"Questa è l'ultima settimana di lavoro a Red Tv, dalla prossima settimana tutti i lavoratori del canale satellitare figlio di Nessuno Tv saranno in cassa integrazione, resterà acceso pro forma solo il segnale. Penso ai miei tredici colleghi assunti a tempo indeterminato, ma soprattutto ai quattro a tempo determinato già espulsi dal ciclo produttivo a gennaio e privi anche di strumenti di tutela". Lo scrive Mario Adinolfi nel suo blog a proposito della chiusura di Red Tv.
"La responsabilità di questa chiusura? Certamente -scrive Adinolfi- di Giulio Tremonti e dei suoi tagli al fondo sull'editoria.
Ma qualcuno mi deve ancora spiegare perche Red Tv, la tv di Massimo D'Alema, sia l'unica delle testate coinvolte dal taglio a mandare subito i suoi dipendenti in cassa integrazione. Anche qui una spiegazione tecnica c'è: gli 'imprenditori' che in questi anni hanno lavorato sul meccanismo fondi pubblici-anticipazione bancarie per via del diritto soggettivo, in assenza di tale diritto non vogliono mettere a rischio dei denari loro per tenere in vita e in efficienza il canale. E allora, via alla cassa integrazione".
"Massimo D'Alema in questi giorni di difficoltà non si fa né sentire né vedere. Forse potrebbe passare, dire una parola a un gruppo di ragazze e ragazzi (quattordici dipendenti, quattro contrattualizzati senza tutele, almeno venticinque tra collaboratori e tecnici) che finiranno in mezzo a una strada", conclude Adinolfi. (ADNKRONOS)