a riflettere coloro che nelle prossime settimane dovranno decidere in merito al ddl Alfano.
La Fnsi considera un segnale importante e positivo quello lanciato oggi dal Consiglio Nazionale dell’Ordine. C’è un clima insostenibile di fastidio nei confronti dell’informazione e del suo ruolo, talvolta scomodo per i poteri. Oggi ne abbiamo una nuova prova, con il “Corriere della Sera” che si ritrova a subire gli insulti toccati nelle settimane scorse a “Repubblica”. I giornalisti devono poter dare le notizie senza per questo essere considerati parte di un complotto. Il sindacato riafferma perciò la volontà di mettere in atto tutte le necessarie iniziative unitarie che la categoria chiede contro i propositi di bavaglio, se necessario fino allo sciopero. Tra le prossime forme di mobilitazione già in programma, oltre alla serata sul ddl Alfano in calendario per il 23 a Roma, anche il Consiglio della Stampa Italiana, convocato per il 30 giugno, che sarà aperto alle altre rappresentanze del mondo dell’informazione per decidere ulteriori mosse comuni”.