Si è tenuto oggi un primo incontro fra la delegazione della Fnsi, guidata dal Segretario generale Franco Siddi e dal Coordinatore contrattuale Marco Gardenghi, e quella di Aeranti-Corallo, guidata dal Presidente Marco Rossignoli, Coordinatore di Aeranti-Corallo e Presidente di Aeranti, e Fabrizio Berrini Segretario generale di Aeranti
La Fnsi ha consegnato agli editori di Aeranti-Corallo il documento, frutto del lavoro della commissione contratto e approvato dalla Giunta esecutiva della Fnsi, che contiene le richieste di modifica al contratto nazionale di lavoro nel settore dell’emittenza radiotelevisiva locale, contratto scaduto a fine dicembre 2007. L’incontro fra le parti firmatarie del contratto era finalizzato all’apertura del tavolo per il rinnovo di un accordo che oggi viene applicato a circa 1200 giornalisti. Organizzazione del lavoro, diritti sindacali, multimedialità ed adeguamenti economici sono i principali capitoli del documento rivendicativo del sindacato dei giornalisti. Fnsi e Aeranti-Corallo nei prossimi giorni stabiliranno il calendario del confronto. RICHIESTE DI MODIFICA AL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO AERANTI-CORALLO-FNSI 11 LUGLIO 2006 In previsione della rinnovazione del contratto collettivo di lavoro per la regolamentazione del lavoro giornalistico nelle imprese di radiodiffusione sonora e televisiva di ambito locale, nelle imprese fornitrici di contenuti informativi operanti in ambito locale con tecnologia digitale e/o operanti attraversi canali satellitari in chiaro che non rappresentino ritrasmissione di emittenti nazionali, nei gruppi di emittenti e nei consorzi che effettuano trasmissioni di programmi in contemporanea (syndications) agenzie di informazione radiofonica e televisiva , scaduto il 31 dicembre 2007, la Commissione contratto della Federazione nazionale della stampa italiana richiede alla controparte di procedere all'esame delle seguenti aree tematiche, che dovrebbero caratterizzare le modifiche da apportare al testo contrattuale. Organizzazione del lavoro Anche alla luce dell'esperienza maturata nel corso degli oltre 7 anni di vigenza della specifica regolamentazione contrattuale di settore, si ritiene che sia ormai maturo il tempo per meglio definire tutti quegli aspetti inerenti l'organizzazione del lavoro, che tengano conto delle maturare responsabilità aziendali e della crescita dimensionale di molte aziende. In particolare si ritiene indifferibile intervenire sulla norma contrattuale relativa ai poteri del direttore mediante l'introduzione dell'obbligo di comunicazione al corpo redazionale degli accordi tra azienda editoriale e direttore, alla base della sua nomina. Inoltre, occorre chiarire le competenze specifiche ed esclusive del direttore in relazione alla linea politico-editoriale della testata, alla sua autonomia e all'organizzazione del lavoro redazionale. Un altro aspetto che appare indifferibile è quello relativo all'articolazione delle carriere professionali. Oggi la normativa contrattuale prevede due sole qualifiche: quella del teleradiogiornalista con meno di 24 mesi di anzianità lavorativa e quella del teleradiogiornalista con più di 24 mesi. Si tratta, come è evidente, di un'articolazione minima che non riesce a garantire un'efficiente organizzazione del lavoro in tutte quelle aziende che producono un consistente flusso informativo mediante un organico redazionale adeguato. Né appare sufficiente la previsione, solo funzionale, della figura del coordinatore redazionale. Appare, perciò, opportuno prevedere che nelle aziende con un organico redazionale al di sopra di un certo numero di unità sia obbligatoriamente prevista la qualifica del coordinatore redazione con l'incarico di responsabilità gerarchica e di controllo e coordinamento del lavoro redazionale, nell'ambito delle direttive impartite dal direttore. Nelle aziende con un organico redazionale consistente dovrebbe essere prevista l'ulteriore qualifica di vice coordinatore. Attiene a questo capitolo anche la normativa sulla contrattazione a termine, che è stata recentemente modificata in sede legislativa e che necessita, così come peraltro prescritto dalla stessa legge, un adeguamento alle specifiche esigenze del lavoro giornalistico e del settore dell'emittenza locale. Diritti sindacali L'esperienza di questi anni di applicazione contrattuale ha sufficientemente dimostrato la presenza di un generale spirito collaborativo tra le aziende e i rispettivi corpi redazionali, registrando una marginale conflittualità sindacale. Si ritiene, pertanto, che l'iniziale atteggiamento di diffidenza nei confronti della regolamentazione dei diritti sindacali debba considerarsi ormai superato e che, di conseguenza, possa prevedersi una riduzione del limite dell'organico redazionale necessario per l'elezione della rappresentanza sindacale. Contestualmente , è necessario prevedere un allargamento del numero massimo di giorni di permessi sindacali retribuiti per quei giornalisti che ricoprano cariche sindacali negli organismi territoriali e nazionali della Federazione. Multimedialità L'introduzione di nuovi sistemi tecnologici e la possibilità di operare su diverse piattaforme produttive rendono indispensabile un intervento normativo in materia che preveda, da un lato, precisi percorsi formativi e periodi di addestramento per i giornalisti interessati, dall'altro la garanzia dei livelli di segretezza, delle prerogative professionali dei singoli giornalisti e la delimitazione dei campi e delle possibilità di intervento per evitare improprie sovrapposizioni di mansioni con i lavoratori tecnici del settore. Adeguamenti economici Appare di tutta evidenza che gli attuali minimi retributivi, peraltro comprensivi della ex indennità di contingenza, siano del tutto inadeguati e non corrispondenti ai livelli di professionalità e responsabilità dei giornalisti che operano in un settore informativo di grande impatto sociale sul territorio. Di conseguenza, si ritiene indifferibile un adeguato innalzamento di tutti i trattamenti minimi. Inoltre: l'introduzione di un'indennità di agenzia per i giornalisti che lavorano nelle agenzie di informazione radiofonica e televisiva; un innalzamento dell'indennità redazionale prevista dall'art.18; un aumento del numero delle mensilità previste per l'indennità di mancato preavviso; un aumento delle maggiorazioni per lavoro domenicale, festivo e notturno; l'introduzione di un'indennità per l'utilizzo di strumenti tecnologici multimediali. In aggiunta a queste aree tematiche si ritiene che sia necessario adeguare la normativa contrattuale sulla pensione complementare alle recenti disposizioni di legge, estendendone l'applicabilità anche ai giornalisti pubblicisti. Inoltre, l'occasione del rinnovo quadriennale del contratto dovrebbe essere utilizzata per una revisione della normativa del Regolamento dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa nel settore dell'emittenza locale, mediante l'individuazione delle specifiche competenze e degli ambiti di intervento dei co.co.co.