Hanno pagato per lavorare. A conti fatti i collaboratori del quotidiani E Polis hanno speso di tasca loro più di quanto hanno avuto dai giornali per i quali hanno scritto. E’ un ulteriore particolare della crisi del gruppo E Polis (che fa capo all’imprenditore Nicola Grauso) emerso nel corso dell’assemblea dei collaboratori che si è svolta oggi nella sede dell’Associazione della Stampa Sarda, con il presidente Francesco Birocchi e con la partecipazione del presidente della Fnsi, Franco Siddi e del presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, Filippo Peretti.
La decisione assunta è quella di seguire gli sviluppi della situazione di concerto con il sindacato dei giornalisti che fornirà ai collaboratori tutta la necessaria assistenza sindacale ed eventualmente legale. I collaboratori fissi in tutta Italia sono almeno 200 e non percepiscono da mesi alcun compenso. Nonostante ciò hanno continuato a lavorare quotidianamente, consentendo l’uscita delle 15 testate del gruppo. Chiedono pertanto all’editore che faccia fronte per intero ai propri impegni nel più breve tempo possibile, considerato che essi non possono accedere agli ammortizzatori sociali, come è accaduto per i 136 giornalisti contrattualizzati. Il sindacato dei giornalisti monitorerà la situazione dei collaboratori, che si riuniranno di nuovo a settembre, quando verranno anche decise ulteriori iniziative con tutte le associazioni delle regioni interessate, a tutela dei diritti professionali ed economici maturati. Associazione Stampa Sarda e Fnsi hanno convenuto che, in questa fase, l’impegno prioritario è per favorire ogni ulteriore iniziativa alla ripresa delle pubblicazioni. Durante l’assemblea è intervenuta anche l’On. Maria Grazia Caligaris, la quale ha comunicato che domani la Commissione Informazione del Consiglio Regionale terrà una seduta straordinaria dedicata alla vicenda Epolis. Nella mattinata di oggi si è svolta, presso l’Assessorato regionale al lavoro una riunione alla quale hanno partecipato, assieme all’Assessore, Romana Congera, l’Associazione della Stampa Sarda e i sindacati confederali e dei poligrafici. Il sindacato dei giornalisti ha ribadito la preoccupazione della categoria per la chiusura della testata, che fa venir meno un elemento di pluralismo nell’informazione in Sardegna e per il fatto che gli errori degli editori ricadono sugli enti della categoria che assicurano la cassa integrazione ai giornalisti delle aziende in crisi. L’Associazione della Stampa Sarda ha sottolineato che in questo momento, per quanto riguarda i giornalisti, l’unico sistema che sta erogando risorse finanziare è quello degli Istituti di previdenza e solidarietà della categoria, che pagano direttamente e per intero la Cassa integrazione e i relativi contributi previdenziali: un costo da non sottovalutare che richiederebbe assunzioni importanti di responsabilità da parte imprenditoriale. L’Assessore ha assicurato che si attiverà per investire del problema l’intera Giunta regionale e per promuovere quanto prima un incontro con l’editore di E Polis, lo stampatore e i sindacati.