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Fnsi 21 Giu 2005

Biancheri: “Sciopero un po' arcaico ma editori disposti a trattare” Serventi replica: “Non siamo disponibili a cancellare le regole della professione”

Lo sciopero dei giornalisti per il rinnovo del contratto nazionale è stato ''un po' arcaico'', ma gli editori sono convinti che il contratto vada rinnovato ''in tempi brevi'' e sono pronti a sedersi di nuovo al tavolo della trattativa ''non appena l'altra parte lo richiedera'''.

Lo sciopero dei giornalisti per il rinnovo del contratto nazionale è stato ''un po' arcaico'', ma gli editori sono convinti che il contratto vada rinnovato ''in tempi brevi'' e sono pronti a sedersi di nuovo al tavolo della trattativa ''non appena l'altra parte lo richiedera'''.

Lo sciopero dei giornalisti per il rinnovo del contratto nazionale è stato ''un po' arcaico'', ma gli editori sono convinti che il contratto vada rinnovato ''in tempi brevi'' e sono pronti a sedersi di nuovo al tavolo della trattativa ''non appena l'altra parte lo richiedera'''. E' in sintesi il giudizio che sul rinnovo del contratto dei giornalisti giunge dal presidente della Federazione italiana editori, Boris Biancheri. ''Questo sciopero -ha detto Biancheri a margine della presentazione del rapporto sull'innovazione nei quotidiani presso la sede della Fieg- è stato un po' arcaico, nel senso che da parte della Federazione della stampa ci si è presentati con una piattaforma molto abbondante e con molte richieste; la Fieg, dopo aver preso in esame la piattaforma, ha formulato altre richieste. Questo è solo l'inizio di una trattativa. La Federazione della stampa ha ritenuto di aprirla con uno sciopero: questo non ci toglie la convinzione che il contratto vada rinnovato in tempi brevi, soprattutto in un momento in cui il Paese incontra difficoltà''. Sempre riferendosi alle difficoltà che il Paese incontra in questo momento, Biancheri ha sottolineato come questa fase richieda ''uno spirito unito, piuttosto che nuove frammentazioni e divisioni, un segnale di concordanza -ha aggiunto- sarebbe positivo non solo per il comparto dell'editoria, ma per tutto il Paese''. ''Del resto -ha proseguito il presidente della Fieg- l'editoria è l'industria più sensibile ai problemi della società e questo dovrebbe essere un incentivo per trovare un punto di accordo. Da parte nostra -ha concluso- c'è l'intenzione di rimetterci al tavolo della trattativa non appena l'altra parte lo richiederà''. (ADNKRONOS) Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Con rispetto parlando un po’ arcaico mi appare il Presidente della Fieg, così come i suoi colleghi editori. Non sembra infatti moderna una posizione che rifiuta un serio confronto sulla qualità dei giornali, sul ruolo professionale dei giornalisti e sulla necessità di tutelare la dignità di migliaia di precari sfruttati e ricattati. La Fnsi ha presentato una piattaforma che sviluppa il sistema di protezione dei giornalisti in un quadro contrattuale già caratterizzato da importanti momenti di flessibilità. La Fieg ha formulato una unica richiesta, quella di cancellare le regole. Mi auguro anch’io che sia possibile rinnovare presto il contratto, nell’attuale difficile congiuntura per il sistema dell’informazione, ma certo non chiederemo di rimetterci al tavolo per discutere l’inaccettabile piattaforma degli editori”.

@fnsisocial

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