Via libera dei Ministeri all’eliminazione degli abbattimenti. Questa mattina i Ministeri vigilanti hanno comunicato ufficialmente all’Inpgi l’approvazione della delibera assunta nell’ultimo Cda in relazione all’eliminazione degli abbattimenti dei trattamenti di pensione per i giornalisti prepensionati in forza della legge 416.
Giunge a conclusione un iter che ha visto il Ministero del Welfare e il Ministero dell’Economia sollevare eccezioni sulla prima formulazione della norma superate attraverso una nuova deliberazione, assunta all’unanimità dal Cda del 25 giugno 2009, che attribuisce il maggior costo previdenziale derivante dai mancati abbattimenti al Fondo alimentato dagli editori attraverso il versamento del 30% del costo complessivo di ogni prepensionamento. “In un momento di crisi diffusa – afferma il Presidente Andrea Camporese – aver garantito ai giornalisti un assegno pieno di pensione al momento dell’uscita dall’azienda a causa di uno stato di crisi, rappresenta un risultato rilevante perseguito dall’Istituto e concordato con le Parti sociali Fnsi e Fieg.”
La nuova delibera è immediatamente esecutiva e comprenderà tutti i giornalisti che saranno inseriti nei decreti interministeriali emanati a seguito di accordi raggiunti dalle Parti Sociali.
Previdenza giornalisti: Fnsi (Siddi) nuove pensioni frutto importante del contratto “Pensione piena, in rapporto ai contributi effettivamente accreditati all’Inpgi (compresi i versamenti figurativi da eventuale “scivolo”) per i giornalisti che risultino costretti ad andarein pensione in anticipo a causa di crisi aziendale.
Da oggi questa misura èpienamente in vigore e consente, anche al Sindacato, di affrontare con punti di riferimento di maggiore protezione sociale le situazioni di difficoltà in cui vanno a rischio posti di lavoro. Si tratta di uno dei risultati più importanti che, sul versante del welfare di categoria, produce con immediatezza il nuovo contratto di lavoro. Da questo accordo comincia a evidenziarsi la concreta efficacia degli strumenti nuovi costruiti a tutela di un lavoro professionale messo a dura prova dalla crisi economica e dalle sue ricadute su un settore industriale che sin qui non ha saputo ne voluto efficacemente riorganizzarsi o gestire con prudenza ed equità ivantaggi di cui aveva goduto negli ultimi anni.
L’attribuzione del costo dei prepensionamenti, per la prima volta allo Stato (che finalmente ha riconosciuto la rilevanza di una richiesta sociale del settore precedentemente escluso dai benefici e costretto a fare da sé con risorse insufficienti) e il concorso degli editori al pagamento degli oneri, introdotto appunto dal nuovo contratto, hanno permesso all’Inpgi di eliminare gli abbattimenti sulla misura delle pensioni dei giornalisti collocati anticipatamente a riposo. La quota di riduzione era prevista per quanti erano costretti a lasciare il lavoro in anticipo senza avere ancora maturatoi requisiti per l’assegno di anzianità o di vecchiaia e, per i pensionati più giovani, comportava il 29% in meno della pensione piena, riattribuibile solo al 65° anno di età. “Le risorse procurate dal contratto e dall’iniziativa congiunta dell’Inpgi e degli editori nei confronti dello Stato – è il commento del Segretario della Fnsi, Franco Siddi - consentono ora di affrontare meglio situazioni che restano comunque difficili e di rendere più giusto l’intero welfare dei giornalisti.
Ovviamente gli stati di crisi ed i prepensionamenti restano un problema enorme, di grande sofferenza, che vanno esaminati, considerati e decisi ancor di più di ieri con grande rigore, equilibrio e rispetto delle persone.
L’Inpgi, oggi guidato da Andrea Camporese, si conferma Istituto previdenziale autonomo sempre più indispensabile, di grande efficienza, capace di affrontare con il passo dei tempi e con chiarezza le situazioni più complesse degli sconvolgimenti in corso”.