Mosca - Umida Niyazova, giornalista indipendente dell'Uzbekistan, è stata condannata a sette anni di reclusione perché la polizia ha scoperto nel suo computer un file con il rapporto dell'organizzazione non governativa per i diritti umani Human Rights Watch sulla repressione delle rivolte di Andijan del 2005.
Secondo i giudici, quel file era ''propaganda dell'estremismo e del fondamentalismo religioso''. All'imputazione si sono aggiunte quella di contrabbando del suo computer e di immigrazione illegittima, per essere prima fuggita in Kirghizistan ed essere poi rientrata senza documenti nel suo paese. Niyazova si è riconosciuta colpevole solo di quest'ultima accusa, ma ha respinto gli altri addebiti. Le udienze erano formalmente aperte al pubblico, ma in aula non sono stati ammessi giornalisti. Human Rights Watch ha definito il processo ''una farsa''. L'Uzbekistan ha fra le repubbliche ex sovietiche uno dei piu' alti record negativi in materia di diritti umani. Nelle repressioni di Andijan contro il regime del satrapo Islam Karimov morirono ufficialmente 169 persone, fra le 500 e le 700 secondo testimoni indipendenti. (ANSA)