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Vera Jourova al Parlamento Ue (Foto: European Union 2024 - Source: EP)
Istituzioni 12 Set 2024

Ue: la commissaria Jourova ribadisce le «preoccupazioni» su Rai, querele bavaglio e minacce ai cronisti

La vicepresidente della Commissione risponde alla (seconda) lettera che European Movement International, Fnsi, Efj e Ifj hanno inviato, a luglio 2024, per segnalare che «la situazione della libertà di informazione in Italia continua a peggiorare».

In una lettera inviata lunedì 9 settembre 2024 allo European Movement International, la vicepresidente della Commissione Ue, Vera Jourova, ha confermato le «preoccupazioni» dell'esecutivo europeo evidenziate nel Rapporto sullo stato di diritto riguardanti, fra l'altro, «l'indipendenza» della Rai, «l'efficacia della sua governance e del suo sistema di finanziamento» e «la crescita dei rischi di interferenze politiche».

Jourova ha inviato la lettera in risposta ad una richiesta inoltrata dall'Emi a luglio 2024 e cofirmata, fra gli altri, anche da Fnsi, Efi e Ifj. L'organizzazione europea ha pubblicato la missiva sul proprio account ufficiale di X.

Nel testo Jourova, facendo riferimento al Rapporto sullo stato di diritto, ha spiegato che «la situazione legata alla sicurezza e alle condizioni di lavoro dei giornalisti, così come l'aumento delle cause temerarie (Slapp) rimangono un tema».

Il Rapporto, scrive ancora Jourova, «evidenzia che non ci sono stati sviluppi significativi sulla proposta di riformare le regole sulle diffamazione, e ciò aumenta ulteriormente le preoccupazioni».

Nella lettera si fa inoltre riferimento alla possibile cessione dell'agenzia di stampa Agi, all'esigenza di tutelare il segreto professionale e le fonti giornalistiche, «evitando il rischio di impatti negativi sulla libertà di stampa», e alla raccomandazione di tenere conto degli standard europei sulla protezione dei cronisti.

«Continueremo a monitorare da vicino la situazione e a dialogare con le autorità italiane - conclude Jourova - anche per quanto riguarda l'attuazione delle raccomandazioni contenute nel Rapporto sullo stato di diritto e l'applicazione del Media Freedom Act».

@fnsisocial

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