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Carta di Roma 25 Set 2015

Unar, Carta di Roma scrive al governo: “Difenda l’autonomia dell’Ufficio”

L'Associazione Carta di Roma esprime profonda preoccupazione per i recenti avvenimenti che rischiano di ledere l'autonomia dell'Unar. Tanto da decidere di inviare al presidente del Consiglio, alla ministra Boschi e alle più alte cariche dello Stato una lettera nella quale chiede di introdurre “un meccanismo che preveda l’indipendenza dell’Unar dal governo e dalle dinamiche dei partiti”.

L'Associazione Carta di Roma esprime profonda preoccupazione per i recenti avvenimenti che rischiano di ledere l'autonomia dell'Unar. Tanto da decidere di inviare al presidente del Consiglio, alla ministra Boschi e alle più alte cariche dello Stato una lettera nella quale chiede di introdurre “un meccanismo che preveda l’indipendenza dell’Unar dal governo e dalle dinamiche dei partiti”.

“L'Associazione Carta di Roma, fondata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti insieme alla Federazione nazionale della stampa italiana, insieme alle associazioni A buon diritto, Acli, Arci, Asgi, Amnesty Internazional Italia, Articolo 21, Associazione 21 luglio, Centro Astalli, Cestim, Cospe, Federazione chiese evangeliche italiana, Il Pettirosso, Lunaria, Redattore Sociale, Rete G2 e che ha tra gli invitati permanenti l'Alto commissariato delle Nazioni unite per i Rifugiati, l'Oim e lo stesso Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar), esprime profonda preoccupazione per i recenti avvenimenti che rischiano di ledere l'autonomia dell'Unar”.
Inizia così la nota con la quale l'associazione informa di aver inviato al presidente del Consiglio Matteo Renzi, alla ministra Maria Elena Boschi e alle più alte cariche dello Stato una lettera – riportata di seguito – con la quale chiede di difendere l’autonomia dell’Unar, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali istituito presso il dipartimento per le Pari Opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri.
“La possibilità di formulare discorsi d’odio e di utilizzare offese razziste – si legge nella missiva – non può essere confusa con la libertà di manifestazione del pensiero. È grave che esponenti politici di primo piano e parlamentari della Repubblica si facciano portatori dell’hate speech, ma è allarmante che, contemporaneamente, vengano delegittimati quanti lo combattono”. 
“Crediamo – prosegue il documento – che l’azione per fermare il discorso d’odio debba essere considerata parte integrante di una seria politica per l’immigrazione e contro ogni forma di discriminazione. A supporto di questa azione servono quindi efficaci meccanismi di controllo e vigilanza. Controllo e vigilanza che l’Unar, benché la sua configurazione non risponda del tutto a quella ‘autorità indipendente’ che le istituzioni europee  vorrebbero, tenta di svolgere da diversi anni”.
“Apprezziamo che la ministra Maria Elena Boschi sia intervenuta con fermezza al question time della Camera  puntualizzando il ruolo dell’Unar e le sue importanti competenze. Chiediamo – conclude l’associazione Carta di Roma – che il Governo mantenga la sua coerenza nel decidere sulle sorti di un Ufficio che finora ha dimostrato, in condizioni non favorevoli, di svolgere il proprio ruolo con imparzialità e coerenza. Chiediamo che si ottemperi a quanto previsto dalla Direttiva europea 2000/43 e si introduca un meccanismo che preveda l’indipendenza dell’Unar dal governo e dalle dinamiche dei partiti”.

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