"La certezza di un adeguato contratto di lavoro che sia garanzia, non solo di autonomia, libertà, pluralismo per gli operatori, ma, innanzitutto, garanzia per i cittadini tutti che, alle prese con una società dove rischiano di prevalere logiche di potere e di mercato, hanno diritto ad una informazione articolata, completa, veritiera".
Così, il presidente dell'Unione Cattolica della Stampa Italiana, Massimo Milone, che "ringrazia il Capo dello Stato per aver sottolineato la centralità del ruolo dei giornalisti italiani", ed è al fianco di "Sindacato e Ordine per una battaglia che travalica interessi di categoria per diventare una battaglia civile". "E' sempre più forte - aggiunge - la responsabilità di chi è in grado di orientare e formare il sentire comune e i comportamenti. Come i giornalisti. Un servizio civile al paese". Da sfondo, per l'Ucsi, "c'è anche quell'esercito, sempre più imponente, di precari dell'informazione che chiedono certezze contrattuali, ma anche un più forte ancoraggio ai valori forti della professione". L'Ucsi apprezza e condivide "la proposta di far nascere un Comitato per la Mediaetica che, posto l'egida del Presidente della Repubblica, veda insieme la più qualificata rappresentanza di giornalisti, giuristi, comunicatori, esperti, per ridisegnare il profilo di una professione profondamente mutata, ed affrontare i temi che interpellano,spesso con angoscia, la società dell'informazione. Informazione che rimane fattore essenziale di sviluppo della democrazia e della coscienza civile del paese. Da qui, l'esigenza imprescindibile di un contratto di lavoro adeguato e moderno". (AGI)